Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 11 nr. 91
aprile 1981


Rivista Anarchica Online

Ecce Bounty
di Phantomas

Ai compagni di Bounty abbiamo chiesto una presentazione della nuova formula trimestrale. Ci hanno inviato questa "bountata".

Pronto, sei tu?
Sì, sono io; e tu chi sei?
Sono io.
Ah, bene.
Con questo dialogo telefonico è partita l'operazione "allodola": per trenta cartine, ma di quelle buone che non si attaccano tra loro (Rizla Red), mi sono venduto alla redazione di "A" rivista anarchica.
In breve ecco il progetto, fornire a Milano l'occasione per stroncare definitivamente quelli di Bounty; e quale formula migliore che non quella di farli sbottonare, compromettere da soli, attraverso delle domande formulate da uno della loro stessa redazione? Quell'uno, l'avrete capito, sono chiaramente io, che approfittando della generale confusione che regna qui a Roma ho carpito ai miei compagni questa intervista:
Cominciamo dal titolo, è una cosa meditata o no?
Meditata senz'altro, siamo stati per ben tre giorni a cercare quello giusto, poi finalmente... tak! BOUNTY, con quel suo sapore di mare e legno fradicio ci ha immediatamente affascinato. Poi è uscito fuori il sottotitolo, parallelo tra l'ammutinamento degli uomini del vecchio vascello e la ribellione di pensiero che noi volevamo suscitare con la nuova rivista.
E ci siete riusciti?
Mah, l'ammutinamento è un po' come l'araba fenice, non si raggiunge mai, perché una volta che si dice: "ecco l'abbiamo realizzato", l'ammutinamento è già di nuovo scomparso, questo perché è allergico ad ogni forma di istituzionalizzazione. L'ammutinamento è una forma mobile, noi vogliamo essere soltanto una piccola rotella di questa forma.
Allora è per questo che avete così pochi lettori...
Pochi lettori? Ma se stampiamo 2500 copie e non bastano mai.... (Qui i miei interlocutori arrossiscono violentemente, la bugia è evidente n.d.a.).
In varie occasioni pubbliche vi siete più volte definiti all'interno dell'area anarchica, ma che rapporti avete con essa?
Be intanto bisogna dire che parecchi redattori di Bounty sono da diversi anni anche militanti del movimento anarchico; Bounty stesso non vuole essere ad ogni costo una rivista specificatamente anarchica, infatti non è certamente la rivista classica dell'anarchico, tra l'altro siamo convinti che nel nostro movimento ci siano anche degli anarchici non classici.... Noi non sbandieriamo la nostra etichetta perché vogliamo raggiungere non tanto chi è già convinto quanto chi è ancora un po' indeciso.
Ma perché tante rubriche?
Perché tante sono le cose che viviamo tutti i giorni; noi abbiamo voluto portare il nostro punto di vista un po' su tutti i campi di nostro più o meno diretto interesse.
Se poteste ritornare indietro rifareste il tutto?
Sì, senz'altro; Bounty ci ha dissanguato dal punto di vista finanziario, ma in cambio ci ha regalato una maggiore conoscenza tecnica nell'ambito pubblicistico, ed una maggiore conoscenza dei nostri simili nell'ambito umano.
Sento una vena polemica in questa seconda affermazione...
Bè, in effetti tra i "militanti classici" pochi sono stati quelli che ci hanno voluto aiutare in questa nostra iniziativa, soprattutto nei primi mesi non abbiamo raccolto neppure un incoraggiamento, ma solo pareri asettici che per fortuna siamo riusciti ad ignorare, anche perché questo atteggiamento è stato compensato dall'interesse suscitato tra molti compagni del movimento libertario.
Chi è il lettore medio di Bounty?
Abbiamo indetto un questionario sull'ultimo numero per saperlo, comunque dalle molte lettere che abbiamo ricevuto dovrebbe essere il compagno, tra i venti e venticinque anni, poeta, residente in un piccolo centro di provincia, che ha trovato nella nostra rivista lo strumento per uscire dall'isolamento della propria condizione.
Per chiudere qualche parola sull'ultimo numero della rivista...
È una nuova formula, quella trimestrale, con ben settantasei pagine!! Con un inserto speciale su Totò comprendente, udite udite, anche degli autentici inediti!!! Bisogna riconoscere che il nuovo formato ci ha consentito un maggiore approfondimento degli argomenti anche grazie al maggior numero di pagine a disposizione che nei numeri precedenti non abbiamo avuto. Questo numero è veramente fatto bene e raggiunge, per la prima volta, un livello professionistico. Oltre a Totò, ci sono due articoli di uno scienziato del C.N.R., un'intervista a Piero Angela, articoli su Kantor, sul movimento femminista, le poesie di Eduardo Di Giovanni e tante altre cose ancora. Chi non lo trovasse nelle edicole o nelle librerie può richiederlo direttamente a noi in via dei Piceni 39, a Roma.
Salite le pagine sarà anche salito il prezzo...
Certo, il prezzo è arrivato a lire 2.500, ma crediamo sia un prezzo giusto rispetto al contenuto ed ai nuovi costi; poi bisogna considerare una cosa... che questo numero bisogna venderlo a qualsiasi prezzo... se no rischia di essere sì il più bello della serie ma anche l'ultimo.
Perché l'inserto speciale su Totò?
Perché non ci andava di farlo su Fred Bongusto.