Rivista Anarchica Online
Un partito-sindacato?
Cari compagni, ho letto quanto ha scritto il giovane Diego Negri su «A» 206 del
febbraio scorso, e mi ha molto sorpreso la sua
requisitoria contro l'anarchismo in Italia di «questi ultimi 50 anni», prendendo spunto da un articolo di Colin
Ward. I pesanti rilievi alle varie realtà del movimento che avrebbero «falsato» l'anarchismo risultando
nel tempo
«fallimentari», sembrerebbero dettati più da un momento di ... ritardato, anacronistico cattivo umore
di un
immaginario anziano militante che ha vissuto le esperienze politiche del passato - polemiche per certi versi
fisiologiche del nostro movimento - che non da una seria riflessione e assimilazione dell'ideale anarchico da
parte di un diciannovenne che, se non altro per la sua giovane età, deve aver fatto appena capolino nei
nostri
ambienti e conosciuto le nostre cose attraverso letture affrettate o per sentito dire. Ma, a parte queste
considerazioni, dalla lettura della missiva del giovane Negri, si ricava l'impressione che egli
abbia un concetto strano dell'anarchismo, una sorta di partito-sindacato che garantisca il massimo di efficienza
organizzativa e il ... minimo di autonomia individuale e di gruppo, di libera sperimentazione, di dialogo e,
perché no?, di confronto serio di orientamenti diversi su temi di interesse generale e su situazioni che
man mano
si determinano nella vita di tutti i giorni e che hanno valenza non soltanto di carattere sociale, ma anche
culturale, etica, artistica, ecc. Checchè ne pensi il giovane Negri, l'anarchismo o, per essere più
precisi, il
movimento anarchico, non potrà mai avere caratteristiche che contraddicono la sua natura di libero
movimento
formato da liberi uomini. L'organizzazione del lavoro di propaganda, di agitazione e di solidarietà,
l'intesa fra
compagni, l'unione degli sforzi nelle lotte che ci sono comuni, i «progetti» avveniristici, non possono
prescindere dai contributi originali e peculiari degli individui e dallo spirito libertario che deve animare ogni
nostro pensiero e ogni nostra azione. L'anarchia è sinonimo di libertà, di unità nella
diversità, di liberazione da qualsiasi tipo di costrizione e di
intruppamento. Le esperienze di vita associativa - almeno quelle più significative e importanti - che gli
anarchici
hanno fatto in questi ultimi cinquanta anni - certamente non esenti da lacune, limiti ed anche da contraddizioni
-
sono state per molti di noi ricche di insegnamenti e - tranne che per alcune frange che si sono perdute e, forse,
continueranno a perdersi per ... strada - non hanno fatto perdere la bussola dell'anarchismo al nostro movimento.
E ciò non è poco nella generale Babele che ci circonda delle idee e degli atteggiamenti che si
ispirano al mondo
dell'autorità.
Luciano Farinelli (Ancona)
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