Rivista Anarchica Online
Settimana rossa
In occasione del sessantesimo anniversario della Settimana Rossa si
è tenuto nell'Auditorium Comunale di Forlì
(7-8 dicembre 1974) un convegno di studi nel corso del quale alcuni cultori di studi storici hanno trattato
differenti aspetti della Settimana Rossa. Con particolare interesse abbiamo seguito la lunga ed interessante
relazione del compagno Gino Cerrito, titolare della cattedra di Storia Contemporanea alla facoltà
di magistero
dell'università di Firenze. "I termini del disegno rivoluzionario di Errico Malatesta negli anni
1913-1914": questo
il titolo della sua relazione. Cerrito ha però allargato il tema del suo intervento, partendo da una
dettagliata analisi
della situazione del movimento anarchico italiano all'inizio del nostro secolo e giungendo infine a
delineare nei
suoi termini essenziali la concezione rivoluzionaria malatestiana nel vivo della preparazione
dell'insurrezione.
Cerrito ha giustamente rilevato, fra l'altro, il fatto che Malatesta sia stato l'unico leader del
movimento operaio
a non essere del tutto sorpreso dallo scoppio insurrezionale di Ancona e dal susseguente sciopero
generale
nazionale e ciò in virtù della sua realistica e pur sempre coerente concezione
rivoluzionaria. Anche le altre
relazioni sono state interessanti ed hanno messo a fuoco l'atteggiamento delle diverse forze politiche
(socialisti,
repubblicani, cattolici, ecc.) di fronte alla Settimana Rossa. Significativa è stata la relazione
dell'anziano
professore Dal Pane: la sua è stata soprattutto una testimonianza storica della cristallina
moralità di alcuni
militanti del movimento di emancipazione umana: accanto ai socialisti Bubati e Schiavi, Dal Pane ha
ricordato
Errico Malatesta quale esempio di cultura morale, di coerenza politica, di dedizione completamente
disinteressata
alla causa del socialismo libertario. Per la sua squallida meschinità va infine citato il
presidente della amministrazione provinciale di Forlì che, nel
portare il saluto ufficiale al Convegno, ha affermato che gli anarchici, durante la Rivoluzione sociale
spagnola
del 1936/39, di giorno restavano sulle barricate mentre di notte le abbandonavano per darsi al vino ed
alle donne.
Il lettore potrebbe chiedersi che cosa centri la rivoluzione spagnola con la Settimana Rossa: l'unica
risposta
possibile è che per calunniare gli anarchici... è sempre l'ora (per certa gentaglia). Gli
assassini di Berneri non si
smentiscono mai!
La Redazione
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