Rivista Anarchica Online
RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione
Fra le pubblicazioni anarchiche in lingua inglese il settimanale
Freedom (Libertà) occupa un posto tutto
particolare. Il primo numero di Freedom apparve a Londra nell'ottobre del
1886: da allora, pur avendo più volte cambiato
nome, non ha mai cessato le pubblicazioni, a parte alcune brevi pause forzate. Per i suoi primi ventotto
anni di
vita (1886-1914) il giornale poté contare sulla regolare collaborazione dell'anarchico russo Pietro
Kropotkin,
esule a Londra, e anche da ciò derivò il grande prestigio di cui godette
Freedom. Nel 1895 alla prima redattrice
(Wilson) succedette Alfred Marsh, con il quale si inaugurò un nuovo tipo di gestione del giornale
da parte di un
comitato di lavoratori richiamantisi espressamente ai principi del comunismo anarchico. Nel 1907
Freedom svolse
un ruolo di punta a sostegno dei lavoratori durante il grandioso sciopero del porto di Londra. "Lo
sciopero - scrisse allora Freedom - è stata una grande lezione per molti aspetti. Ci
ha dimostrato la possibilità
concreta di realizzare uno sciopero generale. Una volta bloccato il porto di Londra, lo sciopero si
è sempre esteso
fino a bloccare ogni sorta di industria ed a minacciare la paralisi totale per cinque milioni di londinesi.
Un'altra
lezione importante è stata la dimostrazione della forza dei lavoratori nell'organizzare
l'approvvigionamento e la
distribuzione del vitto ad una vasta fetta di popolazione". A partire poi dall'agosto del 1914 a
Freedom si affiancò
il settimanale sindacalista Voice of Labour (Voce del lavoro) che fu costretto a sospendere
le pubblicazioni nel
1916. Di fronte allo scoppio della prima guerra mondiale Freedom pubblicò le
dichiarazioni interventiste di
Kropotkin, il quale appunto sosteneva la necessità per gli anarchici di abbandonare il tradizionale
antimilitarismo
ed antibellicismo per combattere contro la Russia zarista ed i suoi alleati. Sulle stesse colonne di
Freedom Errico
Malatesta (anche lui allora esule a Londra) replicò in maniera sana al gravissimo deviazionismo
bellicista di
Kropotkin. La redazione del settimanale si trovò d'accordo con Malatesta: i due redattori Tom
Keell e Lilian
Wolfe furono processati durante la guerra per il loro "comportamento contrario al reclutamento ed alla
disciplina". Nonostante perquisizioni e continue provocazioni da parte della polizia,
Freedom continuò le pubblicazioni fino
al 1927. Dopo un breve periodo di sospensione, a causa di difficoltà finanziarie, poté
presto riprendere ad uscire,
seppure sotto forma di bollettino, grazie ad una campagna in suo favore lanciata dagli esuli anarchici russi
Emma
Goldman e Alexander Berkman. Dopo un altro forzato periodo di silenzio (1932-36), il giornale
cambiò nome
e riprese ad uscire l'indomani dello scoppio della rivoluzione spagnola con il titolo Spain and the
world (La
Spagna e il mondo): lo redigeva a Londra Vernon Richards. Alla fine della rivoluzione spagnola il
giornale
cambiò il nome in Revolt (Rivolta) e poi nuovamente, allo scoppio della seconda
guerra mondiale, in War
commentary (Commentario di guerra). Nel dicembre del 1944 le abitazioni dei redattori e la
tipografia furono
perquisite dalla polizia, che nel febbraio dell'anno dopo arrestò lo stesso Vernon Richards, la sua
compagna
Maria Luisa Berneri (figlia dell'anarchico italiano Camillo Berneri, assassinato dagli stalinisti a Barcellona
nel
maggio del '37) e John Hewetson, accusandoli di aver violato la legge che proibiva a chiunque di spingere
i
membri delle forze armate a non compiere il loro dovere. Al processo la Berneri venne assolta, mentre
gli altri
imputati (cui si era aggiunto Philip Sansom) furono condannati a nove mesi. All'indomani della
guerra il giornale riprese il suo vecchio nome Freedom e dal 1951 ritornò ad uscire
settimanalmente sempre a cura di Vernon Richards; nel 1964 è subentrata una redazione
collegiale, composta
di militanti di vecchia data, alla quale si è recentemente affiancato un collettivo omonimo. Da
alcuni anni, però,
Freedom è stato costretto a ridurre il formato e la sua vita continua sotto la spada
di Damocle di una nuova
interruzione delle pubblicazioni per motivi finanziari. Va infine ricordato che accanto a
Freedom è uscita
mensilmente, durante gli anni sessanta, la rivista mensile Anarchy (Anarchia), edita sempre
dallo stesso gruppo.
Da circa tre anni, però, Anarchy ha sospeso le pubblicazioni.
"Freedom", 84 b Whitechapel High Street, London E. 1, Regno Unito,
periodicità settimanale, formato
21,5x31,5 8 pagine, prezzo per una copia: 5p., abbonamento annuale per l'Europa $4.60.
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