Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 22 nr. 193
estate 1992


Rivista Anarchica Online

Per la ricostruzione dell'USI

E' noto a tutti i compagni, che a partire dal secondo dopoguerra la componente anarcosindacalista, che in passato aveva svolto un ruolo decisivo nelle lotte sociali del paese è rimasta nascosta. Sicuramente una deÍle cause principali fu la scelta di unità sindacale adottata dall'intero movimento anarchico italiano. Noi non ci prefiggiamo, in questa sede, di dare una valutazione storica sulle scelte effettuate quasi cinquanta anni fa.
lndubbiamente quella decisione non impedì la scissione del movimento operaio italiano, ma servì unicamente ad emarginare la componente libertaria in seno alla C.G.l.L. Questa presenza non impedì neppure che nel corso degli anni i sindacati italiani si trasformassero da organismi di mediazione, per terminare come veri e propri ministeri del lavoro (vedi Marini, Benvenuto).
Basta ripercorrere gli ultimi quindici anni di politica confederale per rendersene conto: 1976 svolta dell'Eur, 1980 sconfitta operaia alla Fiat, 1984 accordo sulla scala mobile. Si pone oggi il problema, se sia ancora possibile lavorare all'interno del sindacato riformista per trasformarlo, oppure se sia possibiìe dar vita ad un'organizzazione di classe che sia agente centrale di trasformazione sociale. Noi riteniamo impraticabile la prima strada, mentre è auspicabile la seconda. Su questa via si stanno muovendo molte strutture di base autoorganizzandosi, mentre è sempre più lampante la crisi di rappresentatività che investe il sindacalismo confederale. Già da alcuni anni, in previsione di ciò che é realmente accaduto, alcuni compagni avevano gettato le basi per la ricostruzione dell'U.S.I. Questo progetto è tuttora allo stato embrionale (nonostante le molte realtà radicate sul territorio). I motivi di questa situazione, oltre agli errori sicuramente compiuti dai compagni, sono da ricercarsi anche nelle divisioni e nella diffidenza, che buona parte del movimento nutre nei confronti di questa organizzazione. Esistono altre strutture di base formatesi negli ultimi anni (molto spesso corporative), chi si stanno muovendo su strade simili a quella dell'U.S.I.
Resta il fatto che l'unione rimane l'erede storica dell'anarcosindacalismo italiano e l'unica realtà federata all'A.l.T.; non si capisce, quindi, perché non sia possibile dare un forte contributo alla ripresa del sindacalismo autogestionario, federalista e rivoluzionario. Esprimiamo preoccupazione per la possibile confluenza di settori libertari in organizzazioni sindacali che libertarie non sono e che per loro natura sono strutturate in modo da poter essere facilmente utilizzate da quei movimenti o partiti, che si ispirano a pratiche autoritarie. I compagni del Movimento Anarchico Pistoiese invitano ad una riflessione su questi temi e auspicano che i lavoratori anarchici diano il loro contributo alla ricostruzione dell'U.S.I. su scala nazionale.

Gruppo Anarchico "Leda Rafanelli (Pistoia)