Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
"F/Ear
this!" è un album doppio pubblicato da P.E.A.C.E.,
l'associazione delle etichette indipendenti alternative italiane
(della quale fanno parte Blu Bus, Catfood Press, Particolare
Music, Rockgarage, Trax, Ut/Comunicazioni e,
da poco, anche Tunnel) in sostegno di "A/Rivista
Anarchica". Il progetto è
nato all'inizio dello scorso anno: mettere insieme, chiedendo aiuto
ad amici musicisti, grafici e poeti sparsi un po' ovunque, sia in
Italia che all'estero, musiche, parole ed immagini costruite attorno
ad un'idea comune. Un'iniziativa tutto sommato semplice e
trasparente: scelto il tema (nella fattispecie, la "paura"),
si è messo in moto un meccanismo di passa-parola che,
nonostante qualche complicazione e gli inevitabili incidenti e
ritardi, ha funzionato egregiamente, arrivando da qui in giro per
l'Europa fino agli Stati Uniti. Fatta qualche telefonata, spedita
qualche lettera e messa così in giro la voce, il materiale per
"F/Ear this!" è arrivato quasi da sé: niente
contratti, niente compensi per la partecipazione, né promesse
difficili a mantenersi. Tutti hanno collaborato gratuitamente
e spontaneamente, condizione questa assolutamente
indispensabile per poter "lavorare" in maniera pulita e
soddisfacente. In termini di
"generi" musicali, questa raccolta è ovviamente
piuttosto composita: si va dalle atmosfere larghe ed evocative (le
composizioni di Giorgio Cantoni e dei 2+2=5, ad esempio) al lavoro di
cesellatura minimale (i francesi Look De Bouk ed i newyorchesi Hum),
dal rock caldo ed intelligente (Franti ed i tedeschi Body & the
Buildings tra gli altri) allo sperimentalismo più cerebrale
(come quello di Nurse With Wound e ParoksiEksta) al jazz da
laboratorio chimico (Doctor Nerve, Don King ed i nostrani
Detonazione). Si rimane comunque,
e questo vale per tutti i partecipanti, in un "settore di
atteggiamento" che vede la creatività come fatto vitale e
positivo, uno strumento che, attraverso parole, suoni ed immagini
racconta le persone, le loro idee, sogni e desideri.
Two tone
Marula Verbeek ed
Hella Hefrogs formano il gruppo TWO TONE ad Eindhoven, in
Olanda, due anni or sono: Marula suona il piano, il sax e la
chitarra, Hella scrive i testi e canta. Alle loro composizioni, le
Two Tone affiancano musiche di Bela Bartok e poesie di Dorothy
Parker. Non hanno, per ora, inciso dei dischi, né suonano in
pubblico al di fuori del loro paese. Per "F/Ear this!"
hanno spedito due canzoni bellissime: scegliere è stato
difficile, e "Sometimes timid/Mywomb" apre nel migliore
dei modi la prima facciata. Strutture sottili
ma energiche, un pianoforte che si mangia la coda, qualche pennellata
di sax, un testo appena tratteggiato che racconta di attese e di
ripensamenti.
Detonazione
Subito dopo i
DETONAZIONE di Udine, che in "Dead planet blues"
raccontano gli ultimi istanti di una terra che muore. Bruno Romani
dà al suo sax una voce straziante e lacerata, mentre Gianni
Brianese (basso senza tasti), Anna Scroccaro (synth) e
Massimo Nicoletti (percussioni, synth) costruiscono una base
caleidoscopica, Dopo "Dentro
me", il loro secondo album pubblicato lo scorso anno dalla label
fiorentina Ira, i Detonazione hanno di nuovo cambiato rotta: le loro
più recenti registrazioni sono una vera sorpresa.
The Blech
Non so per quali
problemi i tedeschi THE BLECH non poterono partecipare al MIMI
Festival di St. Remy de Provence lo scorso anno. È
stato lì che ho incontrato Hubl Greiner batterista
nonché membro fondatore di questa bizzarra formazione, e che
gli ho parlato, tra l'altro, del giornale e di questa iniziativa.
Dopo qualche settimana è arrivato il nastro contenente "Wehr
Kardoon", un loro brano registrato dal vivo durante un
incandescente concerto: il ritmo è serrato, le note si
rincorrono ed accavallano sempre più veloci, fino ad
esplodere. Il gruppo ha
all'attivo un album omonimo, pubblicato dalla piccola Heute
Production sul finire del 1985, e sta proprio in questi giorni
preparando il secondo, condensando ritmo, frenesia ed una discreta
quantità di buona, sana, vecchia pazzia. Presto saranno in
tour in Italia, e mi sa che ne vedremo (e sentiremo) delle belle.
Look de bouk
I francesi LOOK
DE BOUK scelgono invece strade diverse: amano mescolare i suoni e
le sensazioni a piccole dosi, tutte curiose e coloratissime. Il brano
che hanno offerto per la compilation ha un titolo chilometrico ("Un
ecrin de fer-blanc pour le noir de tes cils") ed è una
versione sforbiciata di una lunga composizione omonima tratta dal
loro debut album "Lacrimae rerum", pubblicato lo scorso
anno dalla microscopica ed intraprendente etichetta Ayaa di
Reims. Alla registrazione hanno partecipato, come musicisti ospiti,
Patrick Q. Wright dei Legendary Pink Dots e Cedric
Vuille dei Debile Menthol .
Politrio
"Bolero IV"
del POLITRIO è un brano dalla forma
complicata e spigolosa, e costituisce senza dubbio la prova della
costante e veloce maturazione tecnica ed artistica del trio forlivese
(li ricordate ad "insonorizzare" il meeting internazionale
di Venezia nel settembre dell'84?). Autori di un album,
"Effetto Eisenhower", passato ingiustamente inosservato
forse perché un po' troppo "avanti" rispetto ai
tempi, Roberto Zoli, Giorgio Canali e Massimo
Sbaragli stanno attualmente registrando nuovo materiale.
Embryo
In chiusura della
prima facciata è "Aperto", proposta da un gruppo
molto famoso ed altrettanto interessante, i tedeschi EMBRYO. Passati attraverso
mille sentieri, sia in senso geografico che musicale, in "Aperto",
gli Embryo creano un infuso senza tempo né confini, mescolando
oriente ed occidente, nord e sud in questi sette minuti di
improvvisazione.
Hum
Gli americani HUM,
un trio newyorkese formato da Brooks Williams, Charlie
Mendoza e Beo Morales, hanno pubblicato sinora una decina
di cassette, rimaste comunque nel giro under/underground della Grande
Mela. In occasione del
loro secondo tour europeo, nel 1984, pubblicarono un lp per Rockgarag
e, lo scorso anno, "Drop it", una cassetta di eccezionale
fattura e qualità che li aiutò moltissimo a farsi
conoscere. "Lawn rangers", il loro brano incluso in "F/Ear
this!" è tratto proprio da "Drop it": è
musica difficile, sarcastica, certamente abbinata ad una delle
assurde situazioni teatrali multimediali che caratterizzano i loro
spettacoli. Ho sentito, ma non ho avuto conferme a tutt'oggi, che
saranno ancora in Europa la prossima estate: se capitano dalle vostre
parti non lasciateveli sfuggire (consiglio comunque valido per tutti
i musicisti presenti in questo disco...).
Franti
"Voghera"
è una delle canzoni più belle, più vibranti ed
assieme più difficili dei torinesi FRANTI, ed è
presente in questo disco in una versione registrata durante un
concerto trasmesso da Radio Torino Popolare. Approfitto del
fatto che sto parlando di loro per smentire le voci che circolano da
un po' di tempo riguardo il loro scioglimento.
LA 1919
I milanesi LA1919
hanno al loro attivo una cassetta, pubblicata due anni or sono da
ADN. Con chitarre "impreparate" (la definizione è
loro) e sintetizzatori, Luciano Margorani e Paolo Chianura
percorrono, e di corsa, i percorsi più accidentati del
rumorismo, senza mai scadere nell'improbabilità: per "F/Ear
this!" hanno preparato una nuova versione della loro "Senza
tregua", rimissata apposta per l'occasione.
Body & the
buildings
I tedeschi BODY
& THE BUILDINGS (recentemente per la prima volta in
tour nel nostro paese, esperienza che, visti gli ottimi risultati,
pensano di ripetere presto) con "Assume to be dreaming"
dimostrano che il rock può avere artigli e grinta anche quando
non è "pestone": chitarre caldissime e morbide, una
batteria dosata al punto giusto, voce roca tipicamente "rock"
che, alla fine, lascia il posto ad un'inattesa e tragica
telefonata...
Giorgio Cantoni
GIORGIO
CANTONI, prima di "mettersi in proprio", ha
suonato con i Detonazione degli esordi. "Un anno nelle favelas"
è il titolo della sua composizione, un pezzo di ampio respiro,
ricco di sfumature e piccoli particolari.
Jane Dolman, Pete
Wright
Quando,
improvvisamente, dall'inglese la voce di JANE DOLMAN passa
all'italiano non si può fare a meno di nascondere un attimo di
smarrimento: "...Smettiamo di dire cazzate solo perché ci
piace il suono delle parole / Parole strausate / Stiamo zitti...".
È una poesia dolcissima
ed imbarazzante, che tocca le strutture portanti del nostro essere
tanto "personaggi" e un po' meno "esseri umani",
magari per "paura" (ed ecco il punto...) di scoprirsi, di
farsi sorprendere in qualche modo deboli, vulnerabili. Jane saltella
tra le due lingue come un piccolo passero, coadiuvata dalla musica di
PETE WRIGHT (bassista dei Crass) e KISHI YAMAMOTO
(tastierista dei Voice of Authority, nonché compagna di
Adrian Sherwood). E sono proprio Pete e
Kishi che, in coda, aggiungono la bellissima "Fishes in water"
, scritta apposta per questa compilation.
2+2=5
La seconda facciata
si chiude con "Guang Zhou" dei milanesi 2+2=5, che
ci portano all'estremo limite dell'Est. Come un fiume largo
e pacifico, la musica di "Guang Zhou" divide due sponde,
sconosciute l'una all'altra, dove su ognuna si consumano esistenze e
secoli.
Orient Express
Cambiamo disco,
facciata numero tre: ad aprirla ci sono i francesi ORIENT EXPRESS,
un duo interessantissimo formato da Erik Baron e Pascale
Jakubovski. Il loro pezzo si intitola "In articulo mortis"
ed è un vero gioiello di genialità musicale e gusto
per l'orrore. Erik e Pascale hanno pubblicato da poco una stupenda
cassetta, "Cocktail Molotov" , un perfetto campionario di
musiche eccellenti che nessuna radio fm penserebbe mai di
trasmettere...
Weimar Gesang
Da Milano arrivano
invece i WEIMAR GESANG, Paolo Mauri, Fabio
Magistrali e Donato Santarcangelo, un trio ben conosciuto
ed apprezzato. Per "F/Ear
this!" hanno preparato una versione "martellante" di
"Light tight place", originariamente contenuta nel loro
terzo album "No given path". Gran bel suono, molto
"moderno" e gustoso.
Annie Anxiety
Grande contrasto di
atmosfere con la seguente "lt was july...", una poesia
tratta dal libretto "Tropical depression" e letta
dall'autrice ANNIE ANXIETY. In sottofondo, il
pianoforte di Cecilia Dobner giovanissima, alle prese
con un'improvvisazione dai toni tesi e notturni. Annie è in
procinto di fare un breve tour in Italia per presentare il suo nuovo
disco: chi fosse disposto ad organizzare una sua performance
(concerto e/o lettura di poesie) nella propria città può
mettersi in contatto con la Redazione per ulteriori dettagli.
Gregorio Bardini
GREGORIO BARDINI
è un giovane musicista di Revere, vicino Mantova. Diplomato al
Conservatorio di Parma e studioso di esoterismo, Gregorio ha
partecipato all'attività di alcune formazioni piuttosto
"speciali", quali Thelema, Kinoglaz e gli
americani Tuxedomoon, alternando a questi i suoi impegni
"ufficiali" come professionista. In "F/Ear
this!" è contenuta una sua composizione breve ma molto
intensa, "Invocazione di Giuliano Kremmerz", nella quale il
flauto si trasforma letteralmente in una serpe che striscia tra
rumori e voci misteriose.
Don King
In Italia per la
prima volta la scorsa estate, Mark Cunningham e
Lucy Hamilton, vale a dire i DON KING, si sono dimostrati
due fra le figure più enigmatiche ed indefinibili della nuova
scena di NYC. Mark suona la tromba dall'età di sette anni, e
nel 1975 assieme a Summer Crane e
a Lucy Hamilton (che è uno
pseudonimo, come lo erano allora China Burg, o Don Burg...) fondò
i Mars, una delle band capostipite della no-wave della Costa
Est. Usando come supporto una serie di nastri contenenti
registrazioni effettuate da Duncan Lindsay, Toni Nogueira, Clint
Ruin, Roli Mosimann ed
Arto Lindsay, i due hanno tenuto una breve serie di apparizioni
nel nostro paese. Dal loro concerto di Padova è tratta "Fern
gully" , una composizione ipnotica e inquietante che verrà
inclusa nel loro prossimo album.
Doctor Nerve
Ancora da New York
City arriva DOCTOR NERVE, un ottetto di jazzisti letteralmente
pazzi e devianti. In "Unna", registrata dal vivo al
"mitico" CBGB's, danno un esempio di rara insania
musicale, maltrattando strumenti, spartiti e prime file.
Nick Didkovsky,
Limpe Fuchs
Fondatore e leader
del gruppo è NICK DIDKOVSKY, che nella successiva "When
hands fall" si lascia andare ad una lunga ed appassionata
dichiarazione d'amore per la sperimentazione musico-ambientale.
Registrata dal vivo durante una memorabile all-night performance al
Loft di Monaco, in Germania, in compagnia di quella splendida
artista e musicista che è LIMPE FUCHS, "When hands
fall" fa parte della colonna sonora di un piéce sofferta,
giocata su silenzi, attese e suoni improvvisi.
Nurse without
wound
La quarta facciata
di questa compilation è anche la più misteriosa ed
inaccessibile: ad aprire le "ostilità" sono gli
inglesi NURSE WITH WOUND, letteralmente la punta di diamante
di certa avanguardia elettronica "cattiva" (non in senso
qualitativo, s'intende!) d'oltremanica. Attivi da una decina d'anni e
sempre "in prima linea", i NWW sono un open-group che ruota
attorno alla figura di Steven Stapleton, vero genio della
trasgressione sonora. La loro "Ship of the dead"
rappresenta un modo di affrontare la paura con un ghigno sarcastico
dipinto sulla faccia.
Die form
Lo stesso ghigno
che è disegnato sulle labbra dei francesi DIE FORM, ben
conosciuti per le loro crude e violente performance. In "Fear of
my hands", composta per l'occasione, Philippe Fichot,
leader e fondatore del gruppo nonché del più grande
progetto multimediale Bain Total, frantuma il comune senso del
termine "ascolto".
Possession
Gli inglesi
POSSESSION si fecero notare un paio di anni or sono per un
bell'album d'esordio, ben accolto dalla critica specializzata.
Qualche apparizione, poi il silenzio. Due anni dopo ritroviamo
Stephen Thrower, che dei Possession era
uno dei membri fondatori, assieme a Peter Christopherson
(ex-Throbbing Gristle) e John Balance nei ben famosi Coil. Stephen ha spedito
per "F/Ear this!" due composizioni, delle quali "De
vermis" è stata selezionata: assieme ad esse Stephen ha
spedito molto materiale scritto, utilizzato in parte nel libretto
allegato all'album.
Thelema
I modenesi THELEMA
sono al momento uno dei gruppi italiani più difficili da
analizzare: la loro musica è apparentemente immediata, ma
nasconde aspetti inquietanti e curiosi. I componenti del gruppo non
hanno voluto fornire indicazioni su chi ha effettivamente partecipato
alla registrazione del brano "J.C.S./A pagan ritual",
rifacimento sanguinolento del tema dal film "Jesus Christ
Superstar". Un ringraziamento particolare, tra l'altro, va alla
loro etichetta Spittle, che non ha messo i bastoni fra le
ruote alla loro partecipazione a questa iniziativa (i contratti, si
sa, sono contratti...).
Paroski-eksta
In chiusura, il
gruppo PAROKSI-EKSTA, formato dai fratelli Giancarlo e
Massimo Toniutti, Giuliana Stefani e
Daniele Pantaleoni. I quattro, come si può facilmente
intuire non solo dagli orientamenti musicali (la loro "Pneuma ha
iato" è affascinante, ed è dire poco...), ma
anche dal "testo accompagnatorio e descrittivo", hanno idee
da vendere e "paura da fare"...
infine, grazie
a...
"F/Ear this!"
è formato da questi due dischi e da un libretto di ventotto
pagine contenente sia materiale spedito assieme ai nastri dai vari
musicisti partecipanti, che immagini e testi tratti dagli archivi
della Trax. Il tutto è stato abilmente assemblato da
Vittore Baroni. Alcuni musicisti
che hanno spedito del materiale purtroppo sono rimasti "fuori":
la compilation dura due ore e tecnicamente era impossibile farci
stare altra musica (ed economicamente era fuori discussione
l'aggiunta di un terzo album ai due già fatti). Desidero
ringraziare comunque Plasticost, Rivolta dell'Odio, The Capers,
Funkwagen, Massimo Giacon, Mimì Colucci e Fox per la loro
generosità e gentilezza.
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