Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 28 nr. 244
aprile 1998


Rivista Anarchica Online

Il preservativo del nonno
di Giorgio Sacchetti

Nel 1911 l'anarchico aretino Secondo Giorni pubblicò un opuscolo su "l'arte di non far figli"

Un opuscolo da scandalo
L'opuscolo di cui parliamo - L'Arte di non far figli. Neo-malthusianismo pratico, autore Secondo Giorni - è la quarta edizione, anno 1914, uscita appena dopo tre anni dalla prima e già reduce da una clamorosa assoluzione in un processo per oltraggio al pudore (Tribunale di Torino, 10 aprile 1913). La produzione 'neomalthusiana' del Giorni comprende tre opere pubblicate dal 1911 al 1921 e varie relazioni a conferenze patrocinate dalla Associazione Razionalista fiorentina. L'opuscolo in questione fu davvero un best-seller visto che in dieci anni raggiunse ben sette edizioni per una tiratura complessiva di 85.000 copie! La prima ebbe come editore lo stesso autore, mentre le altre come gli scritti successivi furono pubblicati dalla Società Editoriale Neo-Malthusiana di Firenze. Su Il Pensiero (Roma, n.3/1911) Luigi Berta - medico, direttore a Torino della rivista scientifica L'Educazione sessuale - commenta che se fino ad allora si "aveva ragione di scrivere che in Italia non vi è la più piccola opera del neomalthusianesimo, ora però tale mancanza è stata appunto riparata da Secondo Giorni, che col suo opuscolo si è prefisso di esporre brevemente e chiaramente le pratiche necessarie per impedire la fecondazione". Il recensore inoltre, rispondendo a coloro che ritenevano tali pratiche 'spoetizzanti', afferma che "bisogna vincere diffidenze, consuetudini inveterate che richiedono qualche piccolo sacrifizio, e una spesa minima, ma che offrono la sicurezza al proletariato di liberarsi finalmente da quella forma di schiavitù che il suo nome ricorda, per generare solamente quel numero di figli che gli è consentito dalle sue condizioni economiche".
Gli altri due titoli pubblicati dal Giorni, nel 1916 e nel 1921, riguardano rispettivamente: il rapporto fra le note teorie di Malthus sulla popolazione e l'evento bellico in corso, e le istruzioni per l'uso dei preservativi. Questi e L'Arte di non far figli rappresentano classici esempi di letteratura sociale da primo Novecento; strumenti delle biblioteche popolari per la divulgazione delle idee socialiste e libertarie. Opuscoli che trovano il loro posto a fianco di autori come Kropotkin, Bakunin, Pietro Gori, dei romanzi di Leda Rafanelli, ma anche di Stirner, Nietzsche, Marx e magari de L'amore libero di Podrecca.
Per il lettore di oggi non mancano le curiosità nelle descrizioni dei metodi antifecondativi all'epoca consigliati o anche di quelli sconsigliati (come la tormentosa "legatura" o il "mezzo-ritiro" alla spagnola). I "pères de famille" - che durano parecchi anni a condizione che non si lascino ossidare tenendoli inattivi - o il robusto preservativo tubolare sono soltanto alcune fra le trovate geniali di questo antesignano del sesso 'sicuro'.

Il neo-malthusianesimo
Furono i traumatici mutamenti sociali, conseguenti alla rivoluzione industriale inglese, ad ispirare il pessimismo del reverendo Thomas Robert Malthus e la sua celebre teoria sulla popolazione che espose su An Essay on the Principle of population as it Affects the Future Improvement of Society del 1798. L'analisi, suggestiva ma in definitiva lugubre, approdava alla insostenibilità dell'aumento ulteriore della popolazione basandosi sul contrasto fra due progressioni: aritmetica per l'incremento della produuzione alimentare, geometrica per quello demografico. Pragmaticamente i 'freni' proposti dal reverendo furono da lui classificati in: positivi (alzare il tasso di mortalità) e preventivi (ridurre il tasso delle nascite), risolvendosi tutti in "limitazioni morali, vizio e miseria". Malthus fu in contrasto con gli utopisti del XVIII secolo, influenzò successivamente il pensiero di Darwin, le sue idee sono ritenute rilevanti nell'ambito della evoluzione della scienza economica moderna ma, soprattutto, gli fu riconosciuto il merito di aver posto in evidenza la questione demografica. Solo in quest'ultimo senso si può intendere il nesso fra Malthus ed il neo-malthusianesimo. Questo si era sviluppato all'inizio del nostro secolo anche nel movimento operaio e certo non si ispirava alle idee del reverendo inglese circa la inevitabilità della divisione della società in classi (i ricchi che possono sposarsi anche da giovani, i poveri soltanto se avanti negli anni). Quindi, come confermano ad esempio studi come quelli di Stassart, notevole è la distanza fra Malthus e la corrente di pensiero che ne ha preso il nome e colto l'importanza della questione demografica. Il concetto quindi di 'limitazione delle nascite' viene posto alla attenzione, in quanto idea sistematica, con Malthus che però dà come risoluzione quella della astinenza sessuale e del matrimonio tardivo dichiarandosi contrario a qualsiasi sistema antifecondativo.
La prima Lega malthusiana fu fondata a Londra nel 1877, non senza l'opposizione dei settori conservatori, con l'obiettivo di modificare leggi e consentire il libero uso dei metodi antifecondativi. Dall'Inghilterra il movimento si diffuse in America e nel resto dell'Europa, arrivando in Italia soltanto nel primo decennio di questo secolo. In questo periodo, dopo che in Spagna era stato fucilato il pedagogista libertario Francisco Ferrer, era presente nel nostro paese un forte sentimento anticlericale sia negli ambienti liberali e democratici che nelle organizzazioni del movimento operaio. Probabilmente questo clima contribuì a che fossero affrontati con minor timidezza temi ostici come quello della limitazione delle nascite. Nel novembre del 1910 si tenne infatti a Firenze il Congresso per la questione sessuale che pose le basi per la successiva fondazione della Lega Neomalthusiana, con sede a Torino, e dell'Istituto Neomalthusiano di Firenze.
Ed è qui che si inserisce il singolare contributo dell'operaio toscano, autodidatta, Secondo Giorni che anticipa su questo argomento gli scritti di Luigi Fabbri e di di altri esponenti socialisti e anarchici del periodo.
Il fascismo con la sua propaganda demografica, i pregiudizi di origine religiosa, impedirono successivamente il progredire di questo dibattito che risultò allo stesso punto di partenza allorché si riaffacciò pian piano dopo 30-40 anni in una società italiana certo differente.

Secondo Giorni
L'autore, a parte questa sua singolare attività pubblicistica nella quale si trova impegnato per tutto il decennio precedente al fascismo, assumerà il ruolo di vero protagonista della vita politica nel movimento sovversivo locale e tra i fuoriusciti italiani in Francia.
Giorni Secondo Francesco nasce il 19 settembre 1885 da Bernardo e da Novembri Geltrude a Sansepolcro (Arezzo), dove frequenta le scuoluole elementari. La famiglia si trasferisce ben presto a San Giovanni Valdarno, cittadina industriale nella quale Secondo risiederà poi a lungo e tornerà spesso in tutta la sua vita di peregrinazioni. Abbraccia in giovanissima età le idee socialiste e sindacaliste rivoluzionarie per approdare poi all'anarchismo, salvo rientrare più tardi ancora nei ranghi del partito socialista in esilio. La polizia lo iscrive al Casellario politico centrale dei sovversivi fin dal 1905 quando, per alcuni mesi, esercita la funzione di segretario in una sezione socialista a Marsiglia, città in cui si trova emigrato per lavorare come operaio verniciatore. Rientrato in Valdarno partecipa come delegato al congresso giovanile nazionale socialista di Firenze del febbraio 1907 e qui interviene nella discussione proponendo e facendo approvare una mozione sull'anticlericalismo; nel 1910 tiene comizi antimilitaristi nella stessa zona mineraria nell'ambito della c.d. campagna contro le compagnie di disciplina. L'anno successivo risiede per brevi periodi prima a Parigi, poi a Torino ed infine a Bologna. Nel capoluogo piemontese si concretizza il suo interessamento al movimento neomalthusiano appunto con la pubblicazione de L'Arte di non far figli per la quale, come abbiamo già visto, viene subito incriminato per il reato previsto dall'art.339 del C.P. A Bologna diventa segretario della Lega Cementisti aderente alla locale Camera del lavoro sindacalista-rivoluzionaria e membro del Comitato pro-vittime politiche. Scrive sulle testate di tendenza più importanti fra cui "L'Azione Sindacale", "L'Agitatore" e "Alleanza Libertaria". Nel 1912, maturata ormai la rottura con il PSI, continua la sua attività nei gruppi anarchici bolognesi; è presente a Modena al congresso di fondazione dell'Unione Sindacale Italiana, scissione di sinistra dalla Confederazione riformista. Rientra ancora a San Giovanni dove, da esponente dell'Unione Anarchica Valdarnese (gruppo 'Pietro Gori') partecipa negli anni successivi al vivace dibattito politico locale prendendo posizione sia contro la corrente 'individualista' ed a favore di quella 'comunista' e 'sindacalista' dell'anarchismo, sia per l'espulsione dalla organizzazione di quei militanti che avevano già manifestato l'intenzione di votare socialista alle elezioni politiche del 1913 (le prime a suffragio universale maschile). Tale è la fama e la fiducia che si guadagna nel movimento che ritroviamo il suo nome tra i dodici relatori designati per il Congresso Comunista-Anarchico Italiano che avrebbe dovuto tenersi a Firenze l'8 agosto 1914, ma che non si tiene a causa dello scoppio della guerra europea. Questo il punto 6 dell'o.d.g. della mancata assise nazionale: "Congresso Anarchico Internazionale, relatore Secondo Giorni di San Giovanni Valdarno". Collabora in questo periodo con i leader più conosciuti del movimento fra cui Errico Malatesta, Armando Borghi ed Attilio Sassi.
Durante la guerra viene chiamato alla visita insieme ai riformati della sua classe e, dichiarato abile, viene assegnato ai primi del 1916 al 3° Genio in Firenze. Ottiene un lungo periodo di convalescenza e, rientrato al corpo, decide di disertare e, colpito da mandato di cattura emesso dal tribunale militare di Milano, di rifugiarsi in Svizzera. Da Zurigo, dove frequenta l'ambiente cosmopolita e assai stimolante degli artisti e degli scrittori dell'avanguardia, invia articoli antimilitaristi alla stampa socialista ed anarchica. La sua presenza viene segnalata per un breve periodo in Germania dove si sta sviluppando un importante movimento consiliarista; da quii viene espulso quale "agente della propaganda bolscevica". Rientra in Italia nel 1919 beneficiando dell'amnistia. Si stabilisce a Firenze dove apre una libreria 'neomalthusiana' e - annota la polizia, già assidua nelle perquisizioni domiciliari - "Milita nel campo anarchico e predilige in modo speciale la compagnia degli anarchici fra i quali ha una discreta influenza sia nel Regno che all'estero. Parla e scrive correttamente il francese ed è lettore assiduo di dottrine e di opuscoli sovversivi. E' in relazione con gli organi dirigenti dei partiti sovversivi". L'anno successivo si sposa con la fiorentina Maria Paci e rientra a San Giovanni Valdarno impiegandosi come operaio nella locale ferriera.
Perseguitato dai fascisti, si trova obbligato ad espatriare in Francia nel 1925. Assunto come bracciante delle ferrovie, si stabilisce definitivamente a Nizza. Considerato dalle autorità consolari come "uno dei maggiori esponenti dell'antifascismo locale" e "ammiratore di Schirru e di tutti gli individui dediti alla violenza contro i gerarchi fascisti", ricopre le cariche di segretario del Club franco-italiano nizzardo e della locale Federazione della LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo). In questa veste intrattiene stretti rapporti con Nenni, Pertini, Carlo Rosselli, Silvio Trentin e Saragat. Nel 1930 chiede invano di essere naturalizzato francese e gli viene anche negato il visto sul passaporto per recarsi in Spagna. Continua ad essere iscritto nel Bollettino delle Ricerche del ministero dell'interno italiano per essere eventualmente arrestato in caso di rimpatrio. Nel 1934 risulta iscritto al movimento "Giustizia e Libertà" e coinvolto nell'attività di propaganda clandestina per l'introduzione in Italia di materiali a stampa. Allo scoppio della guerra civile spagnola si fa promotore di un comitato di solidarietà a livello regionale. Nel 1939 risulta ancora iscritto dalla polizia italiana in rubrica di frontiera, sempre con la dizione 'da arrestare', quale dirigente del Partito socialista unitario.
L'ultiltima segnalazione circa la sua presenza in Francia porta la data del 12 aprile 1942. Non si conosce il luogo e la data di morte. Nei registri dell'ufficio anagrafe del comune di nascita non risultano annotazioni nel merito.
Nel Valdarno qualcuno ancora racconta di quel bizzarro autore de L'Arte di non far figli continuamente arrestato che, dichiarando le generalità ai carabinieri, sembrava volesse intendere che il nome cambiava, appunto, secondo i giorni!

Anarchia e condom

T.R.MALTHUS, Saggi sul principio della popolazione, Utet, Torino 1946;
J.STASSART, Malthus et la population, Liegi 1957;
L.FABBRI, Generazione cosciente. Appunti sul neo-malthusianesimo, Istituto editoriale "Il Pensiero", Firenze 1914;
G.BERNERI, C.ZACCARIA, Controllo delle nascite. Mezzi pratici per avere figli solo quando si vogliono, ed. Ethos Milano 1955, pp 19-25 (Cenni storici sul birth control);
M.ANTONIOLI, Il movimento anarchico nel 1914, in "Storia e Politica" Milano, n.2/1973;
G.SACCHETTI, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Altre Edizioni Todi 1983, ad indicem;
G.SACCHETTI, Secondo Giorni / Un valdarnese "divulgatore" di Malthus, in "Notiziario Turistico" Arezzo, n.108/1985;
ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO, Ministero dell'Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Divisione Affari Generali e riservati, Casellario Politico Centrale, busta n. 2432, fascicolo "Giorni Secondo fu Bernardo";
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, Tribunale Penale 1913, busta n.1059, Processo c/ Giorni Secondo et altri;
S.GIORNI, L'Arte di non far figli: neomalthusianismo pratico, edit. l'autore, San Giovanni Valdarno 1911; 3a ediz. prefaz. di Achille Belloni, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Sesto Fiorentino 1913; 4a ediz. prefaz. dott. Luigi Berta, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Firenze 1914; 7a ediz. ivi s.d.;
S.GIORNI, Come si prepara la classe del 1916: il neo-malthusianismo e la guerra tra le nazioni, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Firenze 1916; 2a ediz. ivi s.d.;
S.GIORNI, Preservativi sessuali ed antifecondativi: loro uso, loro valore pratico, loro pericoli, secondo i dati più recenti della scienza medica, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Firenze 1921.