Rivista Anarchica Online
La rivista mi
piace, ma
Spett. redazione di
"A" grazie per aver
pubblicato la mia lettera sul numero di dicembre della Vostra
rivista. Questa è una serie di suggerimenti per contribuire al
miglioramento della Vostra bella e interessante rivista anarchica.
Suggerimenti dati con simpatia e in tutta modestia, dei quali farete
l'uso che crederete. In primo luogo: mi
sembra che nelle Vostre pagine ci sia spazio quasi solo per un
dibattito all'interno del pianeta anarchico (interviste,
relazioni, rievocazioni storiche). Non vi si parla dei grandi fatti
di attualità, specie di politica internazionale. Non si offre una
chiave di lettura della politica quotidiana in termini anarchici. I
dibattiti teorici sul significato delle dottrine anarchiche vanno
benissimo, ma non possono esaurire il campo della discussione.
Altrimenti c'è il pericolo di "parlarci addosso" nel nostro
piccolo mondo, come avverte anche l'articolo Un po' di chiarezza
di Papi, nell'ultimo numero. Quindi: più spazio
all'attualità, ai fatti che avvengono fuori del pianeta libertario,
naturalmente per esaminarli sotto un punto di vista anarchico. Spesso in tali
fatti vi è poi un potenziale anarchico che aspetterebbe solo
di venire individuato e "liberato"... In secondo luogo:
mancano delle rubriche dedicate alla critica musicale,
cinematografica, eventualmente televisiva; delle recensioni di libri
(tranne i soliti testi del nostro "piccolo mondo"), compresi
romanzi e saggi di autori borghesi (non foss'altro per metterne a
nudo con strumenti critici la tendenziosità e la disinformazione).
Infine manca un dibattito sulla scienza (almeno sui numeri che ho
letto finora), un dibattito sulle opere più aggiornate di geografia,
astronomia, fisica, scienze naturali. E manca un
dibattito sulla religione. Camillo Berneri, più di mezzo secolo fa,
rimetteva in discussione l'ateismo "scontato" degli anarchici in
quanto tali. Non accettava dogmi, provocava la discussione su tutti i
temi. Vogliamo essere da meno alle soglie del 2000? Perdonate la
franchezza. In realtà la Vostra rivista mi piace molto, ma vorrei
vederla più aggiornata coi tempi, e soprattutto più conosciuta (io
ne ho scoperta l'esistenza per un caso). Credo che gli anarchici
debbano fare un serio sforzo per uscire dal ghetto in cui si trovano
anche per loro scelta. Penso che debbano far sentire la loro
voce in tutti i campi, su tutte le questioni. Solo così possono
sperare di proporsi come portatori di un'alternativa credibile, e non
dei semplici utopisti. Solo così
l'anarchismo potrà tornare ad essere forse ciò che era in origine:
un movimento popolare, con salde radici fra le masse. E solo così,
infine, potranno spuntare le armi della diffamazione, con le quali il
potere e la classe borghese li hanno quasi del tutto isolati: quella
diffamazione per cui la sola parola "anarchia" è divenuta
sinonimo, nel nostro vocabolario, di caos e violenza. Un cordiale saluto
Francesco Lamendola
(Conegliano Veneto)
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