Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 4 nr. 32
ottobre 1974


Rivista Anarchica Online

RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione

E' uscito recentemente negli Stati Uniti il primo numero di BLACK ROSE, (Rosa nera) che reca come sottotitolo "Giornale dell'anarchismo contemporaneo". In una lunga premessa - della quale riproduciamo qui alcuni stralci - il gruppo redazionale chiarisce le funzioni che questa nuova pubblicazione intende adempiere.
"BLACK ROSE", Pubblicato dal Black Rose Collective, un gruppo di anarchici dell'area di Boston, intende innanzitutto essere un gruppo creativo teorico al pensiero ed alla prassi della sinistra anarchica e libertaria. Non può esserci dubbio sulla necessità di un simile giornale proprio in questo momento. La confusione teorica e pratica che ha caratterizzato la new left (nuova sinistra americana) e che continua a permeare i suoi resti non fa che confermare che ciò di cui v'è bisogno è una riscoperta ed una riformulazione della stesso progetto rivoluzionario, in una maniera adeguata non solo al presente ma anche al futuro. Ciò per noi non può voler dire che la massimizzazione della libertà attraverso l'eliminazione di tutte le forme di dominio da parte di una singola persona, di un gruppo di persone o altri; in altri termini, l'abolizione dell'alienazione attraverso la cosciente creazione di una società autogestita senza stato (...).
Con i mezzi tecnologici oggi obiettivamente a disposizione, la "soggettività", la "questione della presa di coscienza", assume un'importanza predominante. Una società autogestita può essere raggiunta solo da individui capaci di autogestione: è questa una semplice tautologia alla cui realizzazione si oppone il vincolo psichico dei secoli di oppressione sessuale e gerarchica. Tutto ciò spinge ad una nuova e più vasta comprensione della lotta di classe: il proletariato, considerato come l'insieme di tutti coloro che non possiedono il controllo sulle loro stesse vite, non è la classe dello sviluppo dell'economia, così come lo era la borghesia. Piuttosto esso si pone come la classe dello sviluppo della coscienza. Perciò la forma più alta di coscienza di classe diventa l'autocoscienza ed obiettivo della rivoluzione non può che essere la totale trasformazione della vita di ogni giorno. (...)
Non è nostro interesse sviluppare un pensiero dogmatico e sparare astratti giudizi dal comodo trono di una supposta superiorità ideologica. (...)
Noi auspichiamo lo sviluppo di una teoria rivoluzionaria creativa, che nel contempo influenzi una prassi sempre più rivoluzionaria, basata su di un obiettivo che coinvolga ciascuno, e pertanto noi siamo interessati a mantenere rapporti con chiunque ci giudichi suoi compagni".
Come si può intuire dai brani succitati, il progetto di BLACK ROSE è interessante, anche se alcune affermazioni meritano di essere approfondite e chiarite. Già in questo primo numero, comunque, il lettore può trovare alcuni articoli decisamente stimolanti. Fra gli altri, segnaliamo un lungo saggio (di 29 pagine) su "Luisa Michel e l'anarco-femminismo", un articolo di Murray Bookchin su "Gerarchia e dominazione" ed infine una lunga intervista con Noam Chomsky.
"Black Rose", Box 474 Somerville, Mass, 02144, U.S.A., periodicità imprecisata, formato 15x22, pagine 100, prezzo per quattro numeri: 4 dollari.

Sull'ultimo numero di Befreiung, (Liberazione) mensile anarchico in lingua tedesca edito a Colonia, quasi due pagine sono state dedicate alla Bulgaria ed all'attività clandestina dei gruppi anarchici.
Pochissime notizie si hanno solitamente sulla situazione dell'opposizione libertaria ai regimi tecno-burocratici dell'area sedicente "socialista": è quindi con grande interesse che segnaliamo questo pur breve servizio, basato principalmente su una lettera pervenuta da un anarchico militante in Bulgaria. La descrizione da lui fatta delle condizioni socio-politiche generali è realistica. Di fronte alla (quasi) onnipotenza dello stato e delle sue polizie, che si servono di tutti i mezzi per stroncare qualsiasi pur piccola opposizione, vi è il continuo lavoro sotterraneo, estremamente rischioso, portato avanti in condizioni proibitive dai militanti anarchici. Molti compagni sono stati assassinati, altri si trovano in galera e nei campi di concentramento: fra questi ultimi l'anonimo corrispondente cita il caso di Christe Koleff Jordanov, che è rinchiuso nelle prigioni di Deli Orman (nel nord del Paese). Di questo valoroso militante anarchico, da decenni impegnato nella lotta contro ogni forma di sfruttamento e di autorità, non si hanno notizie precise da molto tempo. Befreiung, nel pubblicare ampi stralci da quella lettera, fa suo l'appello lanciato dall'interno della Bulgaria per la libertà di Christe Koleff Jordanov e di tutti i lavoratori rivoluzionari perseguitati ed incarcerati nell'apparato statale marxista-leninista bulgaro.
Altri articoli del giornale sono dedicati alle lotte operaie alla Ford di Colonia, alla repressione in Irlanda, alla situazione in Belgio, Portogallo, Argentina, ecc. ecc.
Per concludere, merita di essere sottolineato il fatto che Befreiung è giunto ormai al suo ventesimo anno di vita, il che testimonia - nell'ambito della pubblicistica anarchica in lingua tedesca (peraltro molto ridotta e raramente interessante) - una vitalità di tutto rispetto.
"Befreiung", 5 Colonia 1, Moltkestr. 27, Repubblica Federale di Germania, periodicità mensile, formato 21x30, 24 (a volte meno) pagine, abbonamento a 12 numeri: 12 DM. (conto postale Köln 291241-505 Ralf Stein).