Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 183
giugno 1991


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

MIMI Festival 1991
Quattro gatti sul palco, altri quattro e uno che fa cinque (contando me) a far da pubblico: ci sarà un futuro per il MIMI Festival? L'edizione di quest'anno, la sesta, si presenta con una grossa differenza rispetto alle precedenti. Quattro serate con due concerti ciascuna, musicisti poco o per niente conosciuti (per scelta o per forza di cose...), pomeriggi a disposizione per improvvisazioni e per relax, musiche poco abituate alla diffusione commerciale (anche se alternativa ed indipendente), un luogo suggestivo a metà strada tra la Provenza e la Camargue, la possibilità di conoscere direttamente musiche, opinioni, metodi, esperienze, etc. e di farsi conoscere. Tutte cose queste che l'appuntamento annuale del MIMI Festival già garantiva sin dalla prima edizione. La grossa novità di quest'anno sta nel prezzo del biglietto: grazie al sostegno del ministero della cultura francese, quest'anno l'ingresso alle manifestazioni sarà completamente gratuito. Vista inoltre la relativa economicità della sistemazione in zona (un campeggio discretamente organizzato a basso prezzo, numerosi alberghetti e pensioni nelle vicinanze dove il pernottamento costa attorno alle dieci/quindicimila lire) il MIMI Festival di quest'anno potrebbe essere vissuto come una vacanza diversa dal solito. Dico questo nella speranza che quei nove gatti, che detto per inciso sono sempre stati ben più di nove, quest'anno si moltiplichino ancora, con la scusa delle ferie intelligenti.
Il programma musicale, oltre a musicisti ospiti più o meno a sorpresa, prevede incontri con gruppi francesi (Les Petits Fiers e Leda Atomica), svizzeri (Les Sales Combles), i cecoslovacchi E, gli ungheresi Kampec Dolores, i brasiliani Uakti, il gruppo Ceviernoe Varota del giornalista russo Vitali Fedko più 16 giovani musicisti dei quartieri poveri di Marsiglia impegnati nell'esecuzione dell'opera di Fred Frith "Helter skelter".
Ancora, le intenzioni degli organizzatori sono quelle di creare una struttura di riferimento per idee, creatività e proposte musicali innovatrici. O, più propriamente, organizzare una rassegna di una certa credibilità dalla quale riesca a nascere una nuova o diversa forma di comunicazione musicale, priva o il più possibile povera di intermediazioni.
Informazioni : (nuovo indirizzo) Association AMI, 5 rue de l'Arc, 13001 Marseille, France (tel. 0033.91.335243 dall'Italia).
Per informazioni ed eventuali prenotazioni in campeggio e/o in pensione nelle vicinanze del festival: Office du Tourisme, Avenue de la République, 13310 St. Martin de Crau, France (tel. 0033.91.335243 dall'Italia).

"La prima stagione" di Tirofisso
Dopo un festival, un libretto. "La prima stagione" pubblicato recentemente da Stefano Giaccone, certo più conosciuto come uomo-di-musica (Franti, Environs, Howth Castle, Kina, etc.) che non come uomo-di-penna, ma comunque attivo anche in questo settore. Del resto, un precedente può essere ricercato in "Schizzi di sangue" un progetto dei Franti di qualche anno fa dove poesia e improvvisazione musicale avevano trovato una zona fertile e serena in comune.
Un libretto di poesie, quindi, e rigorosamente auto-prodotto, autofinanziato, praticamente auto-tutto. Già dalla prima lettura, non mi sembra ci si trovi di fronte al classico pacchetto di "saccheggiamenti" intellettuali. Ma forse è perché conosco l'autore di persona e da un bel pezzo, e so che non è tipo da cadere in trappole di questo genere. E siccome, oltre a conoscere Stefano di persona, tendo ad entusiasmarmi per le cose che fa, ecco che temo di straripare in elogi e personalismi, quindi preferisco dirvi solo che questo libro esiste, che - naturalmente - mi è piaciuto molto e mi ha anche commosso. Effetto un po' diverso - certo, non commozione quanto disorientamento - me l'ha fatto "Grazie a voi", una canzone di Stefano incisa proprio pochissimo tempo fa da una certa Banda di Tirofisso, ennesima formazione musicale instabile frutto di un complotto con Vanni Picciuolo grande chitarrista (anche lui ex-Franti e Panico), Walter Daziano (bassista sempre dei Panico) e Miguel Piccolrovazzi (batterista di Youngbloods).
Tralascio volontariamente i commenti sullo stile e il genere musicale: certo che ritrovare assieme Stefano e Vanni fa un certo effetto (è comunque più interessante della reunion dei Rolling Stones).
Il testo e le note di copertina riportano ferocemente alla realtà: viviamo brutti tempi, c'è sempre meno luce e l'orizzonte a volte sfugge di mano e corre lontano. "Grazie a voi" è per chi si è stancato di stancarsi, per chi ha deciso che non ne vale più la pena.
Il libro immagino lo possiate richiedere a Backdoor, via Pinelli 45, 10100 Torino.
Il disco è edito da Blu Bus e lo si può richiedere a Sergio Milani, via Avondo 1, 11100 Aosta.