Rivista Anarchica Online
Senza illusioni né rimpianti
a cura della Redazione
Aveva scritto: "con l'età, e malgrado l'età, ho sempre più voglia di imparare: dalle situazioni, dalle
nuove generazioni". E poi ha cancellato la riga: sapeva bene che la vecchiaia ti prende all'improvviso e
che un giorno non ci si accorge più di diventare vecchi. "L'anarchismo, diceva, deriva dalla volontà che
si ha di conoscersi e di conoscere la società nella quale si vive, per arrivare ad essere padroni del
proprio destino, con gli altri: affinché la società sia una comunità libera e fraterna di individui liberi."
E se un giorno non puoi più capire? E se un giorno la vita ti sfugge?
Ha preferito non aspettare quel momento. Louis Mercier Vega, da alcuni anni assiduo collaboratore della
nostra rivista con lo pseudonimo di Santiago Parane, si è ucciso il 20 novembre '77, a 63 anni. Lo aveva
deciso da molto tempo. Era sereno, forte, ma stanco, sapeva che dei compagni erano pronti a
raccoglierne l'eredità, per continuare sulla stessa strada.
Per molti di noi conoscerlo ha significato il rafforzarsi della nostra scelta, del nostro lavoro. Ci ha
trasmesso la sua lucidità, la sua rettitudine, la sua generosità. Ci ha insegnato il coraggio di dire che
l'anarchismo non è una ripetizione, una auto-giustificazione, una ideologia, ma l'interrogation e
l'inquietudine; che l'anarchismo non sono le polemiche fra i gruppi e le organizzazioni per la verità, la
giusta linea, ma una permanente attenzione ai problemi sociali, alle espressioni di rivolta, ai meccanismi
del potere e alle resistenze a questi meccanismi.
Le testimonianze della sua fedeltà, della sua moralità, della sua solidarietà persino nelle situazioni più
difficili sono numerose. Militante anarchico fin dalla prima giovinezza, lo ritroviamo successivamente
tra i fondatori del Gruppo Internazionale della Colonna Durruti, nei combattimenti a Saragozza, a
Sietamo, a Farlete, a Perdiguera, fino alla militarizzazione. Dal 1937, d'accordo con la F.A. francese e
la F.A. iberica si dedica alla propaganda e all'agitazione in Europa a favore dei compagni spagnoli. Prima
dello scoppio della seconda guerra mondiale riesce a rifugiarsi, così come molti altri militanti anarchici,
nell'America Latina, per poi ritornare in Francia la fine del conflitto per riprendere la sua attività di
agitatore e di pensatore.
Da circa 20 anni aveva concentrato il suo lavoro sull'osservazione e sull'analisi delle società dell'America
Latina; sapeva che non vi sarebbe tornato e che la realtà rischiava di sfuggirgli. Un ultimo libro in
stampa, altri in traduzione, la rivista Interrogations da lui fondata e passata ai compagni di Torino, i suoi
libri distribuiti a chi ne aveva bisogno, il denaro che gli restava versato a delle edizioni militanti: ha
potuto partire.
In uno dei suoi ultimi articoli citava questa frase terribile di Emile Henry, un giovane "terrorista"
anarchico ghigliottinato nel 1894: "Una volontà che arriva fino al suicidio può generare una dedizione
totale e senza speranza."
|