Rivista Anarchica Online
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a cura di Salvo Vaccaro
Milano: fiaccole nella notte
Numerose iniziative di segno anche
molto diverso (a seconda del loro grado di "ufficialità
istituzionale") hanno ricordato a Milano il ventennale della
strage di piazza Fontana e dell'assassinio di Pinelli. Non c'è
stato, il 12 dicembre, il "tradizionale" corteo (unitario)
dei giovani, della sinistra, ecc... Le beghe e le risse politiche tra
gli autonomi da una parte e alcune forze più o meno
istituzionali dall'altra, hanno portato ad una (squallida) frattura.
Ci sono stati così due cortei, uno dei centri sociali (più
autonomi) ed uno di alcune scuole. Gli anarchici del circolo "Ponte
della Ghisolfa" nel denunciare la negatività di simili
beghe, hanno preferito presidiare per l'intera mattinata - insieme
con Democrazia Proletaria - la contestatissima lapide che in piazza
Fontana ricorda l'assassinio di Pinelli.
Venerdì 15, con partenza alle
ore 21.30 dalla solita piazza Fontana, un corteo promosso dal circolo
"Ponte della Ghisolfa" da Democrazia Proletaria e dal
Centro sociale occupato Alcione, ha attraversato il centro cittadino:
la suggestiva fiaccolata ha percorso anche via Fatebenefratelli,
sfilando davanti alla questura. Un migliaio circa i partecipanti a
questa iniziativa.
Due giorni dopo, gli stessi tre
organismi hanno promosso presso l'Alcione occupato una serata
incentrata sugli interventi di Elio e le storie tese, Gnola blues
band, Officine Schwarz, Paolo Rossi e Yu Kung, nonché su
alcuni interventi che hanno ricordato l'assassinio di Pinelli e ne
hanno sottolineato la perdurante "attualità".
Duemila persone nello strapieno teatro ed alcune centinaia di persone
che fuori hanno atteso inutilmente di poter entrare hanno segnato il
pieno successo dell'iniziativa.
Palermo: da piazza Fontana a Tienanmen
In occasione della ricorrenza del
ventennale della strage di piazza Fontana e dell'omicidio di Pino
Pinelli, il circolo anarchico 30 febbraio e la F.A.I. di Palermo, in
collaborazione con gli Anarchici Siciliani Associati, hanno inteso
portare un contributo alla riflessione collettiva su vent'anni di
stragi di stato.
"Da piazza Fontana a piazza
Tienanmen" è stato infatti l'asse portante del week-end
festivo dell'8, 9, 10 dicembre scorsi.
Presso il Centro Sociale Autogestito di
via Montevergini a Palermo è stata esposta una mostra
contro-informativa sui fatti del '69 consistente in 28 pannelli
riportanti le testate più significative di Umanità Nova
e di A Rivista anarchica dell'epoca, sino a coprire i vent'anni.
Parallelamente, è stata
allestita una mostra in 13 pannelli sulla strage di piazza Tienanmen
del giugno scorso, con una quarantina di foto assolutamente inedite
in Italia e la traduzione di materiali (volantini, tatzebao, ecc.)
provenienti dalla Cina. Sono stati trasmessi i video relativi agli
eventi presi in considerazione, mentre la comunità palestinese
locale, visto che il 9 dicembre era anche il secondo anniversario
dell'Intifada, ha portato un video autoprodotto e organizzato una
deliziosa cena con loro piatti tipici per l'ottantina di persone che
hanno partecipato alla manifestazione, compresi compagni provenienti
dal resto dell'isola, dalla Calabria, Campania e Puglia.
La contemporanea occupazione della
facoltà di Lettere, presidiata da un gruppo consistente di
compagni del C.S.A., e la pioggia torrenziale fanno cadere il momento
assembleare previsto per il pomeriggio del sabato, prima del concerto
del gruppo locale "Dasvidania". La mattinata della domenica 10, infine,
è stata dedicata ad un incontro tra i compagni del meridione
presenti, che si sono scambiati valutazioni in merito ai temi del
momento (est, mondo della informazione, antimilitarismo, F16, ecc.),
nonché sul modo più adeguato per comunicare meglio tra
compagni sparpagliati e frammentati sul territorio del sud d'Italia,
già abbastanza penalizzato per via della carente
infrastruttura dei collegamenti. Pur avendo tappezzato Palermo con
circa 800 manifesti, i mass-media ufficiali hanno quasi ignorato il
ciclo di iniziative, eccezion fatta per la RAI, per un consorzio di
emittenti locali che hanno ripreso i locali del C.S.A. e le mostre
ivi tenute per uno spazio autogestito di cinque minuti dedicati ai
vari movimenti cittadini di base.
Modena: la giunta e l'estetica
Volevano fare uno spettacolo teatrale
nella centrale piazza Matteotti, per ricordare Pinelli nel 20°
anniversario del suo assassinio in questura. A tal fine gli anarchici del Centro
sociale "La Scintilla" (una loro auto-intervista è
apparsa su "A" 167, lo scorso ottobre) avevano ottenuto la
regolare autorizzazione della polizia municipale, quella della
questura ed avevano anche versato la tassa per la temporanea
occupazione del suolo pubblico. Ma la giunta rossa della rossa Modena
ha disposto che lo spettacolo teatrale non avrebbe dovuto tenersi. Motivazione ufficiale:
"L'installazione di un'impalcatura, in quanto struttura
antiestetica, contrasta con le esigenze di qualificazione dell'arredo
e dell'immagine del Centro storico". Come dire, l'estetica al servizio del
potere.
Scandicci: il prefetto e la via
"Il consiglio comunale, ricordato
di aver approvato per ben due volte a distanza di anni e
all'unanimità delibere per intitolare una strada a Giuseppe
Pinelli; rilevato che la Prefettura di Firenze in forza della legge
fascista n.1188 del 23.6.1927 non ha concesso il necessario
nulla-osta; ritiene che tale rifiuto sia limitativo dell'autonomia locale
prevista dall'ordinamento della repubblica italiana e rivendica
pienamente il diritto dei cittadini alla intitolazione della strade
specie, come in questo caso, quando ciò è avvenuto col
consenso unanime di tutte le forze politiche presenti; dà
mandato al sindaco di guidare una delegazione dal Prefetto per
riconfermare la piena convinzione del consiglio comunale riguardo
l'intitolazione di una strada così come unanimemente espresso
per due volte da parte di questa assemblea". Così, il 16 dicembre, a
Scandicci, vicino a Firenze, si e proceduto: su iniziativa del
consigliere comunale verde arcobaleno (nonché esponente
nazionale dei COBAS macchinisti) Ezio Gallori - all'intitolazione di
una via a Giuseppe Pinelli. Alla faccia del Prefetto (e, un po',
anche del potere centrale che rappresenta).
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