Rivista Anarchica Online
Masini e il P.S.D.I.
Cari compagni, sul Corriere della Sera dell'8 maggio ho
letto un articolo di Pier Carlo Masini in cui si invitava a votare per
il P.S.D.I.. Fin qui niente di strano: Masini non è più anarchico da un ventennio almeno,
è passato poi ai
socialdemocratici e quindi non potrei aver niente da ridire sul suo appello elettorale. Senonché
Masini, nel
suo scritto, presenta i socialdemocratici come gli eredi, almeno in parte, delle origini libertarie del
movimento socialista in Italia, accomunando poi queste ultime al riformismo dei Turati e dei Matteotti.
Tutto
questo è falso, quindi inaccettabile. Che cosa ne pensate voi, che in passato avete dedicato
addirittura tre
pagine di "A" ad un'intervista con Masini?
Giorgio F. (Roma)
Per quanto riguarda il giudizio sullo scritto di Masini, concordiamo in pieno con il compagno che
ci ha scritto.
Il P.S.D.I., altrimenti noto come il "partito americano", non ha niente a che spartire con l'anarchismo,
niente col
socialismo e poco con la democrazia: basterebbe pensare all'isterismo repressivo dei socialdemocratici
in favore
della approvazione delle leggi liberticide sull'ordine pubblico per comprendere quale invalicabile abisso
ci separi
dal P.S.D.I. E non è che un esempio. Masini, che in gioventù ha militato nelle nostre file,
questo lo deve sapere
ancora meglio degli altri. Ben diverso, comunque, è il nostro giudizio sull'opera storiografica
di Masini, il quale - nella sua veste di storico -
ha saputo scrivere la storia degli anarchici con profonda conoscenza storica, con rigore interpretativo e
soprattutto
con indiscutibile onestà. Tanta la nostra avversione alle idee politiche di Masini, quanto
l'apprezzamento per il
suo lavoro di studioso.
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