Rivista Anarchica Online
Perché tanti pregiudizi contro il servizio civile?
Cari compagni, volevo fare due o tre riflessioni, causate dall'articolo «Ripensando alla naja» pubblicato sul n.
112 di «A». Soprattutto mi interessa il fatto che non si parli affatto della possibilità di scegliere il servizio
civile invece di fare il militare o andare in galera, anzi è quasi scartata a priori. E' vero che il
servizio civile può essere solo la variante del militare, mi sembra comunque assurdo porre
l'alternativa tra servizio militare e galera, semmai l'alternativa è tra due modi di non andare in
caserma, di non dovere sottostare all'autorità in modo passivo e cieco. Chiaramente anche il servizio civile è istituzionalizzato, anche qui ci sono dei superiori, anche
qui ci sono momenti di tensione e scazzatura, ma c'è anche parecchio spazio per l'azione
personale, per poter portare avanti le proprie idee. Ciò che non capisco è la preclusione di molti anarchici verso il servizio civile, impressione che
si ha soprattutto leggendo Senzapatria. Senz'altro mi sembra più utile e coerente con il rifiuto
dell'istituzione militare, a parte la galera «logica» (?) conseguenza di una scelta antiautoritaria
e antimilitarista, la scelta del servizio civile. Per esempio a Comiso, dove c'è bisogno di presenza
costante per un rapporto più diretto con la gente, per un coordinamento più razionale, visto che
molta gente ha scritto lamentando la dispersione delle forze durante le manifestazioni e le lotte
di quest 'anno. Non solo, ma con tutto il movimento «pacifista» impegnato contro i missili, il piano di
installazione delle centrali nucleari sta proseguendo speditamente, e allora perché non avere
obiettori in servizio civile anche a Montalto, sul Po, ecc.? Sempre meglio che fare «l'imboscato»
in un ospedale militare o farsi venire i capogiri perché costretti a dormire al piano superiore di
un letto a castello. Con tutto ciò non voglio dire che il servizio civile sia la scelta migliore, ma almeno che venga
presa in considerazione come alternativa all'obiezione «totale», visto che il militare è una scelta
assurda e alienante per tutti, soprattutto per chi si dichiara «anarchico e antimilitarista». Pace, forza, gioia.
Gigi Chittò (Cappella Cantone)
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