Rivista Anarchica Online
Ecce Bounty
di Phantomas
Ai compagni di Bounty abbiamo chiesto una presentazione della nuova formula trimestrale.
Ci
hanno inviato questa "bountata".
Pronto, sei tu? Sì, sono io; e tu chi sei? Sono io. Ah,
bene. Con questo dialogo telefonico è partita l'operazione "allodola": per trenta cartine, ma di
quelle
buone che non si attaccano tra loro (Rizla Red), mi sono venduto alla redazione di "A" rivista
anarchica. In breve ecco il progetto, fornire a Milano l'occasione per stroncare definitivamente quelli di
Bounty; e quale formula migliore che non quella di farli sbottonare, compromettere da soli,
attraverso delle domande formulate da uno della loro stessa redazione? Quell'uno, l'avrete capito,
sono chiaramente io, che approfittando della generale confusione che regna qui a Roma ho
carpito ai miei compagni questa intervista: Cominciamo dal titolo, è una cosa meditata o
no? Meditata senz'altro, siamo stati per ben tre giorni a cercare quello giusto, poi finalmente... tak!
BOUNTY, con quel suo sapore di mare e legno fradicio ci ha immediatamente affascinato. Poi è
uscito fuori il sottotitolo, parallelo tra l'ammutinamento degli uomini del vecchio vascello e la
ribellione di pensiero che noi volevamo suscitare con la nuova rivista. E ci siete riusciti? Mah,
l'ammutinamento è un po' come l'araba fenice, non si raggiunge mai, perché una volta che
si dice: "ecco l'abbiamo realizzato", l'ammutinamento è già di nuovo scomparso, questo
perché è
allergico ad ogni forma di istituzionalizzazione. L'ammutinamento è una forma mobile, noi
vogliamo essere soltanto una piccola rotella di questa forma. Allora è per questo che avete
così pochi lettori... Pochi lettori? Ma se stampiamo 2500 copie e non bastano mai.... (Qui i miei
interlocutori
arrossiscono violentemente, la bugia è evidente n.d.a.). In varie occasioni pubbliche vi siete
più volte definiti all'interno dell'area anarchica, ma che
rapporti avete con essa? Be intanto bisogna dire che parecchi redattori di Bounty sono da diversi anni
anche militanti del
movimento anarchico; Bounty stesso non vuole essere ad ogni costo una rivista specificatamente
anarchica, infatti non è certamente la rivista classica dell'anarchico, tra l'altro siamo convinti che
nel nostro movimento ci siano anche degli anarchici non classici.... Noi non sbandieriamo la
nostra etichetta perché vogliamo raggiungere non tanto chi è già convinto quanto chi
è ancora un
po' indeciso. Ma perché tante rubriche? Perché tante sono le cose che viviamo
tutti i giorni; noi abbiamo voluto portare il nostro punto di
vista un po' su tutti i campi di nostro più o meno diretto interesse. Se poteste ritornare indietro
rifareste il tutto? Sì, senz'altro; Bounty ci ha dissanguato dal punto di vista finanziario, ma in
cambio ci ha regalato
una maggiore conoscenza tecnica nell'ambito pubblicistico, ed una maggiore conoscenza dei
nostri simili nell'ambito umano. Sento una vena polemica in questa seconda
affermazione... Bè, in effetti tra i "militanti classici" pochi sono stati quelli che ci hanno voluto
aiutare in questa
nostra iniziativa, soprattutto nei primi mesi non abbiamo raccolto neppure un incoraggiamento,
ma solo pareri asettici che per fortuna siamo riusciti ad ignorare, anche perché questo
atteggiamento è stato compensato dall'interesse suscitato tra molti compagni del movimento
libertario. Chi è il lettore medio di Bounty? Abbiamo indetto un questionario
sull'ultimo numero per saperlo, comunque dalle molte lettere
che abbiamo ricevuto dovrebbe essere il compagno, tra i venti e venticinque anni, poeta,
residente in un piccolo centro di provincia, che ha trovato nella nostra rivista lo strumento per
uscire dall'isolamento della propria condizione. Per chiudere qualche parola sull'ultimo numero della
rivista... È una nuova formula, quella trimestrale, con ben settantasei pagine!! Con un inserto
speciale su
Totò comprendente, udite udite, anche degli autentici inediti!!! Bisogna riconoscere che il nuovo
formato ci ha consentito un maggiore approfondimento degli argomenti anche grazie al maggior
numero di pagine a disposizione che nei numeri precedenti non abbiamo avuto. Questo numero è
veramente fatto bene e raggiunge, per la prima volta, un livello professionistico. Oltre a Totò, ci
sono due articoli di uno scienziato del C.N.R., un'intervista a Piero Angela, articoli su Kantor, sul
movimento femminista, le poesie di Eduardo Di Giovanni e tante altre cose ancora. Chi non lo
trovasse nelle edicole o nelle librerie può richiederlo direttamente a noi in via dei Piceni 39, a
Roma. Salite le pagine sarà anche salito il prezzo... Certo, il prezzo è arrivato
a lire 2.500, ma crediamo sia un prezzo giusto rispetto al contenuto ed
ai nuovi costi; poi bisogna considerare una cosa... che questo numero bisogna venderlo a
qualsiasi prezzo... se no rischia di essere sì il più bello della serie ma anche
l'ultimo. Perché l'inserto speciale su Totò? Perché non ci andava di
farlo su Fred Bongusto.
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