Rivista Anarchica Online
Basta trivellazioni
di Comitato difesa ambientale Cuggiono -
Castelletto
Non siamo in Kuwait e neppure in Arabia o nel Texas. Siamo a 30 chilometri da
Milano in quello che è uno
dei parchi fluviali più estesi d'Europa. Tutto inizia nei primi anni '80 quando vengono svolte diverse
ricerche
da parte dell'Agip nella valle del Ticino per verificare la presenza di idrocarburi e quindi il potenziale
sfruttamento di questo giacimento petrolifero. Viene confermato l'interesse per l'area compresa tra i comuni di
Galliate, Trecate, Romentino sulla sponda piemontese e Turbigo, Robecchetto, Cuggiono e Bernate sulla
sponda lombarda. Nasce così il colossale progetto «Campo petrolifero Villafortuna Trecate». Le
trivellazioni
iniziano nell'88 prevalentemente sulla sponda piemontese. Siamo in pieno Parco del Ticino, ma Agip (potenza
dei suoi public relation men) conduce una notevole operazione di costruzione del consenso presentando il
progetto come qualcosa che non porterà problemi al territorio. Attraverso lussuosi convegni
rigorosamente ad
inviti convince amministratori e parti sociali e naturalmente incentiva "l'interesse" degli enti locali e del parco
del Ticino attraverso "compensazioni economiche". Naturalmente, chi a livello di questo territorio solleva
dubbi sull'operazione verrà tenuto a distanza di
sicurezza, mentre Agip potrà darsi una verniciata di verde sponsorizzando alcune campagne di
monitoraggio
dei fiumi. Le trivellazioni, una trentina circa alla profondità record di 6.200 metri, tra le più
profonde a livello
planetario, si susseguiranno prevalentemente sulla sponda piemontese. Da qui, si dice, verrà ricavato il
45%
del petrolio nazionale. Quello che non si dice è che questa quota è l'uno, due per cento di quella
consumata in
Italia ... e soprattutto c'è silenzio più completo sui costi reali dell'operazione in un periodo, non
dimentichiamolo, di costante e progressivo ribasso dei costi del greggio sui mercati internazionali.
L'ottimismo di questa "Nuova Dallas» viene però interrotto il 28 febbraio '94. Quello che "non poteva
assolutamente accadere" si verifica al pozzo TR 24 situato tra gli abitati di Romentino e Trecate. Questo
pozzo entra in eruzione incontrollata e per tre giorni una pioggia nera di petrolio misto ad acqua irrorerà
le
risaie di questa zona e la cittadina di Trecate. Quanto accade mette in luce, oltre alla pericolosità di queste
perforazioni, anche la più completa impreparazione da parte dei comuni, delle prefetture e dell'Agip stessa
a
fronteggiare l'emergenza. Basti questa chicca: nonostante la pioggia di idrocarburi i bambini vengono
comunque mandati a scuola ... per non creare "inutili allarmismi". L'eruzione, che per pura fortuna non
avrà proporzioni ben maggiori, dura «solo» tre giorni per una
provvidenziale frana che la blocca. Pesante è il bilancio per lo stato dei terreni, pesantissimo per gli
animali
selvatici che non sopravviveranno, tutt'ora non valutabile l'effetto sulla popolazione esposta all'inalazione di
queste miscele di idrocarburi le quali contengono componenti dichiaratamente cancerogeni. Ma si sa, con il
denaro si aggiusta tutto. I risarcimenti so no in corso, i dirigenti Agip sviolinano su una bonifica che in effetti
si è limitata a nascondere il terreno intriso di idrocarburi. Problemi non ce ne sono più dicono
col sorriso sulle
labbra e quindi le trivellazioni possono riprendere. La prima, chiamata Villafortuna 14, e prevista sulla sponda
lombarda a Castelletto di Cuggiono, a soli 200 metri dal Ticino. Ma a differenza dl quanto successo in
passato, una comunità locale si sta opponendo. Da alcuni mesi la nostra
associazione sta attivando una campagna di sensibilizzazione che ha portato il nostro consiglio comunale a
pronunciarsi unitariamente contro questa trivellazione. Sappiamo di avere di fronte uno dei colossi
dell'economia italiana e internazionale, e che gli interessi in gioco sono tutt'altro che trascurabili, ma non
siamo disposti a far finta di niente. Il 16 febbraio una affollata assemblea cittadina si è conclusa diffidando
l'Agip ad estendere ulteriormente il campo petrolifero. Lo scorso 11 marzo, grazie a una nostra presenza
«creativa», l'assemblea del Parco del Ticino che comprende i delegati di una quarantina di comuni e di tre
province lombarde si è ufficialmente pronunciata nello stesso modo, facendo proprie le nostre posizioni.
In questi giorni la mobilitazione prosegue ravvivata dal nuovo disastro occorso all'oleodotto che a Vigevano,
anche qui in pieno parco del Ticino, ha letteralmente intriso di gasolio una vasta zona protetta. In questi giorni
sono state inviate 3.000 cartoline all'Agip e al Parlamento Europeo dal messaggio inequivocabile Basta
trivellazioni nel Parco del Ticino. Lo scorso 2 aprile l'area in cui è previsto il pozzo VF 14
è stata occupata
simbolicamente da cittadini di ogni eta e letteralmente costellata di piante di gelso alte 4 metri alle quali sono
stati appesi i messaggi dei bambini di Cuggiono e Castelletto. E' nostra intenzione sollevare il problema
anche in sede europea, anche perché la legislazione italiana non ha ancora recepito integralmente la
direttiva
CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale lasciando quindi larghi spazi di manovra alla lobby petrolifera.
Lo ripetiamo, sappiamo che questo non sarà un confronto facile. Ma pensiamo sia anche una questione
di
dignità prima ancora che di difesa di un ambiente. Dobbiamo chiederci se noi che abitiamo questa
territorio
vogliamo essere cittadini a pieno titolo, o sudditi di qualcuno. Chiunque voglia darci una mano può farlo
contattandoci, inviando messaggi di solidarietà, suggerimenti e proposte a: Comitato difesa ambientale
Cuggiono-Castelletto via S. Rocco 24 - 20012 Cuggiono (MI) - tel. 02/974075 tel.+fax 02/9746502. Grazie.
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