Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 23 nr. 204
novembre 1993


Rivista Anarchica Online

Barcellona: incontro internazionale
di Emilio Penna

Circa un migliaio i partecipanti all'Esposizione internazionale sull'anarchismo tenutasi a Barcellona dal 27 settembre al 10 ottobre. Lo sforzo organizzativo è stato sostenuto da diverse entità culturali anarchiche spagnole, quali l'Ateneu Enciclopedic Popular, l'Ateneu Libertari di Poble Sec, la Fundaciò d'Estudis Libertaris i Anarcosindacalistas, tutti di Barcellona, la Fundacion Anselmo Lorenzo di Madrid. Hanno inoltre collaborato il Centro Studi Libertari di Milano e i C.l.R.A. (Centre International de Recerches sur L'Anarchisme) di Losanna e Marsiglia. Un appuntamento importante per la comunità anarchica: era dall'incontro internazionale anarchico del settembre 1984 a Venezia che in Europa mancava un momento di confronto, conoscenza e scambio di tale portata.
I partecipanti sono stati ovviamente in gran parte spagnoli anche se non sono mancate discrete presenze dall'Italia, dal Sudamerica, dall'Inghilterra, dalla Francia. Fulcro dell'incontro sono state una serie di tavole rotonde su vari argomenti (ecologia, scienza, lavoro alternativo, militarismo, femminismo, emarginazione, pedagogia e anarcosindacalismo). Il momento culturalmente più stimolante, specie per gli anarchici intervenuti dall'estero, è stato il dibattito internazionale «L'anarchismo di fronte alla crisi delle ideologie». Tale convegno si è articolato in cinque sessioni: «Etnia, nazione, stato», «Individuo, comunità e società», «Oltre la democrazia», «Nord-Sud e i condannati della terra», «Un'utopia per il 21° secolo». I temi scelti sono oggi indubbiamente centrali per un approccio anarchico che sappia cogliere le sfide che un mondo in sempre più rapida trasformazione ci pone innanzi. All'ottima scelta degli argomenti non ha sempre però corrisposto un adeguato livello di approfondimento. Spesso le relazioni, ed il successivo dibattito, non sono riuscite ad andar oltre la piuttosto scontata riproposizione dei «sacri principi dell'anarchismo», conditi da massicce dosi di ottimismo trionfalistico. Un ottimismo che trova peraltro alimento più dagli insuccessi altrui che da un'accresciuta influenza sociale dell'anarchismo. Il fallimento o la crisi di modelli sociali molto quotati in un passato anche recente non possono essere assunti tout court quale occasione per lo sviluppo di una maggiore sensibilità libertaria. Nondimeno alcune relazioni sono state di ottimo livello e molto stimolanti. Per menzionarne solo alcune, quella di Eduardo Colombo, di Tomàs Ibànez, di Joan Martinez Alier, etc. Troppo complesso sarebbe soffermarsi su ognuna: mi limiterò pertanto a citare l'intervento dell'ottantacinquenne Luce Fabbri, anarchica italiana che ha trascorso gran parte della propria vita in Uruguay ove si rifugiò con il padre Luigi, uno dei maggiori esponenti dell'anarchismo italiano, per sfuggire al fascismo. Malgrado l'ormai veneranda età il suo intervento ha rivelato un agile e vigile spirito critico. La sua relazione, tra le più lucide ed appassionanti di tutto l'incontro, ha mostrato una capacità straordinaria nell'elaborare analisi in cui s'avverte costante la tensione di una continua ridefinizione delle tematiche sociali e politiche nonché delle conseguenti strategie. Il lungo applauso tributatole dai presenti è stato un omaggio non solo alle sue parole ma anche alla sua vita.
Oltre i dibattiti, l'incontro è stato caratterizzato da numerose altre iniziative collaterali: una «Settimana del cinema Iibertario» piuttosto interessante e poi concerti, spettacoli teatrali, letture di poesie, presentazioni di libri, mostre, etc. Resta da segnalare la grande capacità organizzativa dimostrata dai compagni di Barcellona, che hanno fatto fronte ad uno sforzo certo non indifferente in modo ineccepibile.

Emilio Penna