Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 24 nr. 213
novembre 1994


Rivista Anarchica Online

La lotta degli Indios di Roraima
di Gianni Sartori

Finalmente, dopo che la Lega per i diritti e la liberazione dei popoli ha avviato una campagna di solidarietà, anche in Europa si parla della lotta che gli indios Macuxi, Wapixana, Taurepang e Ingarico di Roraima (Brasile) conducono contro la politica genocida del governo.
Dal 15 marzo 1994 folti gruppi di Indios presidiano due blocchi stradali sulle principali vie d'accesso all'Area Indigena Raposa/Serra do Sol «AIRASOL», zona abitata da sempre dagli indigeni. Gli Indios vogliono che il Governo brasiliano rispetti l'art. 231 della Costituzione del 1988 con cui si garantisce la demarcazione dei territori indigeni. Esigono inoltre che le migliaia di «garimpeiros» (cercatori d'oro) che invadono la loro terra portandosi appresso violenza, malattie, alcoolismo, prostituzione e distruzione dell'ambiente, siano espulsi definitivamente dall'area. Sono più di quindici anni che gli indios lottano per ottenere la demarcazione delle loro terre, requisito irrinunciabile per la loro stessa sopravvivenza fisica e culturale. In questi anni si è costituito il Consiglio Indigeno di Roraima (CIR), una combattiva organizzazione indigena che lotta con mezzi pacifici per i diritti della popolazione autoctona. Il CIR ha lanciato un appello alle varie organizzazioni internazionali di solidarietà al fine di ottenere appoggio alle proprie rivendicazioni. In Italia questo appello è stato raccolto appunto dalla Lega per i diritti e la liberazione dei popoli che sta raccogliendo firme per una petizione per la demarcazione delle terre. Inoltre ha avviato una campagna di fax e lettere di solidarietà con gli Indios da inviare alle massime autorità brasiliane riservandosi di intraprendere altre azioni opportune nel prossimo futuro.

La morte di Bento Sampaio
Un recente comunicato del CIR in merito all'ennesima, barbara uccisione di un indio macuxì può far capire quale sia la situazione degli indigeni nell'Area Indigena Raposa/Serra do Sol: «Un nuovo assassinio, il 13° negli ultimi sei anni, viene denunciato dal Consiglio Indigeno di Roraima. L'ultimo episodio si è svolto nella notte del 17 maggio 1994, quando Rudney Cesar da Silva di 23 anni, dipendente del fazendeiro (proprietario terriero) José Saraiva, in stato di ebbrezza ha ucciso a bastonate l'indio macuxì Bento Sampaio di 69 anni e violentato subito dopo la moglie Evilene da Silva di 45 anni. Secondo quanto affermano la vedova e il figlio, Bento era stato minacciato di morte già varie volte, sempre da dipendenti di José Saraiva. Un suo impiegato ha detto che nella notte del delitto, il fazendeiro era arrivato nella fazenda (tenuta) verso le ore 21 con una bottiglia di acquavite per il dipendente che poi ha ucciso il vecchio indio intorno alla mezzanotte».
Dal seguito del comunicato si apprende che il delitto è stato scoperto solo alcune ore dopo, dal figlio di Bento, Raulino Sampaio. Questo ha prontamente avvisato gli abitanti del villaggio Napoleao che sono corsi alla fazenda riuscendo a fermare l'assassino che si è opposto sparando alla cattura. E'stato quindi possibile consegnare l'omicida alla Polizia. Il giudice federale ha poi concesso l'incarcerazione.

Un delitto su commissione
Numerosi membri della comunità Napoleao hanno confermato che il fazendeiro José Saraiva aveva litigato con Bento Sampaio già molte volte per questioni relative alla terra, mentre Rudney Cesar lavorava nella fazenda da poco tempo e non aveva mai avuto diverbi con la vittima. Sembra che Rudney sia stato ingaggiato dal fazendeiro per eliminare il vecchio indio. In ogni caso dal giorno successivo al delitto il proprietario si è reso irreperibile. Il CIR denuncia lo stato di persecuzione in cui vivono gli indios macuxì e wapixana nella regione nord-est dello stato di Roraima. Omicidi e altre azioni criminali nei loro confronti godono in genere di un'ampia impunità.
Nel 1988 un giovane macuxì, Valerio Tames, è stato assassinato negli uffici del Commissariato di Polizia Civile di Normandia dal poliziotto Roger e da altri suoi colleghi. Il processo del 1988 sta continuando ancora nella fase iniziale di istruttoria.

Uccisi per ordine dei fazendeiro
Al 1988 risale anche un altro caso: Donaldo Williams del villaggio Canawapai è stato assassinato dal fazendeiro Izan Maton in circostanze mai chiarite. Nel 1990 un guardiano di bestiame ha ucciso due indios macuxì del villaggio Macaco, sembra su consegna del fazendeiro Newton Tavares. Il guardiano è stato processato ma poi assolto perché il tribunale gli ha concesso la «legittima difesa», anche se al momento del delitto si trovava a cavallo e armato di fucile. Gli indios dal canto loro erano a piedi, armati di arco e sono stati colpiti alle spalle, segno che stavano fuggendo.
Nel mese di giugno 1990 Juvencio André del villaggio Caraparu è stato ucciso da un «garimpeiro» (cercatore d'oro) conosciuto con il nome di Nitio. In seguito, nel mese di novembre, Lourival Ribeiro da Silva, sempre di Caraparu, è stato ucciso dal «garimpeiro» Joao Dias. Ancora nello stesso villaggio, nel gennaio 1991, alcuni cercatori d'oro hanno assassinato Claudemisson José Laim.

Delitti impuniti
Ma la lista dei delitti contro gli indios continua. In aprile (1991) Geraldo Mendes del villaggio Santa Cruz viene ucciso dai garimpeiros. Nel settembre 1991 un bambino di sette anni del villaggio Amalia, è morto in seguito a ferite e stupro. Sempre in settembre un altro gruppo di garimpeiros ammazza Aristodio da Silva di fronte al bar Placa. In ottobre un altro minore, Mario Jurana del villaggio Chumina, muore in seguito a ferite e stupro.
Il CIR si chiede perché la stampa brasiliana che prevede «spargimenti di sangue nella Raposa/Serra do Sol nel caso che quest'area venisse demarcata•» (dato che fazendeiros e garimpeiros non starebbero certo a guardare ndr), sembra non volersi occupare del sangue versato dagli indios.
Sembra quasi che la stampa governativa consideri cosa ovvia «che il sangue dei macuxì e dei wapixana, uccisi impunemente dai fazendeiros, dai garimpeiros, dai guardiani di bestiame e dai membri della Polizia Civile, macchi continuamente il suolo di Roraima».