Rivista Anarchica Online
Fine pena 2024
A Bologna, presso i1 Centro di Documentazione Anarchico Ripicchio in via Mascarella, dal
23 febbraio al 28
marzo è stata all'estita a cura del C.D.A. Ripicchio un'esposizione di 20 opere grafiche realizzate al
computer
da Horst Fantazzini. All'inaugurazione erano presenti diversi compagni, alcuni giornalisti e i bravissimi musicisti
del "Quartetto Zappalà" che hanno dedicato un concerto a Horst. Per raccontare Horst ci vorrebbe
lo spazio di un'enciclopedia (magari su CD Rom), più difficile poterlo fare in
poche righe... ma più della quantità esorbitante di aneddoti e di fatti che riguardano la sua
straordinaria esistenza
- a partira dalla sua nascita scomoda e "ribelle" e la prima infanzia trascorsa sotto le bombe nella Germania
mortoriata dal nazismo e dalla guerra: sua madre, Bertha, era tedesca e suo padre era l'anarchico Libero, figura
ormai leggendaria a Bologna e legata anche alla rivoluzione spagnola del '36 - che pure meritano un libro e un
film di prima qualità (che presto usciranno), colpisce la densità e la ricchezza del suo mondo
interiore. Horst è sempre stato una persona espressiva e creativa, dolcissima, mai banale. Una persona
che ha vissuto senza
risparmiarsi, pagando sempre care le sue scelte, e che non ha mai rinnegato le sue idee e i suoi sentimenti, anche
quando c'erano i "saldi di fine stagione" e il pentitismo dilagava. Da diversi anni con abilità e fantasia,
aggiornandosi sempre su nuove tecniche grafiche, usa il computer come una
finestra, la sua personalissima finestra sul mondo. Realizza progetti grafici per il Comune di Alessandria, ma
non gli permettono di mettere il naso fuori. Neanche
per vedere i suoi bellissimi manifesti applicati ai muri di quella città. Lui deve stare teoricamente
rinchiuso fino
al 2024 circa, per un'assurda trappola che ancora non gli riconosce un "cumulo" di condanne, ma tante condanne
messe in fila indiana che fanno molto più di un ergastolo. Ma Horst resiste. In un ambiente carcerario
sconosciuto alla gente esterna - una sorta di mondo parallelo al nostro,
immagini stereotipate copiate forse dai telefilm americani, tanto per allontanarlo ancora di più - ma
purtroppo
tremendamente vicino e reale: negli ultimi anni anestetizzato dall'eroina, reso ancora più trite dall'AIDS,
torre
di babele di tanti sfortunati stranieri soprattutto africani (un quinto della popolazione detenuta in Italia è
costituita
da persone provenienti dall'Africa), sempre meno politicizzato e sempre più "normalizzato", con ipocrisia
definito
educativo (ma in realtà pattumiera senza possibilità di riciclaggio), fatiscente in quelle strutture
militaresche
costruite coi soldi di carceropoli, assediato da regolamenti folli, anacronistici, persino sadici, e da ancora
più
assurdi guardiani dell'umanità, quelle guardie o "guardioni" tanto arroganti quanto stupide ( altro che
barzellette
sui carabinieri) che vengono arruolate in base al grado di insensibilità cerebrale... L'indomabile e
tenerissimo Horst, strafregandosene (o quasi) delle miserie penitenziarie, continua a scrivere a
disegnare per non dimenticare e per non farci dimenticare mai d'essere vivi. Gli "omaggi" agli artisti del nostro
secolo, le dediche, i racconti di un'angoscia e solitudine congelata fra quqtro mura, quasi a rallentare emozioni
che altrimenti sarebbero devastanti, questi disegni a volte un pò freddi ma solo all'apparenza - in
realtà questo
ghiaccio è fatto di mille cristalli di fuoco, pronti ad accendersi nei colori più allegri e vivaci -
talvolta evanescenti
e delicatissimi proprio come ali di farfalle, raccontano il suo sogno di libertà, un unico filo ininterrotto
che
attraversando spazi e tempi recintati dal filo spinato lo ha accompagnato nel corso di tutti questi interminabili
anni... anni di ideali, di letture, di ricordi, di speranze, di immagini vivissime proiettate contro un muro
ammuffito... anni di lotte, di sangue di passione, di sacrifici, di vera amicizia e di solidarietà con gli altri
(troppi)
compagni carcerati. Qualcuno, come Angelo Froglia - quello dei falsi Modigliani - è morto ma è
sempre presente
fra di noi. Anni d'amore e di grande tenerezza, di riconoscenza e di autentica poesia verso quelle persone che
l'hanno
riconosciuto e aiutato, in circostanze a dir poco avverse, a volte ferendosi nel tentativo di raggiungerlo ma sempre
con grande dignità e mai arresi davanti alla macchina che vorrebbe stritolare le nostre
esistenze... Libertà per Horst, libertà per tutte le compagne e i compagni!!!
Pralina Tuttifrutti (Firenze)
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