Rivista Anarchica Online
Pissarro, impressionista e anarchico
a cura di Eva Civolani e Antonietta Gabellini
Una bella mostra a Ferrara (chiude il 10 maggio), un libro delle Edizioni Elèuthera, numerosi servizi sui
mass-media hanno riproposto uno dei "padri dell'impressionismo". E il suo anarchismo
Camille Pissarro (1830-1903), noto per essere stato uno dei maggiori esponenti
dell'impressionismo francese,
è anche stato un convinto anarchico per tutta la sua vita matura, partecipando attivamente alle vicende
del
movimento e collaborando con disegni e incisioni ad alcune delle sue testate principali, come "La
Révolte" di Jean
Grave. Di famiglia ebraica d'origine franco-portoghese, Pissarro lascia nel 1852 la nativa isola caraibica di Saint
Thomas per approdare dapprima a Caracas e poi a Parigi. Qui avrà un ruolo fondamentale nella
costituzione e
nella coesione del gruppo impressionista, collaborando soprattutto con Monet, Degas, Cézanne e Gauguin.
Negli
ultimi vent'anni della sua vita scrive centinaia di lettere al figlio Lucien, anch'egli pittore e anarchico. Questo
straordinario epistolario compreso tra il gennaio 1883 e il settembre 1903 (di cui il volume curato da Eva Civolani
e Antonietta Gabellini offre una scelta essenziale) delinea un vivido quadro non solo dell'ambiente artistico
dell'epoca - con ampi riferimenti ai collegamenti e ai contrasti tra impressionisti, divisionisti e simbolisti,
nonché
al dibattito tra concezioni realistiche, naturalistiche, scientifiche... dell'arte - ma anche di quello sociale e politico
analizzato con piena libertà di linguaggio e costante passione anarchica. In questi scritti, in cui
prosegue un'incessante ricerca di rinnovamento artistico e una continua elaborazione di
un proprio universo concettuale di stampo intrinsecamente libertario, si possono inoltre cogliere aspetti
significativi della vita quotidiana dell'artista (difficoltà economiche, contrasti con la famiglia di origine,
rapporti
con i mercanti d'arte...). Ma soprattutto si coglie il dispiegarsi di una coscienza anarchica che si esprime
più
marcatamente in concomitanza con quegli avvenimenti (lotte di espansione coloniale, repressioni operaie, Affare
Dreyfus) che inducono Pissarro a criticare con forza una civiltà che "scende sempre più in basso,
perde l'idea del
bello, si sbaglia su tutto". Visione che tuttavia non incrina la fiducia di Pissarro nella dinamica progressiva del
corso storico, una fiducia mutuata essenzialmente dai testi di Proudhon e Kropotkin e dalla pubblicistica
anarchica.
Eragny, 8 luglio 1891 Caro Lucien, Questa mattina ho ricevuto
la tua lettera. Sì, mio caro Lucien, ho notato subito la tendenza sentimentale e cristiana
nella tua figura coronata [La signora col mantello], non per il disegno, in realtà, ma per il carattere,
l'atteggiamento, l'espressione e la fisionomia generale. So che il primo schema era convenzionale rispetto
all'ultimo, ma anche la figura è convenzionale rispetto alla tua arte. Non c'è solo una mancanza
di rapporto ma
anche, ne sono certo, un'influenza sentimentale inglese molto caratteristica e di ispirazione cristiana, come del
resto presso molti preraffaelliti.... e altri. Quasi tutti propendono per questa via. Ma di idee, mio caro, sono piene
le tue altre silografie: soltanto sono idee tue, di un anarchico che ama la natura e che serba il grande ideale per
un tempo migliore quando l'uomo, avendo un altro modo di vivere, avrà un'altra maniera di comprendere
il bello.
Insomma, il sentimentalismo è una tendenza alla Gauguin, non come stile ma come idea. Diffida degli
elogi!! Proudhon nella Giustizia dice che 1'Amore per la terra si sposa con la Rivoluzione, di conseguenza
con l'ideale
artistico. Ecco perché non ci piace Crane: non ha coscienza di quello che dovrebbe preferire in arte. Che
contraddizione! Sì, si avrà del filo da torcere in questo ambiente; bisogna trovare altrove il proprio
stile e imporlo,
e fare vedere che se ne sa la ragione. Per questo occorre una certa autorità; ma non abbiamo Degas e tutti
gli
impressionisti? Noi siamo sulla strada giusta dal punto di vista logico, che ci condurrà all'ideale, almeno
mi
sembra. Sto leggendo in questo momento P.J. Proudhon. E' assolutamente d'accordo con le nostre idee. Il suo
libro La
giustizia nella rivoluzione e della Chiesa deve essere letto dall'inizio alla fine. Se tu avessi occasione di
studiarlo,
ti accorgeresti che quelli che seguono la nuova corrente sono influenzati dalla reazione borghese. Guarda come
la borghesia corteggia gli operai. Non sono forse tutti socialisti, il papa stesso non si è dato da fare?
Reazionari!
Tutto ciò, mio caro, ha lo scopo di bloccare il movimento che si sta rafforzando; bisogna dunque diffidare
di chi,
con il pretesto del socialismo, dell'arte idealista, dell'arte pura, ecc. ecc., segue in realtà un movimento,
un
movimento falso, mille volte falso, che è forse una necessità per una certa categoria di persone,
ma non per noi
che abbiamo un ideale completamente diverso da plasmare! Paul Adam, Aurier e tutti i giovani letterati fanno
parte di questa controrivoluzione, inconsapevolmente, ne sono certo, o per debolezza... e tuttavia credono di fare
qualcosa di nuovo. [...] Mio caro, è sorprendente come questo libro La giustizia sia attuale. Tutti i
giovani dovrebbero leggerlo,
sfrondando di certi passi in cui l'autore crede di poter formare la Società con un'organizzazione quasi
statale, ma
è facile passare oltre.
Eragny, 26 aprile 1892 Mio caro Lucien, Sì, sicuramente
avrei perso tempo se fossi partito con te. Qui ho potuto fare dei buoni studi ad olio sulla primavera
e terminare la Guardiana di mucche, la Donna seduta e il Parco di Londra, Primrose Hill. Credo che in questi
quadri ci sia un miglioramento dal punto di vista dell'unità. Come sono diversi dagli studi! Sono
più che mai a
favore dell'impressione attraverso il ricordo; l'oggetto sfuma, la volgarità scompare per lasciare aleggiare
solo
la verità intravista, sentita. E dire che questo non è capito; quindi la mia preoccupazione per il
futuro continua
come prima, nonostante il successo della mostra. Non ho notizie da Parigi sui miei collezionisti. Sarà la
paura
della dinamite che li paralizza? Potrebbe essere... Appena avrò finito gli studi sulla primavera e quando
il piccolo
atelier sarà pronto, scriverò al mio collezionista, l'Abbé Gauguin, di venire a vedere le
mie nuove cose. Come! Fénéon che conosce le tue miniature, come amano definirle, non ha
pensato che spettava a te eseguire le
illustrazioni per Griffin? Preferisce forse lo stile preraffaellita? E' probabile... Bisogna pensarci su: il tuo genere,
pur avendo una certa ricercatezza, è ispirato alla natura e non mira, a differenza di quello degli amici
londinesi,
ad un carattere eccentrico. Mi è stato inviato, non so da chi, il libro di Kropotkin. Te lo mando. Ti
spedisco anche "La Révolte", che ti farà
vedere alcuni nuovi aspetti degli ultimi avvenimenti. Pouget e Grave sono stati arrestati nella retata fatta fra i
compagni, in virtù di leggi che persino i giornali borghesi cominciano a ritenere imprudenti. La
Repubblica
difende i suoi capitalisti; diamine, è comprensibile! E' facile rendersi conto che si è in piena
rivoluzione - e la
minaccia è dovunque. Le idee non si arresteranno! [...]
Eragny, 8 maggio 1892 Mio caro Lucien, Parliamo di cose
essenziali e che, dato il tuo carattere, mi sembrano molto utili. Le tue silografie sono accettate
dappertutto, è sicuro; hai un inizio di notorietà che non ha niente in comune con me; qui sta il
punto. Quando si
è riusciti così bene nell'incisione, bisogna aspettare per raggiungere lo stesso livello se si
intraprende un altro
settore dell'arte. La gente non ama i cambiamenti; chi si permette di uscire dalla propria specialità deve
di nuovo
conquistarsi una posizione. Guarda dunque quel che accade intorno a noi e renditi conto che c'è un tale
abbrutimento intellettuale che persino quelli che sono con noi assumono lo stesso stupido atteggiamento! Non
sono capaci di discernere ciò che costituisce il pregio delle tue incisioni e che si ritrova in qualsiasi cosa
tu faccia. Tu sei un autore spontaneo e genuino, hai un tuo stile, devi solo proseguire per la tua strada,
perfezionare la
materia per renderla bella. Inutile cercare l'abilità, questa arriverà un giorno; del resto, non serve,
la bellezza non
sta lì. Si, mi dirai, ma come guadagnare denaro? E' questione di fiuto commerciale, è insito
nell'individuo...
sapersi intrufolare, mettersi garbatamente in mostra, tenere le fila nascoste in mano e guidare il tutto come un
buon cocchiere di omnibus. Oppure avere una buona fata che veglia sui propri successi... la fortuna! Quindi
è
inutile disperarsi. Devi assolutamente correggerti e osservare le cose più tranquillamente, senza troppi
preconcetti. E' vero, la maggior parte dei poveri non capisce gli anarchici, tuttavia non bisogna nasconderselo:
se si ha tanta
fifa, è perché ci si sente in colpa. Hai letto l'intervista di Zola? Definisce gli anarchici ideologi
e utopisti;
consiglia piuttosto la lotta attraverso la persuasione e la dimostrazione dell'assurdità di questa teoria
antiscientifica. E' salvare capra e cavoli. Bisogna dunque che il popolo sia libero scientificamente! Ecco un buon
consiglio: quando gli uomini di scienza governeranno, il loro governo non sarà meno tirannico, anche se
in nome
della scienza.
Knocke presso Bruges, 30 luglio 1894 Mio caro Lucien, Sono
ritornato venerdì sera dalla nostra escursione in Zelanda. Ho visto a Middleburg quei costumi femminili
e
quei graziosi bambini di cui mi parlavi con tanto entusiasmo. Sono infatti di una straordinaria bellezza. Posso
dire che siamo stati davvero inebriati dal colore locale, dall'atmosfera e dallo stile così primitivo di questo
angolino olandese. Elisée Reclus, Theo, Félix ed io abbiamo trascorso due giorni d'incanto; ci
siamo spinti fino
a Westcapelle, il punto estremo dell'isola di Walcheren, di una fertilità così lussureggiante che
mi ricordava per
certi aspetti le isole che circondano St. Thomas. A Veere ho visto motivi di paesaggi stupendi. Il mercato del
burro a Middleburg, sotto grandi alberi, che quadro! Temo di essere costretto a restare all'estero per un certo
periodo. Dopo l'ultima legge votata dalle Camere
francesi, è assolutamente impossibile per chiunque essere al sicuro. Quando si pensa che a un portinaio
è
permesso di aprire le vostre lettere, che una semplice denuncia può farvi condurre alla frontiera o in
prigione,
senza che vi possiate difendere! Gli amici lasciano la Francia l'uno dopo l'altro. Mirbeau, Paul Adam, Bernard
Lazare, Steinlen, Hamont dovevano essere arrestati, ma sono riusciti a fuggire in tempo; il povero Luce è
stato
preso probabilmente per una denuncia. E siccome diffido di certe persone di Eragny che ce l'hanno con noi,
resterò all'estero. Scriverò a Durand per informarlo e chiedergli se vuole che gli spedisca delle
tele. Qui ho lavorato molto; ho iniziato sette, otto tele.
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