Rivista Anarchica Online
Violenza di stato in Germania
A Zurigo, il 25 dello scorso mese, si è tenuta una conferenza
indetta dall'avvocato difensore di Holger Meins,
il giovane rivoluzionario tedesco imputato, con una quarantina di suoi (presunti) compagni di far parte
della Rote
Armée Fraktion (Frazione Armata Rossa), più nota con il nome di "banda
Baader-Meinhof (che la stampa italiana
e tedesca insistono a definire anarchica, malgrado il nome e il programma dichiaratamente
marx-leninista). Il 13
settembre i 40 detenuti hanno iniziato uno sciopero della fame ad oltranza, che al momento in cui
scriviamo è
ancora in corso: Holger Mains è stato la prima vittima di questo sciopero, anzi lo si deve
considerare a tutti gli
effetti una vittima della criminalità dello stato (socialdemocratico) tedesco. Nel corso della
conferenza-stampa, l'avvocato ha infatti parlato senza mezzi termini di
assassinio ed ha
documentato le sue affermazioni portando esempi concreti. Ne riferiamo qui solo qualcuno. Il Ministro
regionale
della giustizia, Martin, è arrivato al punto di ordinare il blocco della distribuzione dell'acqua agli
"scioperanti
della fame", dichiarando che chi non vuole mangiare non ha diritto a bere. Solo l'immediata reazione del
collegio
di difesa e di parte dell'opinione pubblica ha costretto il boia Martin a ritirare il provvedimento. Sempre
sulla
scia dell'insegnamento nazista si è posto il medico incaricato di nutrire forzatamente i detenuti;
egli si è infatti
servito di una cannula di dimensioni pari a quelle del tubo digerente, che ha provocato agli imputati
lesioni
interne inguaribili. Inoltre essi si trovano nel più rigido isolamento e quando hanno potuto
ottenere "l'aria" sono
stati condotti a passeggio legati. Va infine sottolineato che, con il pretesto di stroncare il terrorismo
politico, il governo federale sta elaborando
un complesso di "leggi eccezionali" libertiche (abolizione del diritto alla segretezza nei colloqui fra
imputati
politici e avvocati, inasprimento delle pene contro tutti coloro che, con la parola e con gli
scritti,
propagandino in qualche modo la necessità di ricorrere alla violenza, ecc.). Questa
repressione sempre meno
"strisciante" e sempre più "scoperta" è già oggi una realtà tangibile, basti
citare le colossali operazioni di polizia
(retate, intimidazioni, arresti) che nelle ultime settimane hanno avuto come vittime sia gli avvocati della
Rote
Armée Fraktion, sia più in genere molti militanti della sinistra
extra-parlamentare.
La Redazione
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