Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
MIMI Festival 1991
Quattro gatti sul palco, altri quattro e uno che fa cinque
(contando me) a far da pubblico: ci sarà un futuro per il
MIMI Festival? L'edizione di quest'anno, la sesta, si presenta con
una grossa differenza rispetto alle precedenti. Quattro serate con
due concerti ciascuna, musicisti poco o per niente conosciuti (per
scelta o per forza di cose...), pomeriggi a disposizione per
improvvisazioni e per relax, musiche poco abituate alla
diffusione commerciale (anche se alternativa ed indipendente), un
luogo suggestivo a metà strada tra la Provenza e la Camargue,
la possibilità di conoscere direttamente musiche,
opinioni, metodi, esperienze, etc. e di farsi conoscere. Tutte
cose queste che l'appuntamento annuale del MIMI Festival già
garantiva sin dalla prima edizione. La grossa novità di
quest'anno sta nel prezzo del biglietto: grazie al sostegno del
ministero della cultura francese, quest'anno l'ingresso alle
manifestazioni sarà completamente gratuito. Vista inoltre
la relativa economicità della sistemazione in zona (un
campeggio discretamente organizzato a basso prezzo, numerosi
alberghetti e pensioni nelle vicinanze dove il pernottamento costa
attorno alle dieci/quindicimila lire) il MIMI Festival di quest'anno
potrebbe essere vissuto come una vacanza diversa dal solito. Dico
questo nella speranza che quei nove gatti, che detto per inciso sono
sempre stati ben più di nove, quest'anno si moltiplichino
ancora, con la scusa delle ferie intelligenti. Il programma
musicale, oltre a musicisti ospiti più o meno a sorpresa,
prevede incontri con gruppi francesi (Les Petits Fiers e Leda
Atomica), svizzeri (Les Sales Combles), i cecoslovacchi E,
gli ungheresi Kampec Dolores, i brasiliani Uakti, il gruppo
Ceviernoe Varota del giornalista russo Vitali Fedko più 16
giovani musicisti dei quartieri poveri di Marsiglia impegnati
nell'esecuzione dell'opera di Fred Frith "Helter skelter".
Ancora, le intenzioni degli organizzatori sono quelle di creare una
struttura di riferimento per idee, creatività e proposte
musicali innovatrici. O, più propriamente, organizzare una
rassegna di una certa credibilità dalla quale riesca a
nascere una nuova o diversa forma di comunicazione musicale, priva o
il più possibile povera di intermediazioni.
Informazioni : (nuovo indirizzo) Association AMI, 5 rue de
l'Arc, 13001 Marseille, France (tel. 0033.91.335243 dall'Italia).
Per informazioni ed eventuali prenotazioni in campeggio e/o in
pensione nelle vicinanze del festival: Office du Tourisme,
Avenue de la République, 13310 St. Martin de Crau, France
(tel. 0033.91.335243 dall'Italia).
"La prima stagione" di Tirofisso
Dopo un festival, un libretto. "La prima stagione"
pubblicato recentemente da Stefano Giaccone, certo più
conosciuto come uomo-di-musica (Franti, Environs, Howth Castle,
Kina, etc.) che non come uomo-di-penna, ma comunque attivo anche in
questo settore. Del resto, un precedente può essere ricercato
in "Schizzi di sangue" un progetto dei Franti di qualche
anno fa dove poesia e improvvisazione musicale avevano trovato una
zona fertile e serena in comune.
Un libretto di poesie, quindi, e rigorosamente auto-prodotto,
autofinanziato, praticamente auto-tutto. Già dalla prima
lettura, non mi sembra ci si trovi di fronte al classico pacchetto
di "saccheggiamenti" intellettuali. Ma forse è
perché conosco l'autore di persona e da un bel pezzo, e so
che non è tipo da cadere in trappole di questo genere. E
siccome, oltre a conoscere Stefano di persona, tendo ad
entusiasmarmi per le cose che fa, ecco che temo di straripare in
elogi e personalismi, quindi preferisco dirvi solo che questo libro
esiste, che - naturalmente - mi è piaciuto molto e mi ha
anche commosso. Effetto un po' diverso - certo, non commozione
quanto disorientamento - me l'ha fatto "Grazie a voi", una
canzone di Stefano incisa proprio pochissimo tempo fa da una certa
Banda di Tirofisso, ennesima formazione musicale instabile frutto
di un complotto con Vanni Picciuolo grande chitarrista (anche lui
ex-Franti e Panico), Walter Daziano (bassista sempre dei Panico) e
Miguel Piccolrovazzi (batterista di Youngbloods). Tralascio
volontariamente i commenti sullo stile e il genere musicale: certo
che ritrovare assieme Stefano e Vanni fa un certo effetto (è
comunque più interessante della reunion dei Rolling
Stones). Il testo e le note di copertina riportano ferocemente
alla realtà: viviamo brutti tempi, c'è sempre meno
luce e l'orizzonte a volte sfugge di mano e corre lontano. "Grazie
a voi" è per chi si è stancato di stancarsi, per
chi ha deciso che non ne vale più la pena. Il libro
immagino lo possiate richiedere a Backdoor, via Pinelli 45, 10100
Torino.
Il disco è edito da Blu Bus e lo si può richiedere
a Sergio Milani, via Avondo 1, 11100 Aosta.
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