Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 20 nr. 171
marzo 1990


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

orsi lucille

"...Una bandiera di carta porterò / alla festa dei pupazzi animati / Una bandiera di carta porterò / al museo dei cavalli impagliati / Vieni, finiamo questo cerchio di pietre / Le nostre carte, con cura archiviate / Chiudiamo quella porta coi sassi / È la stagione delle feste mancate / Nel ruscello c'è una foglia di pietra / Sopra la foglia due gocce del cielo / che bruciano le nostre guance per sempre / Per sempre belli, come nessuno ti potrà raccontare..."
(da "Una bandiera di carta").
Volevo parlarvi di questo disco già nella rubrica dello scorso mese assieme alle altre segnalazioni discografiche, ma ho pensato di sacrificare la tempestività - comunque relativa... - e aspettare questo numero di "A" per dedicargli uno spazio maggiore.
Le ragioni possono essere tante, vista l'importanza di un'uscita come "Canzoni", album di debutto dei fantomatici ORSI LUCILLE, un gruppo aperto formato da quasi tutti i vecchi amati Franti più alcuni musicisti e cantanti ospiti.
Un nuovo nome per gente già conosciuta? Franti ricomincia da capo? I primi interrogativi affiorano, ma possono essere risolti dalla presentazione riportata in copertina:"...Qualcuno, scorrendo con lo sguardo i nomi, i luoghi, le canzoni di questo disco, ritroverà qualche traccia di lontana provenienza; qualche legame con persone e collettivi attualmente impegnati in altre iniziative. Qualcuno penserà invece che qui per la prima volta ci si butti nella mischia, esordienti. Nessun problema. È vero tutto. Strano fenomeno di moltiplicazione, questo disco: si dovevano raccogliere tre o quattro brani abbastanza velocemente e poi, giorno per giorno, la voglia di fare e di dire ci ha presi...".
Non è la prima volta che pongo l'accento sul carattere estremamente particolare dai lavori della indie-label torinese Inisheer: ad una qualità generalmente molto elevata della confezione corrisponde, ed è questo che conta, una serie di proposte artistiche ed emozionali che non trova paragoni nel nostro paese. Inisheer è davvero un caso a parte, prova ne può essere il fatto che sia gestita da un gruppo di compagni incapaci di sciogliere la propria vita in tante vasche d'attività separate.
Si legge ancora, nella presentazione del disco: "... Fare un disco lascia sempre un fondo di paura e sgomento: è come lanciare un messaggio oltre un muro senza la possibilità di vederne l'effetto, di aggiungere, di togliere, di spiegare. Ma, testardamente accomunati dal desiderio d'abbattere ogni muro che i padroni ci erigono attorno, ci siamo ancora seduti in cerchio. Con le nostre carte nautiche, dadi e parole. Vi abbiamo sentiti così bene e distinti che, nonostante il gran lavoro, la gran spesa e la fatica quotidiana, è stato un gioco da ragazzo. Un ragazzo così bastardo ed indisciplinato che, pure noi, ogni tanto lo si perde di vista...".
È per tutto questo che è impensabile, per me, parlarvi di questo disco "a scopo promozionale": tanto, ne sono state stampate relativamente poche copie, ed Inisheer, in tutta sincerità, non ha mai avuto bisogno di grandi spinte commerciali, essendo riuscita a costruire e tenere efficientemente in piedi un proprio piccolo circuito di distribuzione.
Insisto nel parlarvi di questo album perché trovo sia un vero peccato lo "sprecare" tanto amore, tanti sogni e speranze, facendo sì che Orsi Lucille resti un tesoro prezioso in mano a pochi, sempre quei soliti pochi.
Innanzitutto, cercate di mettere le mani su questo album, mai come altri un disco di musiche e idee d'amore.
Cos'altro, se non amore, può tenere assieme Bob Dylan (qui, in una versione strappacuore di "All along the watchtower), Paul Klee e W. B. Yeats?
Storie di esplosioni in miniera e di esplosioni del cuore, la solitudine delle colline e l'inarrestabile movimento del mare: come parlarvi di questi testi, come descriverli se non come immensi spazi di poesia e speranza?
E le musiche, le musiche: come mettere assieme in maniera così vibrante suoni e melodie che abbracciano tutta la Terra, se non con l'amore?
Non so se Inisheer abbia intenzione di ristampare il disco o meno, ma propongo comunque di darsi da fare col registratore.
Trovate un paio d'ore libere, comprate delle cassette oppure cancellate della roba vecchia e usate i nastri per far arrivare queste parole e queste musiche lontano.