Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 24 nr. 208
aprile 1994


Rivista Anarchica Online

Servizio civile vietato

Attualmente la Grecia è l'unico paese della Comunità europea che non riconosce il diritto di obiettare al servizio militare e di svolgere un servizio alternativo.
Questo stato di cose si è mantenuto inalterato nonostante le risoluzioni del Parlamento europeo, del Consiglio d'Europa e dell'ONU. Attualmente le galere greche ospitano circa 400 (quattrocento) obiettori che, per essersi rifiutati di indossare la divisa, sono stati condannati a pesanti pene, fino a sei anni di prigione. Amnesty International e numerosi parlamentari europei si sono recati in Grecia per rendersi conto di persona.
Qui hanno visto come la condizione degli obiettori sia inacettabile sul piano dei diritti umani: lavori forzati, sovrappopolazione carceraria, malattie ...
Da alcuni anni l'Ufficio europeo dell'obiezione di coscienza di Bruxelles conduce una campagna internazionale per chiedere la scarcerazione degli obiettori greci e per il riconoscimento del diritto di obiezione.
Attualmente anche l'Italia è interessata da questa campagna.
Fanno parte del Comitato promotore la Caritas, le ACLI, l'ARCI, Cenasca-CISF Cesc, Enti ispettorie salesiane, Italia Nostra, WWF, LOC, Servizio Civile Internazionale.
Chi fosse interessato a dare il suo contributo può trovare presso queste associazioni delle cartoline prestampate da compilare ed inviare alla sede del Comitato promotore (c/o Servizio Internazionale, Via dei Laterani 28, 00184 Roma) che provvederà a consegnarle all'ambasciatore greco in Italia.
Va anche ricordato che alcuni parlamentari di area pacifista hanno presentato in commissione Difesa della Camera una risoluzione che impegna il Governo italiano ad attivarsi presso le Nazioni Unite e i competenti uffici della Comunità europea "affinché vengano poste in essere iniziative che portino al pieno riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza da parte del Governo greco".
Ci si chiede infatti come possa la Grecia, culla della democrazia, cui spetta dal 1 gennaio 1994 la presidenza di turno della CEE, continuare a violare così pesantemente i diritti umani.

Gianni Sartori (Vicenza)