Rivista Anarchica Online
La droga nella storia
di Maddalena Antona Traversi / Marco Cappuccino
Con questa "storia della
droga" si apre il dossier, curato da Maddalena Antona Traversi e
da Marco Cappuccino, entrambi militanti del CO.R.A. (Coordinamento
radicale antiproibizionista) di Milano (C.so di Porta Vigentina 15/a,
Milano). Seguono le relazioni che T. Szasz e
F. Savater hanno presentato al Colloquio Internazionale
Antiproibizionista (Bruxelles, 28.9/1.10 1988), i cui atti completi
sono raccolti nel libro "I costi del proibizionismo sulle
droghe".
Resti fossili di capsule di papavero
da oppio, risalenti al periodo Neolitico e all'Antica Età del
Bronzo sono stati trovati nelle caverne abitate della Svizzera e
della Spagna.
Sulle tavolette dei Sumeri (risalenti a
circa 5000 anni fa) si cita una sostanza "HUL-GIL" che
alcuni studiosi ritengono essere l'oppio. La stessa sostanza è
citata ripetutamente nelle tavolette mediche Assire ritrovate a
Ninive nella biblioteca di Assurbanipal (Merlin - On the trail of the
acient opium poppy - Associated Univ. Press 1984, p. 153-155).
Resti di canapa sono stati trovati in
un villaggio di Taiwan di circa 10.000 anni fa, anche se è
possibile che il primo uso sia stato quello della fibra (E. L. Abel -
Marihuana, the first 12.000 years - McGraw-Hill 1982 p. 4). La
produzione di alcool per fermentazione dei cereali e dell'uva è
probabilmente altrettanto antica: sembra che il primo riferimento
scritto si trovi in un papiro egizio risalente a circa il 3700 a.C.
(J. Fort - The pleasure seekers - Bobbs Merrill 1969 p. 14).
Nel Codice di Hammurabi (circa 1800
a.C.) si ritrovano "leggi" per il commercio del vino.
A Creta è stata trovata una
statuetta, risalente a circa il 1300 a.C., con la testa coronata di
capsule di papavero - e numerosi altri reperti probabilmente connessi
con l'uso del papavero.
Negli inni del Rig-Veda (circa 1500
a.C.) si trovano riferimenti al Soma, una pianta allucinogena in cui
R.G. Wasson ritiene di riconoscere il fungo Amanita muscaria.
Nell'Odissea si parla del "farmaco
Nepente che dona l'oblio dei mali".
Nella Bibbia, naturalmente, compare più
volte il vino: dalla Genesi ai Proverbi al Cantico dei Cantici.
Erodoto, Plutarco, Ippocrate,
Teofrasto, Plinio, Galeno, Virgilio sono solo alcuni fra gli
scrittori dell'età classica greca e romana che citano la
canapa, l'oppio e il vino. Le stesse droghe sono ampiamente citate
nei testi medici e religiosi della Cina, della Persia, dell'Egitto e
dell'India.
Intorno all'anno 1000...
In Cina l'uso del papavero come
medicina si è diffuso. In India è il farmaco più
comune per tutta una serie di disturbi frequenti.
Intorno al 1250...
In Europa si ottengono i primi
"superalcolici" per distillazione del vino: tra questi
l'aqua vitae - acqua della vita, straordinaria medicina quasi
esclusivamente riservata ai ricchi a causa dell'alto costo.
Intorno al 1300...
Nell'impero degli Inca la coca, sacro
dono del Dio Sole, è al centro del sistema sociale e
religioso: l'uso (per la gente comune) è strettamente
controllato e riservato a occasioni particolari. Dall'Etiopia, il
caffè si espande in Arabia e nello Yemen: dapprima è
solo un medicinale, poi un tonico di uso sempre più comune, o
uno stimolante che tiene desti durante le lunghe veglie rituali.
Intorno al 1450-1500...
L'uso del caffè in Arabia è
sempre più comune anche in relazione alla proibizione degli
alcolici da parte delle autorità religiose (si noti che il
Corano raccomanda solo la moderazione, ma i sacerdoti passano subito
al divieto totale). La nascita delle "case del caffè"
- veri locali pubblici - fa nascere qualche opposizione da parte dei
religiosi: alcuni sostengono che anche il caffè - come il vino
- è contrario al Corano".
Intorno al 1500...
In Europa arrivano la coca e il tabacco
dall'America, il caffè dall'Arabia, la cola dall'Africa e il
tè dalla Cina. L'oppio e l'alcool, come abbiamo già
visto, sono in uso da secoli.
In questo periodo, solo l'uso
dell'alcool è oggetto di serie preoccupazioni: Lutero e
Calvino predicano la temperanza. Compaiono i primi libri dedicati al
problema delle bevande alcoliche.
In Cina e in India l'uso dell'oppio
continua a essere comune, soprattutto come rimedio casalingo contro
molte malattie. Nel 1526 la dinastia Moghul trasforma la coltivazione
e la vendita di oppio in un monopolio di stato. Nel 1510 il caffè
arriva al Cairo e nel 1525 a Costantinopoli. Alla Mecca, si tenta di
chiudere le "case del caffè" come centri di peccato
e di sovversione. Il tentativo viene ripetuto varie volte senza
successo. Anche il Sultano di Costantinopoli cerca di proibire il
caffè.
In Inghilterra si denuncia per la prima
volta l'uso eccessivo delle bevande distillate. L'ubriachezza è
considerata un crimine.
Nel 1553...
Pizarro distrugge l'impero Inca. Nei
decenni seguenti, l'uso della coca si diffonde anche fra le classi
inferiori della popolazione andina, come sostanza che dà
energia e calma la fame - e resterà fino ai giorni nostri.
Nel 1559...
Jean Nicot descrive le virtù
medicinali del tabacco - e intorno al 1575 Sir Walter Raleigh
introduce la moda del sigaro alla corte d'Inghilterra. Il tabacco
arriva in Cina e in Giappone portato dai portoghesi, e in Turchia
portato dagli inglesi.
Fra il 1547 e il 1569...
Frate Bernardino di Sahagùn
descrive nella sua "Storia generale delle cose della Nuova
Spagna" (Codex Florentinus), l'uso di funghi allucinogeni
(teonanàcatl) nelle cerimonie religiose in Messico. E
dall'altra parte del mondo, il Sultano in Turchia e i religiosi in
Arabia continuano a emanare leggi di proibizione del caffè e
di chiusura dei locali pubblici in cui esso viene consumato. Verso il
1600, si lascia finalmente perdere: la gente può bere caffè
in santa pace.
A partire dal 1600...
In America - nelle colonie della Nuova
Inghilterra - il consumo di alcolici è molto elevato. Inizia
qualche preoccupazione. In Inghilterra il Parlamento approva la
"Legge per Reprimere l'Odioso e Ripugnante Peccato di
Ubriachezza" (1606). Il caffè si diffonde in
Inghilterra ed è consigliato come rimedio contro
l'ubriachezza. Ma nel mondo musulmano si ricomincia a tentare di
proibirlo... Il tabacco diventa un grande successo. La coltivazione
si estende in Italia, in Estremo Oriente e in America. L'uso inizia a
sollevare proteste fra i benpensanti: in Inghilterra dapprima si
mette una tassa fortissima, poi la si abbassa perché inizia un
grosso contrabbando e il governo ci perde troppi soldi.
Anche in Turchia fumare tabacco è
sempre più di moda: secondo alcuni religiosi il Corano implica
anche il divieto del fumo (anche se era stato scritto molto prima
dell'arrivo del tabacco in occidente). Il Sultano di Costantinopoli
non perde tempo in controversie intellettuali e lo proibisce.
Fra il 1625 e il 1630...
Nella Nuova Inghilterra sono approvate
le prime leggi contro l'ubriachezza e per il controllo dei locali
pubblici in cui si vendono alcolici. Nel Massachusetts, le leggi
cercano di definire l'ubriachezza sulla base del tempo passato a bere
e della quantità bevuta, nonché del comportamento del
bevitore. Una legge che vieta il pagamento del salario sotto forma di
alcolici provoca un grande sciopero (1672).
In Europa il tabacco si diffonde e
diventa una buona fonte di reddito per i governi, in particolare in
Inghilterra e Francia.
Nel 1642 e nel 1650...
Due bolle papali vietano l'uso di
tabacco al clero, pena la scomunica. Verranno revocate nel 1725. In
Germania, a Lunenberg, per i fumatori c'è la pena di morte.
Nella Russia dello zar Michele Romanov il tabacco è attaccato
come "pianta del diavolo". Per chi fuma c'è l'esilio
e la tortura. Nel 1674 si passa alla pena di morte. Inutile
descrivere i risultati: nel l676 le pene sono revocate e chi vuole
fuma chi non vuole no.
Anche il Sultano turco passa alla pena
di morte. Poi cambia idea e il divieto viene revocato verso il 1650.
In Cina, idem: per i fumatori di
tabacco c'è la deportazione. Lo si stabilisce nel 1638 e lo si
ristabilisce nel 1641 per chi non aveva capito. Anche in Giappone c'è
un'escalation di pene contro il tabacco: la principale preoccupazione
è il pericolo di incendi provocati da questi maledetti
fumatori. Risultati: come sopra.
Il caffè e le "case del
caffè" si diffondono in Inghilterra, dove sono guardate
con sospetto, anche su istigazione dei concorrenti produttori e
venditori di alcolici. C'è il dubbio che in questi locali
complottino i sovversivi. Ma le tasse sul caffè fanno comodo
come tutte le altre. Arriva anche la moda del tè. In Francia,
Luigi XIV si paga un po' di spese per le guerre con le tasse sul
caffè.
Per l'oppio, di uso comunissimo in
mezzo mondo per ogni tipo di malanno, nessuno pare preoccuparsi.
Secondo il famoso medico inglese Tommaso Sydenham: "Fra i rimedi
che all'Onnipotente è piaciuto di dare per alleviare le
sofferenze umane, nessuno è più universale ed efficace
dell'oppio"...
E siamo al 1700...
L'uso di alcolici continua a
preoccupare in America e in Inghilterra dove si bevono soprattutto
liquori forti. Molto meno nei paesi mediterranei, dove la bevanda
preferita è il vino.
J.S. Bach scrive la "Cantata del
caffè" (1732), ispirata alle proteste popolari contro le
tasse sulla bevanda.
In India crolla il monopolio statale
dell'oppio. La British East India Company nel 1757 assume il
controllo della coltivazione di oppio in molte zone dell'India.
Grande propaganda per diffonderne l'uso e farci dei bei soldi.
In Cina si inizia a fumare oppio misto
al tabacco e poi - con una speciale preparazione - anche oppio da
solo (sino ad allora lo si era "mangiato" o "bevuto"
- in pillole o in soluzione).
La East India Company, appoggiandosi
anche a un fiorente contrabbando, esporta sempre più oppio in
Cina. Le prime fumerie d'oppio - eccoci! - vengono chiuse in Cina
dall'Imperatore. In America e in Inghilterra si tenta ripetutamente
di proibire l'uso di liquori. Dopo la guerra d'Indipendenza, in
America la febbre anti-alcool sale alle stelle. Benjamin Rush,
medico, psichiatra e firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza,
scrive contro le supposte virtù medicinali dell'alcool. Ma il
tentativo di imporre una tassa sui liquori scatena la "ribellione
del whiskey" (1794).
Passiamo al 1800...
Nel 1803 Serturner isola dall'oppio il
primo alcaloide, la morfina. Nel 1822, le "Confessioni di un
mangiatore d'oppio inglese" di De Quincey mettono a fuoco il
fenomeno (allora non era un "problema") della "dipendenza"
determinata dall'uso continuativo di questa sostanza, peraltro già
ben noto da tempo. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghilterra
si espande notevolmente, ma non provoca allarme particolare, a
differenza dell'alcool. È
sempre più diffusa la pratica di tener tranquilli i bambini
con preparati a base di oppio.
In Cina la proibizione dell'oppio ha
fatto fiorire il contrabbando, sfruttato dagli inglesi per esportare
la produzione indiana. Il governo inglese prende direttamente il
controllo del commercio dell'oppio con la Cina (prima lasciato alla
Compagnia delle Indie) per aumentare i suoi introiti. A una maggior
repressione cinese, scoppia la prima guerra dell'oppio (1839-42). La
Cina perde, il commercio si raddoppia in 10 anni.
Intorno al 1820...
Sorgono i primi veri movimenti "per
la temperanza" anti-alcool, nel Nord Europa e negli Stati Uniti.
Si inizia ad abbandonare il tentativo di riformare la morale
attraverso la persuasione e l'informazione, e si passa a considerare
l'intervento coercitivo attraverso la legge.
Leggi contro la distillazione domestica
e per la regolamentazione delle vendite di alcolici vengono approvate
in Finlandia, Svezia, Stati uniti. Lo stato del Maine è il
primo (1851) a passare una legge proibizionistica sull'alcool,
seguito da altri 13 stati.
Verso il 1850...
Importata dall'India, arriva in
Giamaica l'abitudine di fumare la canapa. Negli USA, l'uso di canapa
come farmaco è abbastanza diffuso, ma sembra ancora raro l'uso
voluttuario.
Sempre in questo periodo, in Italia, in
Prussia e negli USA le tasse e le restrizioni all'uso del tabacco
scatenano proteste.
Nel 1859...
La cocaina viene estratta dalle foglie
di coca. Il medico italiano Paolo Mantegazza è uno dei primi a
parlare entusiasticamente della coca ("Sulle virtù
igieniche e medicinali della coca", 1859) come rimedio ai
disturbi nervosi e sessuali. Angelo Mariani produce il "Vin
Mariani alla Coca del Perù", che contiene ovviamente
cocaina e diventa un grande successo: tra i molti personaggi che
ringrazieranno il produttore ci sono inventori come Edison, scrittori
come Verne e Zola, attrici come Eleonora Duse e Sarah Bernhardt,
musicisti come Gounod e Massenet, scultori come Rodin, sacerdoti,
politici, medici, e persino due papi (Leone XIII e Pio X). Tutta
gente che evidentemente non pensava di commettere un atto "illecito
e criminale"...
Intorno al 1840...
Vengono scoperte le proprietà
anestetiche dell'etere. In Irlanda e altrove, inizia un periodo di
uso al posto dell'alcool, probabilmente perché costa meno. Ne
parla anche Maupassant.
Intorno al 1850...
Inizia l'uso della siringa ipodermica
per iniettare morfina.
I medicinali a base di oppio e morfina
sono sempre più numerosi e sempre più pubblicizzati. I
derivati dell'oppio sono probabilmente i farmaci più usati in
assoluto in questo periodo: nei testi medici le indicazioni per
l'oppio e la morfina sono numerosissime. La dipendenza è già
ben nota ma praticamente ancora non solleva preoccupazioni. La
massima parte delle persone che diventa dipendente sono donne di
mezza età, e diventano dipendenti a seguito di una iniziale
prescrizione medica per disturbi banali. La dipendenza "voluttuaria"
non sembra ancora particolarmente diffusa. Non esistono ancora in
nessun paese limiti alla produzione e alla compravendita.
A poco a poco, anche in Europa e in USA
si comincia, in ambienti ristretti - p. es. fra i marinai, fra gli
immigrati dall'oriente - a fumare oppio.
Nel 1856...
Scoppia la Seconda guerra dell'oppio
fra l'Inghilterra e la Cina. Con il Trattato di Tientsin (1860),
l'oppio è legalizzato in Cina, a tutto beneficio delle finanze
inglesi. La Compagnia delle Indie - e ciò che rimaneva
dell'Impero Moghul - passa direttamente sotto il controllo
dell'Inghilterra (1858): l'India è una colonia. L'oppio è
la fonte maggiore di reddito per il governo dopo la rendita dei
terreni e il sale. Inizia qualche opposizione al commercio
dell'oppio, mentre i medici non sono d'accordo sulla sua tossicità:
gli oppiacei sono probabilmente i farmaci più usati,
l'equivalente dell'aspirina di oggi, e costano molto meno delle
bevande alcoliche.
Nel 1868...
In Inghilterra viene approvata la
"legge sulle farmacie", che riserva a chimici e farmacisti
iscritti agli albi professionali la vendita di oppiacei. Fanno
eccezione le "patent medicines" - le medicine brevettate
che precorrono le odierne "specialità" farmaceutiche
- che restano in libera vendita anche se contenenti oppio o morfina. Negli USA, l'uso delle "medicine
brevettate", nella totale assenza di controlli, si espande
moltissimo: sono vendute ovunque e anche per posta. Essendo già
noto il fenomeno della dipendenza da oppiacei, molte di queste
medicine a base di oppio o morfina (non dichiarati sull'etichetta)
sono vendute come "cura" per la dipendenza dagli stessi
oppiacei. In altre parole, se uno era dipendente da morfina si
comprava una di queste cure miracolose e subito guariva: perché
continuava a prendere morfina credendo di avere smesso. Ovviamente,
non appena sospendeva la "cura" per un solo giorno, stava
di nuovo male. Inutile dire il successo di queste "medicine".
Verso il 1875...
L'attacco contro l'alcool si scatena
negli Stati Uniti, non più solo a livello locale e statale, ma
anche a livello federale, con un primo emendamento alla Costituzione
in senso proibizionistico (1876).
La Lega Anti-Saloon diventa un
importante movimento politico.
La cocaina viene ampiamente elogiata da
S. Freud, i cui scritti "Sulla cocaina" sono stati
ripubblicati di recente in molti paesi compresa l'Italia.
Carl Koller è lo scopritore (o
forse riscopritore, perché è possibile che i medici
Inca già le conoscessero) delle sue proprietà di
anestetico e vasocostrittore locale: le operazioni di cataratta e
molti altri piccoli ma dolorosissimi interventi chirurgici sono
finalmente possibili senza terribili sofferenze.
Le bevande e gli elisir a base di coca
si moltiplicano in Europa e negli USA, vivamente raccomandati da
molti medici e ben pubblicizzata come tonici e stimolanti. Il dott.
Pemberton, inventa la Coca-Cola. Ha un discreto successo e vende la
formula - a base di foglie di coca (con cocaina) e di noce di cola.
L'acquirente fa uno dei grandi affari del secolo, anche se nel 1903,
sull'onda delle crescenti tendenze proibizionistiche, verrà
spinto a eliminare la cocaina dalla formula e a sostituirla con
caffeina.
Nel 1874...
Mentre in California e in altri Stati
della costa occidentale inizia un movimento anti-cinese, che trova
subito un buon terreno di attacco stigmatizzando l'abitudine degli
immigrati cinesi di fumare oppio, in Inghilterra viene sintetizzata
l'eroina (diacetilmorfina), che tuttavia verrà usata
correntemente solo dopo il 1890, come farmaco sedativo della tosse e
come "cura" della dipendenza da morfina.
Si fanno più insistenti gli
avvertimenti contro l'uso eccessivo di oppiacei. In vari Stati
americani, con la scusa che molti criminali e donne perdute si sono
messi a fumare oppio come i cinesi, le "fumerie" vengono
chiuse per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino ma resterà
prevalente fino al 1930 e oltre.
A fine ottocento...
Due commissioni ufficiali di studio in
India pubblicano due fondamentali rapporti per il governo inglese,
uno sulla canapa (1893-94) e uno sull'oppio (1895). In entrambi si
sostiene che l'uso di queste sostanze è normalmente moderato,
riguarda una percentuale relativamente piccola della popolazione, non
interferisce con le normali attività quotidiane e non è
causa né di crimini né di danni significativi alla
salute (V. Berridge-G. Edwards - Opium and the people - Allen Lane/St
Martin's Press 1981, p. 185-8; J. Kaplan - Marijuana: the new
prohibition Crowell 1970 p. 115 e seg.).
Passiamo al 1900...
A parte l'oppio preparato per il fumo,
e solo in alcuni stati, la vendita di preparati farmaceutici a base
di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina,
cocaina) è ancora totalmente libera, senza necessità di
prescrizione medica. Solo in alcuni paesi per la vendita è
richiesta l'identificazione del compratore, come per tutti i
"veleni".
Nel 1901 Mortimer pubblica "Perù:
storia della coca". Nel 1902 Crothers classifica l'uso del caffè
insieme all'uso di morfina, cocaina e altre sostanze: la descrizione
degli effetti del caffè nel libro "Morphinism and
narcomanias from other drugs", che oggi ci fa ridere, non è
in realtà diversa dalla descrizione che oggi facciamo degli
effetti delle droghe che oggi sono "proibite". È
solo il riflesso di un "pregiudizio" che fa esagerare ciò
che appare negativo e minimizzare ciò che è invece
positivo. Lo stesso atteggiamento si rileva nell'opera "A system
of medicine" (1909) dei due eminenti medici inglesi Albutt e
Rolleston, in cui gli effetti delle bevande a base di caffeina sono
descritti come estremamente pericolosi, mentre l'uso regolare di
oppio viene descritto come "un ragionevole aiuto nelle fatiche
della vita".
In ogni caso, il movimento anti-oppio
prende piede, come quello anti-alcool.
Nel 1906...
L'Inghilterra decide di cessare il
commercio dell'oppio con la Cina, cosa che farà nel 1917 , e
negli Stati Uniti, la "Legge su cibi e droghe pure" rende
obbligatorio indicare sull'etichetta delle "medicine brevettate"
tutte le sostanze contenute. Si tratta di una legge a tutela del
consumatore, che in pratica rende impossibile far soldi sulla pelle
delle persone che, spesso del tutto ignare, diventavano fisicamente
dipendenti da una medicina. Oppio, morfina e cocaina praticamente
scompaiono da questi prodotti, ma sono ancora liberamente venduti
nelle farmacie come tali.
Negli Stati Uniti, la richiesta di
proibizione dell'oppio diventa il cavallo di battaglia di un gruppo
di benpensanti guidato da Mrs Vanderbilt (R. King - The drug hang-up,
America's fifty-year folly - C.C. Thomas 1972, p. 23-24), in
competizione con l'altro gruppo che già aveva raggiunto forte
peso politico opponendosi all'alcool.
La cocaina - a cui si attribuiscono
violenze e delitti sessuali soprattutto fra i negri degli Stati del
Sud - è la prima droga ad essere proibita in molti stati USA.
Addirittura, molti poliziotti chiedono armi di più grosso
calibro per fermare i negri resi furiosi dalla cocaina al punto da
essere insensibili alle normali pallottole.
Nel 1909...
A Shanghai e poi nel 1911 all'Aia sono
convocate due Conferenze internazionali sul problema dell'oppio. Gli
Stati Uniti proibiscono l'importazione di oppio se non per scopi
medici (1909) e nel 1914, con l'Harrison Narcotics Act, cessa la
libera vendita di oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina,
cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre
una ricetta medica, e i medici devono ottenere un'autorizzazione,
pagare una tassa e tenere un registro delle sostanze in loro
possesso. In realtà, la legge non limita esplicitamente la
libertà dei medici di prescrivere queste sostanze, purché
essa avvenga "nel corso dell'esercizio della professione".
Ma in vari casi, la prescrizione a soggetti "dipendenti" -
nell'atmosfera di isterismo anti-droga che ormai predomina - porta i
medici in tribunale: alcuni processi stabiliscono che una terapia di
mantenimento di persone dipendenti non è ammissibile e alcuni
medici sono condannati. Migliaia di persone dipendenti da oppiacei,
che fino ad allora avevano potuto condurre una vita normalissima
spesso nascondendo a tutti la loro abitudine al farmaco, d'improvviso
si trovano senza possibilità di avere la loro sostanza. Alcuni
riescono a smettere di colpo, altri sono presi in carico da medici
ingenui o coraggiosi che continuano a loro rischio a prescrivere
oppiacei, altri ancor a pagano profumatamente medici con pochi
scrupoli, i più ricorrono al mercato nero.
Inizia così, molto rapidamente,
la fortuna dei contrabbandieri e dei trafficanti.
Nel 1915...
Viene proibita l'importazione di canapa
indiana negli USA, salvo che per scopi medici. Fra il 1914 e il 1931,
sempre in USA, vari stati vietano l'uso non medico della canapa. Nel
1917 la Finlandia decide la proibizione degli alcolici: segue lo
sviluppo del contrabbando. In Svezia le vendite di alcolici vengono
razionate.
E finalmente, nel gennaio 1919...
Viene approvato il 18° emendamento
alla Costituzione degli Stati Uniti, che prevede la proibizione delle
bevande alcoliche a partire dal 1920. Inizia il proibizionismo, che
non avrà però lunghissima vita. Verrà infatti
revocato nel 1933 - dopo essersi ampiamente dimostrato inutile e
pericoloso (basti pensare al fenomeno del gangsterismo).
Fra il 1900 e il 1925...
Molti stati USA proibiscono le
sigarette (di tabacco), introdotte dall'Europa al tempo della Guerra
Civile. Ma questa proibizione non dura a lungo, vengono introdotte
sul mercato sigarette più leggere - subito accettate anche
dalle donne, e tutti gli stati la aboliscono entro il 1927. Nel 1924
gli USA proibiscono la produzione e l'importazione di eroina, la
droga che stava diventando prevalente sul mercato clandestino (perché
molto più redditizia della morfina: a parità di peso è
circa 3-4 volte più potente, per cui da una data quantità
di oppio se ne può ricavare un numero di dosi 3-4 volte
superiore).
Nel 1926...
Il rapporto Rolleston dichiara che
l'uso non-medico di oppiacei non è un problema in Inghilterra
e che non sono richieste leggi più restrittive. I medici
inglesi sono liberi di continuare a prescrivere oppiacei (e altre
sostanze, come la cocaina) secondo il loro giudizio professionale,
senza escludere il "mantenimento" delle persone dipendenti.
È la base del "sistema inglese" che resterà
inalterato fino al 1968, e che continuerà anche dopo, e
continua ancora oggi, anche se la prescrizione di alcune sostanze,
come la cocaina e l'eroina, viene riservata a centri specializzati.
Nel 1925...
Il "Rapporto sul Canale di Panama"
afferma che l'uso di canapa non è pericoloso o dannoso alla
salute, e sconsiglia ogni divieto per i militari della zona del
canale. Tuttavia inizia una vera e propria campagna di stampa
(fomentata dal nuovo Federal Narcotics Bureau) contro la marijuana,
l'erba assassina, la droga peggiore di tutte, finché nel 1937
passa una legge che, sotto gli aspetti di una legge di tassazione, ne
stabilisce di fatto la proibizione. Non cambia le cose il famoso
"Rapporto La Guardia" (1944), commissionato dal sindaco di
New York, che ristabilisce la verità scientifica sulla canapa:
ormai il mostro è stato creato e tale resterà.
L'uso di oppio resiste in Asia, ma in
India passano leggi restrittive a partire dal 1947; in Cina, con la
vittoria della rivoluzione maoista, nel 1949; in Indocina il
monopolio francese dell'oppio dura fino al 1954; in Iran le fumerie
sono proibite nel 1955; in Thailandia nel 1959.
Gli Stati Uniti, dopo aver conosciuto
il boom del consumo (su prescrizione medica) di barbiturici,
amfetamine e tranquillanti - fra gli adulti - passano attraverso il
boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come l'LSD) fra i
giovani. Siamo agli anni Sessanta.
L'allarme sociale raggiunge punte di
isterismo mai visto, che dagli USA rimbalza in Europa e nel resto
del mondo. Le mode americane in effetti vengono subito esportate.
Alla restrizione del consumo di
barbiturici si risponde con un aumento incredibile dei consumi di
tranquillanti: questi diventano i farmaci più prescritti e il
più grande affare della storia del commercio legale dei
"farmaci".
Alla restrizione della produzione e
della prescrizione di amfetamine si risponde con un boom della
produzione e della vendita clandestina della cocaina: e la cocaina
diventa il più grosso affare della storia del traffico
illegale delle "droghe".
E mentre gli USA chiedono (1989) alla
Colombia di dissanguarsi nella lotta al "narcotraffico",
gli stessi USA favoriscono il crollo dei prezzi internazionali del
caffè - una delle voci lecite più importanti
dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con cui l'ONU vuol
sostituire le colture di coca.
E dall'altra parte del mondo, mentre
gli USA chiedono alla Thailandia di distruggere manu militari le
colture tradizionali di oppio del Triangolo d'Oro - la massima fonte
di reddito per la popolazione delle terre alte, dall'altra parte gli
stessi Stati Uniti protestano con la Thailandia, minacciando
sanzioni, per ogni tentativo di limitare i consumi del tabacco
americano - in caduta verticale in patria dopo gli ultimi rapporti
del Surgeon General Everett Koop.
Ovvero: la droga del più forte è
lecita e buona, e in ogni caso non si tocca . La droga del più
debole è illecita e cattiva, e va cancellata dalla faccia
della terra.
In principio fu la Bayer
Le preoccupazioni per la dipendenza da morfina che si manifestarono intorno al 1890 spinsero i farmacologi a ricercare un narcotico che non creasse dipendenza. Sarebbe difficile spiegare altrimenti l'entusiasmo con cui accolsero, nel 1898, l'introduzione dell'eroina sul mercato da parte della Bayer Co. L'eroina, che prese nome dal tedesco heroisch ("eroico") è una sostanza semisintetica da 2 a 3 volte più potente della morfina da cui deriva, ed era stta menzionata per la prima volta da un medicoinglese nel 1874, ma nessuno ci aveva ftto caso per altri vent'anni, finché alcuni ricercatori tedeschi si espressero in termini molto incoraggianti in proposito e la Bayer decise che l'eroina aveva delle possibilità commerciali.
E aveva rgione. Il nuovo farmaco fu immediatamente accolto come una meraviglia in grado di fare tutto quello che faceva la morfina, senza provocare dipendenza. E come la morfina era stata usata a suo tempo per "curare" la dipendenza da oppio, l'eroina veniva ora prescritta per la dipendenza da morfina e ampiamente reclamizzata dai fabbricanti di medicinali come un surrogato della morfina che però non creava dipendenza. La maggior parte della classe medica non abbandonò la credenza secondo cui l'eroina non creava dipendenza fin verso il 1910, ma i consumatori capirono tutta la faccenda molto prima, facendone subito il loro nuovo oppiaceo d'elezion, e i giornali pubblicarono articoli sulla "moda dell'eroina" che imperversava nelle maggiori città americane. Dopo il 1910 le riviste mediche cominciarono a prendere nota dell'aumento dell'uso ricreativo di eroina e già nel 1920 era questo il problema di droga numero uno degli Stati Uniti, onore immeritato cui l'eroina non ha ancora rinunciato (l'alcool e i barbiturici colpiscono molto più gravemente dell'eroina).
L'eroina rimase facilmente ed economicamente accessibile soltanto per 16 anni: l'Harrison Narcotics Act del 1914 vietò, tra le altre cose, la detenzione di oppiacei per uso non medico; nel 1924 si proibì la produzione di eroina sul territorio americano e nel 1956 fu ordinata la distruzione di tutte le scorte esistenti: benché fosse un analgesico più efficace della morfina, i medici americani non poterono più prescrivere l'eroina per nessun motivo.
In tutto questo periodo il consumo illegale continuò ad aumentare, e con esso il prezzo dell'eroina sul mercato nero, mentre il "problema della droga", che era l'eufemismo ufficiale per dire "reati connessi alla tossicodipendenza", continuava ad ingigantirsi, il che, vista la capacità di creare dipendenza dell'eroina e il prezzo dell'"ero" illegale, non è affatto una sorpresa.
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