Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 6 nr. 44
gennaio 1976


Rivista Anarchica Online

Brigate Rosse
a cura della Redazione

Renato Curcio, leader della guerriglia urbana in Italia, è stato arrestato per la seconda volta.

La stampa e soprattutto la RAI-TV ci hanno illustrato con dovizia di particolari "l'efficiente azione delle forze dell'ordine". Quello che maggiormente ci ha disgustato in questa vicenda è stato l'atteggiamento tenuto da gran parte della stampa cosiddetta democratica o di sinistra. Curcio e le B.R. sono stati, ancora una volta, definiti come un coacervo di "provocatori oggettivi" più o meno coscientemente guidati (tramite infiltrati) dai centri della reazione nazionale e internazionale. È il caso di Giorgio Bocca che su "La Repubblica" (quello a cui si dovrebbe credere dopo il 14 gennaio) ripropone pari pari la tesi di Curcio come provocatore adducendo i più triti luoghi comuni del perbenismo comunista: azioni violente attuate alla vigilia di elezioni o referendum, o in momenti di crisi politica.

Ora, pur coscienti delle differenze, a volte enormi, che ci separano dalla ideologia e dalla strategia delle B.R., crediamo sia estremamente ingiusto liquidare con una formula di comodo l'operato dei militanti delle B.R. in un momento come quello attuale - che vede gli sfruttati ripiegati sempre più su posizioni riformistiche e le sedicenti formazioni rivoluzionarie occupate solo a reggere la coda al Partito Comunista - comprendiamo (anche se non approviamo) che qualcuno cerchi di spezzare questo cerchio vizioso con azioni violente ed esemplari, che dovrebbero far comprendere ai lavoratori che padroni, sbirri, magistrati non sono irraggiungibili e possono essere colpiti.

Il fatto è che gli sfruttati in questo momento storico non recepiscono questo messaggio e queste azioni esemplari raramente vengono condivise. Ma al di là del giusto riconoscimento alla sincerità di intenti che animano questi rivoluzionari (che non dimentichiamolo, pagano di persona) rimane il nostro dissenso, la nostra forte opposizione alla concezione politica delle B.R., al loro porsi come "avanguardia armata del proletariato", nucleo del futuro "partito rivoluzionario" che dovrebbe "guidare" il proletariato verso il comunismo. Noi, al contrario, siamo convinti che per realizzare la vera rivoluzione sociale debbano essere gli sfruttati in prima persona ad agire e che tutte le avanguardie (anche le più sincere) null'altro sono che i futuri gestori di un nuovo potere.