Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 11 nr. 91
aprile 1981


Rivista Anarchica Online

Processo Firenze
a cura della Redazione

Pene per complessivi 143 anni sono state chieste dal p.m. Vigna al processo in corso a Firenze, dall'11 febbraio, contro numerosi imputati accusati - in gran parte - di militare in Azione Rivoluzionaria. Le accuse sono molto diversificate e tale è risultato anche il comportamento processuale degli accusati: alcuni hanno ricusato i difensori e l'interrogatorio, e tra questi Carmela Pane, Gaby Hartwig, Rocco Martino e Willy Piroch già condannati due anni fa dopo un processo a Parma nel corso del quale si erano proclamati appunto militanti di A.R., auspicando un "fronte unito" delle organizzazioni lottarmatiste.
Altri imputati hanno invece respinto le accuse del pubblico ministero Vigna, proclamandosi estranei ai fatti loro imputati e comunque estranei ad A.R.. Il compagno Pietro Bianconi, sua moglie Giulietta Veronesi ed il loro figlio Noè - tutti e tre accusati di favoreggiamento per aver dato ospitalità ad un co-imputato (Bianconi è però accusato anche di altri reati) - hanno difeso il loro diritto a dare ospitalità a chiunque senza doversi preventivamente informare sulla sua identità e sulle sue eventuali pendenze con la "giustizia". In difesa di Bianconi, all'indomani del suo arresto, era intervenuto con una lettera aperta lo scrittore Carlo Cassola, suo amico e compagno dai tempi della Resistenza. Tra gli altri imputati ricordiamo i compagni del "collettivo carceri" di Parma, arrestati lo scorso agosto e condannati a pesanti pene perché responsabili di "tentata procurata evasione" e altri reati.
Un altro processo contro Azione Rivoluzionaria sarà, nelle intenzioni della pubblica accusa, quello che si aprirà sempre a Firenze l'11 maggio prossimo. Alla sbarra vi saranno, accanto ad anarchici (come l'avvocato Gabriele Fuga, Monica Giorgi ed altri), anche ex-militanti di A.R. che, dopo aver considerato chiusa quell'esperienza, comunicarono con un documento la loro intenzione di accostarsi a Prima Linea. In quel documento, tra l'altro, chiarivano di considerare "urgente il dibattito sull'esercito di liberazione comunista, essendo improrogabile il compito di costituire uno strumento forte, centrale, unitario in cui concentrare le forze combattenti del proletariato". Anche in questo secondo processo, dunque, si troveranno co-imputati militanti lottarmatisti e altri compagni che si dichiarano estranei alla lotta armata.
Non potevano mancare, in entrambi i processi, i "pentiti" o comunque i "collaboranti" con l'accusa: all'occasione, Enrico Paghera, Salvatore Lepera e Vincenzo Oliva.