Rivista Anarchica Online
Serge e Trotski
Caro direttore, Rileggendo un vecchio numero
della rivista nell'articolo "L'Accademia Rossa" mi sono accorto che
l'autore consigliando dei testi sulla rivoluzione ha citato un libro di Victor Serge, L'anno prima
della
rivoluzione russa, catalogandolo tra le versioni di impostazione trotzkista. Dalle
notizie in mio possesso mi risulta che Victor Kilbacic (poiché questo è il suo vero nome)
era
responsabile in Francia all'epoca dell'affare Bonnot del giornale "L'Anarchie" insieme a Rirette
Maitrejean. Raggiunta la Russia nel 1919 venne condannato alla deportazione in Siberia e
successivamente liberato in seguito a una campagna internazionale. Visse in seguito a Parigi e nel
Messico dove morì. Scrittore di talento è stato definito "La sintesi
vivente del Marxismo e dell'Anarchismo". Con le riserve
del caso mi sembra ugualmente troppo poco per poterlo definire trotzkista. Attendo chiarimenti in
merito. Saluti anarchici Marino Gianfranco
Scrive Victor Serge, nelle sue Memorie di un rivoluzionario (Ed. La Nuova Italia,
pagg. 340-341): "La
mia conversazione si svolse soprattutto sull'opposizione internazionale, di cui occorreva assolutamente
estendere e sistematizzare l'azione. Il Vecchio aveva appena ricevuto da Parigi i primi numeri di
Contre
le courant, pubblicato dai miei amici Magdalaine e Maurice Paz, e a cui avevo collaborato. (...)
Ci
abbracciammo. Il crepuscolo mi aiutò a sbarazzarmi dei pedinatori nella strada. La folla
impedì
l'indomani o il giorno successivo la partenza del Vecchio, occupando una stazione. Il Ghepeù
venne a
prelevarlo di sorpresa. Perché nessuna menzogna fosse possibile circa la sua partenza, il Vecchio
lasciò
che questa polizia politica sfondasse la porta, rifiutò di camminare (...) Se fosse stato
misteriosamente
assassinato, ciò che noi tutti temevamo, sarebbe stato il simbolo della rivoluzione pugnalata".
Quando
Victor Serge alias Victor Kilbacic viveva questo incontro con Trotski era il 1928, l'anno della
sistemazione ragionata dei documenti raccolti per L'anno prima della rivoluzione russa.
Il testo ha una
chiara impostazione trotzkista specialmente nelle conclusioni, analoghe a quelle che chiuderanno l'altro
suo libro Destino di una rivoluzione: "La burocrazia stessa poteva, sembra, senza gran
fatica, avere una
politica meno disastrosa se avesse dato prova di maggior cultura generale e spirito socialista..." (la
citazione è tratta da Memorie..., pag. 559). Del resto già nel 1921
(l'anno dei massacri in massa dei rivoluzionari e degli anarchici) Serge invitava
quest'ultimi a entrare nelle file del partito bolscevico!, criticandone solo il suo possibile sviluppo
in
direzione burocratica: come dire: trotskista prima di Trotski. Se può essere riduttivo
definire trotskista la sua figura (ma questa non era la mia intenzione) certo le sue
opere risentono pesantemente di tale impostazione, anche se lui non lo riconosceva
pienamente. Comunque definirlo "La sintesi vivente del Marxismo e dell'Anarchismo", mi sembra
sicuramente un
insulto a quest'ultimo. Chiamare Trotski "il Vecchio", espressione che sta a indicare un senso di
reverenza e di affetto verso un Saggio, "simbolo della rivoluzione pugnalata", è passar sopra
alle migliaia
di anarchici assassinati dalla controrivoluzione bolscevica, guidata in prima persona anche da Trotski,
e passar sopra allo sterminio dell'anarchismo, vero "simbolo vivente della rivoluzione pugnalata".
N.B. Serge venne condannato e mandato al confino non nel 1919, ma nel 1933. Dal 1927 egli era
attivo
militante dell'opposizione trotskista, come ce lo documenta, del resto, la sua firma posta in calce alla
famosa Piattaforma dell'opposizione di sinistra, la cui stesura fu dovuta in gran parte a
Trotski (che lo
firmò per primo). Serge stesso ce lo conferma, sempre nelle sue "Memorie..." a pag. 324.
M. R.
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