Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 4 nr. 33
novembre 1974


Rivista Anarchica Online

RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione

Fra le pubblicazioni anarchiche in lingua inglese il settimanale Freedom (Libertà) occupa un posto tutto particolare.
Il primo numero di Freedom apparve a Londra nell'ottobre del 1886: da allora, pur avendo più volte cambiato nome, non ha mai cessato le pubblicazioni, a parte alcune brevi pause forzate. Per i suoi primi ventotto anni di vita (1886-1914) il giornale poté contare sulla regolare collaborazione dell'anarchico russo Pietro Kropotkin, esule a Londra, e anche da ciò derivò il grande prestigio di cui godette Freedom. Nel 1895 alla prima redattrice (Wilson) succedette Alfred Marsh, con il quale si inaugurò un nuovo tipo di gestione del giornale da parte di un comitato di lavoratori richiamantisi espressamente ai principi del comunismo anarchico. Nel 1907 Freedom svolse un ruolo di punta a sostegno dei lavoratori durante il grandioso sciopero del porto di Londra.
"Lo sciopero - scrisse allora Freedom - è stata una grande lezione per molti aspetti. Ci ha dimostrato la possibilità concreta di realizzare uno sciopero generale. Una volta bloccato il porto di Londra, lo sciopero si è sempre esteso fino a bloccare ogni sorta di industria ed a minacciare la paralisi totale per cinque milioni di londinesi. Un'altra lezione importante è stata la dimostrazione della forza dei lavoratori nell'organizzare l'approvvigionamento e la distribuzione del vitto ad una vasta fetta di popolazione". A partire poi dall'agosto del 1914 a Freedom si affiancò il settimanale sindacalista Voice of Labour (Voce del lavoro) che fu costretto a sospendere le pubblicazioni nel 1916. Di fronte allo scoppio della prima guerra mondiale Freedom pubblicò le dichiarazioni interventiste di Kropotkin, il quale appunto sosteneva la necessità per gli anarchici di abbandonare il tradizionale antimilitarismo ed antibellicismo per combattere contro la Russia zarista ed i suoi alleati. Sulle stesse colonne di Freedom Errico Malatesta (anche lui allora esule a Londra) replicò in maniera sana al gravissimo deviazionismo bellicista di Kropotkin. La redazione del settimanale si trovò d'accordo con Malatesta: i due redattori Tom Keell e Lilian Wolfe furono processati durante la guerra per il loro "comportamento contrario al reclutamento ed alla disciplina".
Nonostante perquisizioni e continue provocazioni da parte della polizia, Freedom continuò le pubblicazioni fino al 1927. Dopo un breve periodo di sospensione, a causa di difficoltà finanziarie, poté presto riprendere ad uscire, seppure sotto forma di bollettino, grazie ad una campagna in suo favore lanciata dagli esuli anarchici russi Emma Goldman e Alexander Berkman. Dopo un altro forzato periodo di silenzio (1932-36), il giornale cambiò nome e riprese ad uscire l'indomani dello scoppio della rivoluzione spagnola con il titolo Spain and the world (La Spagna e il mondo): lo redigeva a Londra Vernon Richards. Alla fine della rivoluzione spagnola il giornale cambiò il nome in Revolt (Rivolta) e poi nuovamente, allo scoppio della seconda guerra mondiale, in War commentary (Commentario di guerra). Nel dicembre del 1944 le abitazioni dei redattori e la tipografia furono perquisite dalla polizia, che nel febbraio dell'anno dopo arrestò lo stesso Vernon Richards, la sua compagna Maria Luisa Berneri (figlia dell'anarchico italiano Camillo Berneri, assassinato dagli stalinisti a Barcellona nel maggio del '37) e John Hewetson, accusandoli di aver violato la legge che proibiva a chiunque di spingere i membri delle forze armate a non compiere il loro dovere. Al processo la Berneri venne assolta, mentre gli altri imputati (cui si era aggiunto Philip Sansom) furono condannati a nove mesi.
All'indomani della guerra il giornale riprese il suo vecchio nome Freedom e dal 1951 ritornò ad uscire settimanalmente sempre a cura di Vernon Richards; nel 1964 è subentrata una redazione collegiale, composta di militanti di vecchia data, alla quale si è recentemente affiancato un collettivo omonimo. Da alcuni anni, però, Freedom è stato costretto a ridurre il formato e la sua vita continua sotto la spada di Damocle di una nuova interruzione delle pubblicazioni per motivi finanziari. Va infine ricordato che accanto a Freedom è uscita mensilmente, durante gli anni sessanta, la rivista mensile Anarchy (Anarchia), edita sempre dallo stesso gruppo. Da circa tre anni, però, Anarchy ha sospeso le pubblicazioni.

"Freedom", 84 b Whitechapel High Street, London E. 1, Regno Unito, periodicità settimanale, formato 21,5x31,5 8 pagine, prezzo per una copia: 5p., abbonamento annuale per l'Europa $4.60.