Rivista Anarchica Online
Arrestato Colombo
di Franco Pasello
Lunedì 13 ottobre è stato arrestato il compagno Gigi Colombo che da diverso tempo era
renitente al servizio militare, o forse si dovrebbe dire latitante, essendo nella zona di
Calolziocorte (Bergamo), dove è residente, ricercato da tempo. Ma per parlare di questo
compagno bisogna tornare indietro di qualche anno, avendo Gigi già provato il carcere per il
suo rifiuto del servizio militare. Fin dalla metà del '76, Gigi segue le vicende di
antimilitarismo di diversi giovani di idee di
sinistra e libertarie che, rifiutando la logica del servizio militare, rifiutano anche la legge sul
servizio civile, essendo essa non certo un modo per rifiutare il servizio militare ma solo una
riforma governativa per istituzionalizzare certi rifiuti al militarismo che avevano iniziato a
trovare consensi anche fra certe forze parlamentari e progressiste di sinistra. In poche parole la
legge sull'obiezione di coscienza e sul servizio civile si era già rivelata una truffa fin dai primi
tempi ed era giudicata molto restrittiva, anche da alcune forze legalitarie. E una nuova forma di
consenso veniva ad imporsi nei confronti dei giovani che da subito avevano iniziato a
contestarla. Contemporaneamente a ciò Gigi si interessa anche del problema carcerario, prima
di quello specifico militare poi in generale essendo i due problemi, quello dell'antimilitarismo e
del carcerario, inevitabilmente legati fra loro come del resto l'intera questione sociale. Nel
settembre del 1978 con altri sei compagni aveva redatto un documento, molto pubblicizzato
dalla stampa anarchica, di rifiuto del servizio militare dove venivano spiegati i motivi di tale
scelta. Gigi fra l'altro doveva partire proprio in quel periodo, nel giugno '78. Gigi era stato
arrestato una prima volta il 19 febbraio 1979, ma la sua vicenda aveva preso una piega diversa
dal solito, fin dall'inizio. Veniva prima portato nel carcere militare di Peschiera del Garda e
dopo qualche giorno nella sezione giudiziaria di Torino dove veniva interrogato. Nell'occasione
si rifiutava di rispondere a qualsiasi domanda in quanto non gli era stato dato il tempo ed il
modo di avvertire il suo avvocato di fiducia e i compagni che seguivano il suo caso. Il giorno
seguente veniva portato davanti ai giudici del tribunale militare di Torino dove era costretto a
tenere lo stesso comportamento, non chiarendo nemmeno che il suo era il classico rifiuto del
servizio militare nonostante fosse in dubbio che i giudici lo sapessero. Lo condannano contro
ogni previsione a tre mesi e tre giorni per "mancanza alla chiamata" - pena sospesa
condizionalmente - con l'ingiunzione di presentarsi subito al corpo, cosa che ovviamente non fa,
tornando a vivere con la sua gente (stava in comunità con altri compagni in una frazione di
Calolziocorte) e continuando la sua vita di sempre. Il secondo arresto avveniva sempre nella zona
di Calolziocorte il 2 maggio 1979. Davanti al
tribunale militare di Torino dichiarava di rifiutare il servizio militare, ma i giudici prevenuti per
via del precedente processo non vollero riconoscerlo come obiettore e nonostante la difesa
dell'avvocato veniva condannato ad altri due mesi per diserzione. In seguito al ricorso
presentato dall'avvocato davanti al tribunale supremo militare di Roma, dopo alcuni mesi,
veniva riconosciuto il suo rifiuto del servizio militare per cui erano annullate le precedenti
sentenze in attesa di un nuovo processo. Nel frattempo aveva scontato i cinque mesi e tre giorni
nel carcere militare di Peschiera da dove aveva fatto continua opera di controinformazione
assieme agli altri compagni con lui prigionieri. Uscito da Peschiera quando la sentenza di
annullamento dei precedenti processi non era ancora stata formulata dal tribunale supremo di
Roma, l'unica alternativa che gli restava era quella della latitanza. È stato arrestato a
Casale Monferrato ad un normale posto di blocco in quanto sprovvisto di
documenti. Dall'ottobre '79 ad oggi, pur cambiando di "residenza" Gigi non è mai stato
nascosto ma sempre presente nelle varie riunioni contro le carceri militari e non, nelle
campagne per la difesa dei detenuti ed in tutte quelle forme di lotta dove gli era possibile essere
presente.
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