Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 7 nr. 56
aprile 1977


Rivista Anarchica Online

RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione

Nel mese di febbraio ha iniziato le sue pubblicazioni un foglio anarchico di informazione regionale (come scritto nel sottotitolo) intitolato La Questione Sociale: ne sono promotori e redattori alcuni gruppi e compagni anarchici dell'Emilia-Romagna.

L'importanza di una simile iniziativa è evidente. I periodici anarchici a tiratura nazionale, anche se fossero privi di quei difetti che li caratterizzano, non potrebbero mai "coprire" quel settore dell'informazione libertaria che solo dei fogli e dei giornali locali possono appunto garantire. Ecco pertanto la necessità - a nostro avviso - che sorgano quando possibile dei giornali come La Questione Sociale, adatti a riportare anche tutte quelle notizie di carattere prevalentemente locale che per ragioni di opportunità non potrebbero trovare spazio sui periodici a tiratura nazionale ma che non per questo (anzi!) risultano inutili nel lavoro di contro-informazione e di propaganda a livello locale.

I primi tre numeri de La Questione Sociale sono indubbiamente ben fatti. Oltre a numerose corrispondenze provenienti da varie località (Faenza, Forlì, Concordia sul Secchia, Rimini, Cesena, Ravenna, Modena, Finale Emilia, Mirandola, ecc.) segnaliamo alcuni degli articoli più interessanti. Sul primo numero, l'editoriale "Governo rosa pallido" dedicato alla critica del potere comunista nella Regione Emilia Romagna ed un'analisi ("Al contadino non far sapere...") della situazione dell'agricoltura nel modenese; sul secondo numero, un originale servizio da Reggio Emilia sugli zingari e sulle istituzioni preposte alla loro "integrazione" nella società italiana; sul terzo numero (aprile), infine, una cronaca dettagliata delle dure lotte sviluppatesi a Bologna a partire dal 10 marzo, culminate con l'assassinio del militante di "Lotta Continua" Francesco Lo Russo e, più in generale, con la pesante repressione portata avanti dalle autorità anche con l'impiego di mezzi blindati dell'esercito. Segnaliamo, sempre sullo stesso numero, l'ampio spazio dedicato ad un dibattito svoltosi tra alcune compagne del gruppo anarchico di Forlì ed i componenti del gruppo macrobiotico "Yn-Yo" della medesima città: tema, i problemi di un'alimentazione (e quindi di un'agricoltura) alternativa ed il contesto in cui questi problemi vanno collocati. È questo un tema originale ed interessante che ci ripromettiamo di trattare anche sulle colonne di "A".

A tutti i compagni impegnati nella pubblicazione de La Questione Sociale inviamo i nostri fraterni auguri per la migliore riuscita della loro valida iniziativa.

La questione sociale, redazione ed amministrazione collegiale c/o Collettivo Anarchico di Studio e Lavoro, Cassero di Porto Santo Stefano, 40100 Bologna, c.c.p. 8/2698 intestato ad Alessandro Vandini - Bologna, periodicità mensile, formato cm. 21,5x32, pagine: da 12 a 16, prezzo: una copia, lire 300; abbonamento annuale non specificato.

L'estate dei poveri (dalla realtà di classe al progetto libertario), disco stereo a 33 giri, esecuzione del Collettivo del Contropotere, edizioni del Circolo Cultura Popolare (Massa), prezzo lire 3.000 (per richieste da 5 a 9 dischi: lire 3.150; da 10 in su: lire 3.300). Le richieste vanno fatte versando la somma necessaria sul c.c.p. 22/17338 intestato a Riccardo Prosperi - Marina di Massa.

È questo, forse, il primo l.p. interamente progettato e realizzato da compagni anarchici italiani. Non si tratta della "solita" raccolta di canti anarchici e sovversivi tradizionali - come già ne esistono diverse sul mercato: si tratta di un disco originale, di una sorta di "favola del ricco e del povero" che costituisce il nucleo di uno spettacolo teatrale che, con il medesimo titolo, il Collettivo del Contropotere ha avuto occasione di presentare con successo in varie località.

In contrapposizione con la "cultura" ufficiale del regime tutta tesa a perfezionare l'integrazione degli sfruttati nel sistema, e differenziandosi anche dalla cultura della sinistra ufficiale (molto "culturale" - appunto - ed assai poco popolare), i componenti del Collettivo del Contropotere si ricollegano immediatamente alla "cultura tradizionale delle classi popolari, che si è espressa dai tempi più antichi nelle forme orali e dialettali dei canti, dei proverbi, dei racconti popolari, ecc.. Forme che hanno avuto in passato una grande importanza - come scritto nella presentazione del disco - quando non esistevano i moderni mezzi di comunicazione, permettendo la conservazione del patrimonio culturale popolare e la sua trasmissione di generazione in generazione, insieme all'esperienza materiale e spirituale, di vita e di lavoro a cui quei canti, quei proverbi, quei racconti erano più o meno organicamente legati."