Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 22 nr. 193
estate 1992


Rivista Anarchica Online

Spese militari e 8 per mille

La/il sottoscritta/o Marina Padovese
PREMESSO
che ogni cittadino ha il diritto-dovere alla resistenza non-violenta contro atti miranti a sovvertire i principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale
RITIENE
che la destinazione dell'otto per mille a favore di scopi religiosi e/o caritativi praticata tramite la dichiarazione dei redditi leda gravemente i diritti dei cittadini e lo spirito della costituzione; che la possibilità di dedurre contributi liberali a favore delle chiese stipulanti accordi con lo stato violi la libertà di tutte le confessioni religiose, l'uguaglianza e la pari dignità davanti alla legge; che la richiesta di "scelta" violi il diritto alla riservatezza; che il meccanismo di ripartizione anche per le scelte "non espresse" a favore della Chiesa Cattolica sia altamente discriminatorio; che il finanziamento alle chiese (stipulanti accordi con lo Stato) limiti l'indipendenza e la sovranità dello Stato, violando così gli articoli 2, 3, 7, 8, 13, 18, 19, 21, 23, 42 e 53 della Costituzione Italiana
DICHIARA
di ritenere diritto di tutti i cittadini il destinare liberamente somme a favore di confessioni religiose o altre associazioni; di ritenere l'obiezione fiscale una dovuta forma di disobbedienza civile nei confronti di disposizioni illegittime e discriminatorie, in particolare nei confronti dei non credenti, quali le leggi 222 del 20/5/85 (a favore della Chiesa Cattolica), 516 e 517 del 22/11/88 (a favore di altre confessioni religiose).
PERTANTO
ha praticato l'obiezione fiscale per quella parte delle imposte destinata al finanziamento delle chiese firmatarie di accordi con lo stato italiano versando la somma simbolica di L.20.000 (ventimila) all'Associazione per lo Sbattezzo con sede a Fano (PS), via Garibaldi 47 e allega copia del versamento. E pur risultando in pareggio con lo Stato, chiede il rimborso della somma obiettata.

Marina Padovese (Spinea)

All'Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette di Venezia
io sottoscritta Marina Padovese
PREMETTO CHE
- quello che è accaduto nel '91 e quello che sta accadendo oggi nella ex Jugoslavia mi ha mostrato come la guerra sia oggi, nel 1992, ancora concretamente possibile;
- mi ha dimostrato che gli eserciti e le armi prima o poi vengono usati;
- mi fa temere ed immaginare che l'arroganza dei poteri che hanno trovato i motivi di fare guerra oggi, potranno trovarne ancora la necessità nel futuro;
- ho detto no, ho chiesto ascolto, ho parlato, ho marciato, ho agito, ho taciuto, mi sono sentita ignorata, irrisa, censurata;
- la Guerra del Golfo, a cui mai avrei immaginato il mio "democratico" paese potesse contribuire, mi ha portato sotto agli occhi le guerre che prima sentivo lontane dalla mia vita, e io oggi vivo le mie scelte, i miei gesti quotidiani di donna con più forza e responsabilità, voglio dire e agire il mio NO al sopruso, NO per l'estraneità che sento con l'intero sistema di pensiero rappresentato dalla guerra, pensiero che riduce la vita e la morte ad
una questione di numeri e di bilanci, pensiero che ha in sé l'arroganza di credere di non avere limiti, di non dover accettare la sua finitezza nella manipolazione della realtà. E' soprattutto pensiero che parla a nome di tutte e di tutti ignorando il suo essere parziale.
Ho subito l'arroganza e la presunzione di chi ha voluto portare guerra a cui è seguita la censura e la menzogna nel riportare gli accadimenti, a cui sono seguite altre incomprensibili guerre.
Oggi tra noi scopriamo indifferenza, maggiore chiusura e sospetto verso i diversi, i non uniformi, c'è maggiore incapacità ad ascoltare le differenze, attorno a noi inaridiscono i sogni.
DICHIARO QUINDI
la mia decisione di praticare l'obiezione di coscienza alle spese militari con un concreto atto di disobbedienza civile rifiutandomi di versare quella parte delle imposte destinata al bilancio militare e di destinarla ad iniziative che salvaguardino la dignità della persona umana da qualsiasi tentativo di sopraffazione, in particolare ad iniziative che contribuiscano alla crescita della consapevolezza del valore di altre mie simili. Il mio, assieme a quello di altre donne, vuole essere un percorso di pensiero e di pratica contro la violenza e contro la guerra.
Voglio contribuire, dando valore al genere, intrecciando una rete di relazioni tra donne a dare fondamento ad un pensiero e ad una cultura che producano libertà femminile, cultura di vita e non di morte.
PERTANTO
verso per il progetto di pace delle Donne in Nero di Mestre Venezia diretto alla ex Jugoslavia Lire 30.000 sul c/c n. 17502303 intestato a Isabella Zuliani, via Mameli 19, 30030 Olmo di Martellago (VE).
Allego copia del versamento effettuato.

Marina Padovese (Spinea)

Analoghe dichiarazioni ci sono giunte (in copia) da Fabio Santin (Spinea) - che ha versato "la somma simbolica di lire 50.000" quale obiezione alle spese militari alla Cassa di Solidarietà Antimilitarista c/o Mauro Zanoni - e, limitatamente all'obiezione dell'8 per mille, da Luciano Di Francesco (San Nicolò a Todino).