Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 22 nr. 188
febbraio 1992


Rivista Anarchica Online

Dossier Buscate
a cura della Redazione

Buscate è un piccolo centro all'estremità occidentale della provincia di Milano, a quattro passi dal fiume Ticino che marca il confine tra Lombardia e Piemonte. Buscate è anche uno dei siti prescelti dalla Regione Lombardia per la realizzazione di una discarica. Contro questo progetto è in atto da oltre 5 anni una mobilitazione popolare che spesso è finita sulle pagine e qualche volta - soprattutto in occasione dell'aggressione contro il presidio popolare da parte dei carabinieri il 24 novembre scorso - anche sui mass-media nazionali. A cura dei Comitati Difesa Ambientale Castanesi (Castano Primo è la cittadina più grossa del circondario) sono usciti recentemente due numeri de la Sirena (sottotitolo: Foglio di informazione e dibattito per la difesa ambientale e la democrazia diretta), interamente dedicati alla lotta contro la discarica: testimonianze, fotografie, cronologia, notizie varie, telegrammi di solidarietà ricevuti, ecc.. Nessun cappello politico né tantomeno partitico. Ed è proprio questa assenza di leadership partitica, frutto di una volontà generalizzata di portare avanti la lotta il più possibile in prima persona, che ci pare un dato interessante - a differenza di quanto in genere è avvenuto ed avviene in circostanze analoghe in altre parti d'Italia. Né leghisti né missini, né verdi né bianchi hanno preso in mano "le redini": c'è chi ci ha provato, ma finora gli è andata male. Nel dare spazio sulla rivista ad alcuni dei materiali apparsi sulla Sirena, intendiamo innanzitutto dar conto di una lotta tuttora in corso, il cui esito è ancora incerto . Pensiamo poi che la conoscenza di simili esperienze possa essere di stimolo per altre popolazioni, per altri gruppi socialmente impegnati, affinché la pratica dell'azione e della democrazia diretta, cioè la pratica dell'autogestione, si sviluppi e si arricchisca di sempre nuovi capitoli. Chi volesse prendere contatto diretto con la redazione de la Sirena si rivolga ai "Comitati difesa ambientale del Castanese - gruppo promotore del giornale", c/o Presidio Cava S. Antonio, telefono (0337) 394515, telefax (0337) 380787. Sempre che nel frattempo alle forze dell'ordine non giunga l'ordine di smantellare il presidio, ripetendo alla grande le gesta del 24 novembre.

La bancarotta dell'emergenza

Non passa giorno che sui giornali si batte e ribatte il tasto che per fronteggiare la situazione bisogna fare la discarica di Buscate. Questo continuo, ostinato, pesante ritornello chiarisce solo una cosa: che lor signori vogliono chiudere al più presto l'esperienza di Buscate e del Presidio alla Cava S. Antonio e visto che non possono farlo con la forza della ragione utilizzano la ragione della forza non rinunciando ad alcun mezzo, dalla violenza, alle campagne di disinformazione, alla provocazione. Quello che questi giornali non dicono è che se c'è una emergenza rifiuti, le cause sono da ricercare nella più inefficiente incapacità del potere politico di affrontare questi problemi con un briciolo di buon senso. Questa inefficienza o meglio mancanza di volontà si trascina ormai da anni, è la vecchia storia del lupo a monte del torrente che accusa l'agnello a valle di sporcare l'acqua. I fatti di questi giorni di cui noi, uomini, donne, anziani e giovani del Presidio siamo stati e siamo con orgoglio protagonisti, sono la spina nel fianco che rende evidente ciò che sarà sempre più chiaro a tutti: LA BANCAROTTA DELLA GESTIONE DELLO SMALTIMENTO RIFIUTI ESCLUSIVAMENTE CON MISURE DI EMERGENZA.
Chi oggi impone decisioni antidemocratiche, in nome dell'emergenza è infatti una istituzione di questo stato che si chiama Regione Lombardia. E' la stessa istituzione che dall'82 all'88 avrebbe dovuto varare leggi e piani per favorire minore produzione di rifiuti e riciclaggio. E' la stessa istituzione che nel 1988 ha approvato una legge che prevedeva solo discariche e inceneritori, mentre tutti i paesi avanzati progettavano raccolte differenziate e impianti di recupero. Sempre questa istituzione ha lasciato fallire il suo stesso preistorico piano di smaltimento e ha varato nel 1989 discariche di emergenza gestite da imprese private dai facili guadagni sui rifiuti. Ecco perché oggi un Giovenzana e un Bonfanti si trovano in mano una patata ormai più che bollente, incandescente.
Senza responsabilità proprie? Noi crediamo che non sia così, valga per tutti questo esempio. Il 27 Marzo di quest'anno la Lega Ambiente e il WWF hanno scritto alla Regione chiedendo di avviare la revisione del Piano Regionale rifiuti scaduto il 10 Luglio scorso. Queste associazioni, di concerto con altre forze politiche e sociali, hanno più volte ribadito la disponibilità a lavorare celermente a un piano nuovo che aiuti a superare l'abisso tra l'Italia e L'Europa nella politica dei rifiuti. Se queste persone non sanno cogliere il valore di queste proposte ed insistono a prendere esclusivamente provvedimenti di emergenza contro il volere delle popolazioni direttamente interessate la loro responsabilità è ogni giorno più grande. E in quanto a ciò che scrivono su Buscate, vogliamo ringraziare chi ci attacca ogni giorno, perché ci rende sempre più chiara una cosa.
Nello smaltimento dei rifiuti in Lombardia si stanno delineando due periodi ben distinti.
Un prima e un dopo Buscate.
Nulla potrà più essere come prima e iniziative serie dovranno essere prese.
La mobilitazione dei cittadini sta facendo e ha fatto molto di più in tre mesi che 10 anni di discussioni di politici ed amministratori. Ecco perché, al di là di ogni altra considerazione, noi cittadini del presidio dovremmo andare fieri di questa esperienza comunque finisca. Il nostro contributo alla crescita civile di questo pezzo d'Italia, in cui ci troviamo a vivere, non potrà andare disperso. Lo ricordiamo con tranquillità a chi vuole a tutti costi tapparci la bocca con la violenza e con la provocazione.
C'è una legge morale, etica, magari non scritta ma che vale molto di più della loro legge 42.
E' quella legge che ancora oggi ci fa dire con civiltà e fermezza:
NO ALLA DISCARICA DI BUSCATE NO ALLE DISCARICHE CONTRO IL VOLERE DELLE POPOLAZIONI INTERESSATE.
Un domani migliore sarà frutto del nostro impegno in prima persona, non certamente di deleghe in bianco a chi ha già dimostrato ampiamente di non meritarle.

Il coraggio della non violenza

La forza della ragione contro la ragione della forza.
Una condizione fondamentale perché una azione non violenta sia efficace è che chi vi partecipa deve liberarsi prima di tutto dalla paura.
Le donne del presidio, il giorno delle cariche, lo hanno dimostrato ampiamente.
Ai non-violenti è richiesto un alto grado di coraggio e di fiducia in se stessi. Ghandi stesso condannava duramente la vigliaccheria che non va d'accordo con la non-violenza, anzi, secondo lui, è una debolezza peggiore della violenza.
Il non-violento, diceva, ha detto addio alla paura. Se il pauroso evita la lotta e il pericolo, il nonviolento l'affronta e accetta serenamente di correrne i rischi.
Le varie forme di oppressione non esisterebbero se non fossero fondate sulla paura.
NON SONO INFATTI LE SANZIONI A CREARE L'OBBEDIENZA, MA LA PAURA DELLE SANZIONI.
Quando c'è la paura anche sanzioni minime portano a un grande conformismo, ma quando c'è il coraggio, la serenità, la certezza di essere nel giusto, anche le sanzioni più severe non garantiscono la vittoria a chi dispone di armi e manganelli. Perché insistere sul coraggio? Perché è il coraggio civile e non violento che rende possibile la resistenza di fronte alle avversità e alla repressione.
La non violenza si basa sul coraggio.
Esso non è solo una virtù ma è la base di ogni azione non violenta.
Rimanendo saldi di fronte alle avversità e alla violenza dell'avversario non cedendo ad essa, gli si dimostra che essa non serve per raggiungere i suoi obiettivi.
Il coraggio non violento permette di rompere la spirale repressione-paura-sottomissione in cui la repressione genera la paura e la paura la sottomissione.
E' importante che ognuno di noi se la ricordi sempre quando come ora si vogliono intraprendere azioni non-violente.

Comunicato Don Gesuino

Sono inorridito per quanto avvenuto giovedì al presidio cava S.Antonio. La Polizia si è comportata in modo vergognoso. Sono pagati per difenderci, invece usano i manganelli contro gente inerme. Questo comportamento mi porta indietro di 50-60 anni, allora erano di moda i manganelli.
Siamo giunti a questa situazione esasperata grazie alla incoscienza dei politici di Milano e delle precedenti amministrazioni di Buscate. Ringrazio e appoggio tutti i buscatesi e la gente dei paesi vicini, operai e studenti che lottano con sacrificio ed eroismo per la difesa dei loro sacrosanti diritti.

Don Gesuino Locatelli
Parroco di Buscate

10 validissimi motivi per ribadire il nostro totale rifiuto alla discarica

1) Il territorio di Buscate è già compromesso oltre ogni limite tollerabile dagli insediamenti industriali con ditte ad altissimo rischio ambientale.

2) Sul territorio di Buscate arrivano già in linea d'aria (5 km circa) i fumi della centrale elettrica di Turbigo; dall'entrata in funzione della stessa, sono aumentati in modo vertiginoso i casi di tumore nella popolazione.

3) A 300 metri circa dalla cava S.Antonio sorge l'inceneritore di rifiuti ACCAM, per il quale è già previsto il raddoppio.

4) Il territorio di Buscate ha già subito lo spogliamento delle acque di Busto Arsizio e dintorni.

5) Le piccole cave in Buscate e territori limitrofi sono già state riempite con controlli inesistenti.

6) I controlli e le analisi effettuati sul territorio di Buscate, lasciano troppi dubbi sulla loro credibilità in quanto fatti troppo velocemente in una stagione secca e senza precipitazioni. La falda dell'acqua potabile è a livello della discarica.

7) E' già in atto il progetto della grande Malpensa, con conseguente aumento del traffico e dell'inquinamento acustico ed atmosferico.

8) Tutti i cittadini di Buscate hanno proclamato espressamente il loro rifiuto all'insediamento della discarica; essendo il popolo Sovrano delle decisioni (come più volte ribadito dal Presidente della Repubblica e sancito dalla Costituzione Italiana), il progetto di discarica a Buscate deve essere annullato.

9) Non si corregge un'emergenza di Milano creandone un'altra su un territorio che ha già dato tutto il possibile per sopperire alle necessità delle grandi città (i cui Amministratori scaricano sui più deboli dell'hinterland i loro errori e la loro incapacità di amministrare).

10) Soprattutto non ci fidiamo assolutamente della ditta appaltatrice dei lavori, la cui casa-madre in America è sotto inchiesta per diverse irregolarità nell'esecuzione dei lavori di smaltimento dei rifiuti, come riportato dai vari organi di stampa (vedi discarica di Mariano Comense), la cui falda acquifera risulta gravemente compromessa dalla discarica appaltata dalla Gesam.

Non ci fidiamo delle assicurazioni dei Politici - in caso di disastro ecologico non si trova mai un responsabile; tutti i danni relativi ricadono sempre sulla popolazione inerme che deve sottostare ai soprusi di una classe politica insensibile a tutti gli appelli e manifestazioni Civili e Pacifiche dei cittadini che difendono con ogni sforzo e sulla loro pelle il sacro diritto all'esistenza sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

CHIEDIAMO LA COLLABORAZIONE DI TUTTI I CITTADINI DEI PAESI LIMITROFI AFFINCHE' APPOGGINO E SOSTENGANO LE NOSTRE POSIZIONI.
LASCIATECI VIVERE = NO NO NO E SEMPRE NO ALLA DISCARICA A BUSCATE

Comitato di difesa cava S.Antonio Buscate

Un giorno diverso

La carica delle forze dell'ordine nel racconto di uno del presidio che le ha prese.

Giovedì 24 Ottobre 1991. Un giorno indimenticabile nella mia vita. Emozioni intense così non le ho mai provate. Ieri lacrime di rabbia, quando sono corso, in bicicletta attraverso i boschi, alla Cava, al suono della sirena.
Stamattina, al Presidio, lacrime miste di commozione e di gioia, nel vedere la strada, che da Buscate porta alla Cava, riempirsi di studenti accorsi a portare solidarietà. Una fiumana di giovani arrivati senza preavviso, con ordine, civilmente. Ho fatto parte della delegazione che alle13 s'è recata a Milano per assistere ai lavori del Consiglio Regionale, del pomeriggio, che doveva discutere di Buscate. Eravamo una trentina e nel partire ci dicevamo: "Abbiamo sguarnito un po' il Presidio, ma oggi la situazione sembra calma, possiamo stare tranquilli. Saremo più utili in Regione, come appoggio a chi difenderà le nostre ragioni". Siamo entrati in Sala Consiglio alle 14,30 e Monguzzi ci viene incontro contento per farci sapere che la mozione concordata dalla minoranza ha molte probabilità di passare perché mancano un po' di Consiglieri della maggioranza. Nell'attesa dell'inizio, programmato per le 15, cominciano ad arrivare le prime notizie da Buscaste: "I Carabinieri hanno caricato! Sette donne sono ferite, no! Sono dieci. Ci sono ambulanze di Cuggiono, Magenta, Busto Arsizio. L'ospedale di Cuggiono dice che le donne contuse sono 20. A Busto e a Magenta le ambulanze sono rientrate vuote".
Siamo tutti sgomenti, ci guardiamo in faccia, si scoppia a piangere.
Piangere di rabbia e gridare il nostro sdegno ai Consiglieri che si stanno riunendo in Sala: "Hanno picchiato le nostre donne! Perché? Venti donne all'ospedale! Fermateli!" Ci guardano da laggiù. Devo essere onesto nel dire la verità: la minoranza ci guarda attonita, stanno apprendendo da noi cosa sta succedendo a Buscate e comprende il nostro sfogo, ma la maggioranza, democristiani e socialisti, è indifferente, ci guardano come a dire: "Ma cosa vogliono quelli lì?" Quelli di Buscate pensano alle loro mogli, alle loro mamme, non sanno cosa fare. Rimanere? Andare a casa? "Rimaniamo gente, stiamo qui a farci sentire da questo Consiglio che se ne frega delle nostre donne all'ospedale, stiamo qui per loro, pur soffrendo". Vedo uomini piangere, un giovane apprende che la sua mamma è tra le più gravi, ricoverata con trauma cranico.
Come si fa a frenare il dolore di un figlio. Come si può fermare la sua reazione? Si sfoga, grida la sua rabbia a quei signori laggiù, seduti tranquilli e a stento si riesce a trattenerlo, vuole saltare giù, vendicare in qualche modo la sua mamma.
Sdegno, lacrime, rabbia. Ma possibile che chi ci governa, in Regione, non agisce con la sua ragione ma per ordini di partito? Ho visto svolgersi il Consiglio. Ho visto in che mani siamo. Sono rimasto scioccato: ma come, è questa la gente votata da noi e che decide per noi? Sono queste persone indifferenti a ciò che ora sta succedendo a Buscate?
La minoranza sta chiedendo, nella mozione presentata, di togliere la forza pubblica per evitare incidenti più gravi, di sospendere i lavori di inizio alla discarica, per calmare la gente accorsa numerosa alla Cava. I banchi della maggioranza sono semivuoti, un po' sono fuori e chi c'è sta pensando ad altro. Grido la mia rabbia, gridano tutti, insultando la maggioranza che sta abbandonando il Consiglio, dopo che è stata battuta sulla sua mozione, che voleva far proseguire i lavori e rinviare il dibattito, come se a Buscate fosse successo nulla. Sono ormai le 20. Passa un'ora frenetica, appassionata, di attesa, in cui ho visto partiti, avversari come ideologia, uniti, compatti, senza sbavature, decisi a far passare la mozione unitaria che impegna la Giunta a sospendere i lavori alla Cava, togliere la forza pubblica, formare una commissione di esperti, sopra le parti, per verificare l'idoneità o meno del sito dove è stata prevista la discarica.
Formato, a fatica, il numero legale, chiesto dall' unico rappresentante rimasto della maggioranza (quello dei pensionati), per far fallire tutto, finalmente con la votazione finale la mozione passa con 36 voti. Si piange di gioia ora, ringraziamo tutti i Consiglieri della minoranza.
Buscate può tirare un sospiro di sollievo, leccarsi le ferite, scordare la paura che ha provato. Che giornata! Rientro a casa dopo la mezzanotte.
Sono stanco, contento per la mozione passata, ma sfiduciato. Non credo più nella democrazia, oggi ho visto troppe prepotenze, troppa indifferenza.
Come voterò la prossima volta? Non lo sò, sono deluso. I fatti di questi giorni mi hanno frastornato, hanno distrutto i valori in cui ho creduto per tutta la mia vita di cittadino onesto, posso ben dirlo, e di lavoratore che ha sempre fatto il suo dovere.
Politici che pensate solo al vostro potere, di gente come me oggi ne avete distrutta molta!

Alessandro Ruggeri

Cronaca di una lotta esemplare in difesa del territorio

Primavera'86 - All'insaputa dei cittadini il Sindaco e l'Assessore all'Ecologia di Buscate dichiarano la loro disponibilità ad essere inseriti dalla Regione tra i luoghi di localizzazione di una discarica ai sensi della legge 37. La cosa trapela, si forma il Comitato Difesa Ambientale, vengono raccolte casa per casa più di 2.000 firme (su circa 3.000 elettori). Sull'onda di questa mobilitazione il Consiglio Comunale si esprime contro l'iniziativa del Sindaco.
Settembre '89- La Regione con la Legge 42 autorizza i privati a realizzare discariche.
Novembre '89 - La ditta GESAM deposita il progetto della discarica.
Dicembre '89 - Buscate: il C.C. con delibera n. 150 esprime parere contrario.
Dicembre '89 - Castanese: i Sindaci con un documento comune esprimono parere contrario.
Settembre '89 - L'USSL n. 71 prende una netta posizione contro la discarica di Buscate.
Inizio Luglio '90 - Il gazzettino padano annuncia che Buscate è tre i luoghi scelti dalla Regione per impiantare una discarica.
Metà Luglio '90 - Viene ricostituito il Comitato Difesa Ambientale. Le forze politiche Buscatesi si organizzano in coordinamento antidiscarica.
Luglio '90 - Biciclettata di circa 600 persone attraversa Buscate-Arconate e Dairago.
Settembre '90 - 500 persone di Buscate (qualcuna di Arconate e Dairago) manifestano davanti alla Regione.
Settembre '90 - Esposto della Lega Ambiente sulla ex cava, in prossimità della Cava S. Antonio, riempita di rifiuti negli anni precedenti. La Regione Lombardia conferma le discariche della Legge 42 tranne Buscate e Carimate.
Settembre '90 - Viene convocato a Buscate il consiglio dei 12 comuni della zona che si esprime contro la discarica. Viene proposta la realizzazione del Parco delle Rogge comprendente le zone boschive tra BuscateArconate e Dairago.
Settembre '90 - Bici protesta che confluisce presso la cava dove si inaugura il parco intercomunale delle Rogge. La gente scende nella cava e forma, dandosi la mano, una lunga catena umana.
Ottobre '90 - Il TAR respinge la richiesta di sospensione presentata dal Comune di Buscate.
Dicembre '90 - Sono presentati 2 ricorsi al TAR sull'individuazione del sito e sulla concessione alla GESAM per la realizzazione della discarica. Richiesta di provvedimento d'urgenza al pretore di Legnano. Iniziata una causa al tribunale di Milano contro la "Cava S. Antonio Spa" e "GESAM" sulla proprietà dei terreni interessati alla discarica.
Marzo '91- Regione Lombardia e Gesam firmano l'intesa per la realizzazione della discarica.
Aprile '91 - Dal volantino Comitato Difesa Ambientale di Buscate "A nulla sono valsi i ricorsi amministrativi". Ora più che mai la qualità della nostra vita dipende dalla nostra capacità di difenderla senza attendere miracolosi interventi di ingegneria amministrativa ...
Aprile-Giugno '91- Viene organizzato un blocco stradale lungo la strada provinciale. Catena umana lungo la strada. 1° sciopero generale di Buscate - Al suono della sirena piazzata sull'acquedotto parte una biciclettata fino alla cava e all'inceneritore della ACCAM.
Luglio '91- Il comitato organizza casa per casa, la seconda raccolta di firme contro la discarica.
Luglio '91- In Consiglio Comunale viene presentata una petizione firmata da 2.075 cittadini (su 3.000 elettori) in cui si chiede la dimissione del Consiglio Comunale per protesta contro la Regione.
Luglio '91- Con la delibera 12.206 la Giunta Regionale autorizza la GESAM ad iniziare i lavori.
Luglio '91- Si sparge la voce che il 5 Agosto inizieranno i lavori. Mobilitazione generale - Viene piantata la prima tenda di fronte alla cava ed inviati fax a tutti quelli che si erano dichiarati contrari.
Agosto '91 ore 7 - Primo tentativo della Gesam di iniziare i lavori. Viene dato l'allarme con la sirena. In pochi minuti 500 persone fanno da scudo umano per impedire l'ingresso alla cava. I carabinieri chiedono le generalità ai presenti. Tutti si autodenunciano. Sono presenti anche l'Eurodeputato MA TTIOLI, il consigliere regionale verde MONGUZZI, AGOSTINELLI del PDS, COLOMBO della Lega Nord - Viene notata l'assenza degli amministratori locali.
Agosto '91 ore 6 - Secondo tentativo Gesam di entrare in cava; si ripete ciò che era avvenuto il giorno prima.
Agosto '91 notte ore 3,30 - Questa volta il camion che trasporta una ruspa della Gesam è intercettato sulla provinciale dalle ronde notturne del presidio. Viene dato l'allarme e i Buscatesi sono davanti alla cava per la terza volta.
Agosto '91 - Interrogazione urgente al Consiglio Regionale per chiedere la sospensione dei lavori da parte dei Verdi, PDS, Antiproibizionisti, Lega Nord, Rifondazione. Analoga interrogazione dei Verdi in Parlamento. "Le caratteristiche geologiche non garantiscono la salvaguardia della falda ... ".
Agosto '91- Incontro in Regione tra il Comitato di Buscate, Assessore all'Ecologia Bonfanti, Gesam, Sindaco e Partiti Politici di Buscate. Viene concordata una tregua di un mese.
Agosto '91- Alcuni giornali riportano che la ditta americana Waste Management che controlla la italiana Gesam è stata segnalata dall'organizzazione ecologista GreenPeace per diverse discariche a rischio, traffico di veleni, concorrenza sleale e corruzione.
Agosto '91 - Notevole risonanza tra il gesto del parroco di Arconate Don Gildo Bonalumi che chiama a raccolta i parrocchiani suonando le campane a lutto. Con loro si recherà al presidio " ... i nostri nipoti dovranno sapere che non siamo stati indifferenti al disastro ecologico che si prospetta nella nostra zona. Dovranno sapere che noi, questa discarica non la volevamo ... ".
Agosto '91- Comunicato dell'Amministrazione di Magnago in cui si ribadisce il no alla discarica.
Agosto '91- Telegramma al Comitato: "L'Amministrazione e la popolazione di Monzambano esprime la sua solidarietà e vi augura maggiore fortuna".
Agosto '91 - Il Comune di Dairago, Arconate e Cuggiono esprimono la propria solidarietà.
Agosto '91 - Mentre l'Italia è in ferie i buscatesi continuano il presidio. Festa popolare davanti alla cava. Le donne del presidio, il gruppo più compatto e deciso degli occupanti, compongono le canzoni che scandiranno questa lotta: "O mia bella Buscate" e "Notti magiche".
Agosto '91- Dalla Provincia vengono resi noti i dati riguardanti la situazione delle falde d'acqua in Lombardia. Il quadro è decisamente allarmante.
Agosto '91- Incontro al presidio tra i cittadini cuggionesi e Comitato. Viene auspicata dai buscatesi l'analoga costituzione di un Comitato a Cuggiono.
Settembre '91 - La partecipazione al presidio si rafforza con nuove tende e roulotte.
Settembre '91- Il mensile N uova Ecologia pubblica il tariffario delle tangenti richieste in Regione. "Cinque milioni per farsi rinnovare l'autorizzazione al trasporto dei rifiuti. 20 per ottenere una nuova autorizzazione, da 20 a 40 se i rifiuti sono tossico nocivi. 400 milioni nuova autorizzazione allo stoccaggio e smaltimento. (Citato anche da Repubblica del 3/3/91).
Settembre '91- Lettera aperta del Segretario zonale della DC Mascazzini ai buscatesi." ... chiariamo la linea del mio partito .. ; la responsabilità non è nostra ma da ricercare nelle decisioni prese da illustri personaggi di Milano ... La DC di Buscate e della zona è solidale con voi nella protesta e nella rivolta contro le istituzioni ..."
Settembre '91- Il Comitato risponde: "Adesso dopo lunghi anni di colpevole assenza, di derisione e critica ai nostri metodi "fascisti" lei è solidale con noi? ... Non furono un sindaco e un assessore DC a spedire la lettera che dava la disponibilità alla Regione per la discarica? ... ".
Settembre '91- La biciclettata del WWF e dell'AlDO di Cuggiono porta un centinaio di persone alla cava. Nel pomeriggio cittadini cuggionesi costituiscono il loro comitato di difesa ambientale.
Settembre '91 - I partecipanti di minoranza alla Commissione Statuto al Comune di Buscate si dimetfono in quanto "... non vogliono far parte di un Consiglio Comunale ormai legittimato dalla protesta della popolazione...".
9 Settembre '91- Il Sindaco di Buscate presenta le proprie dimissioni al prefetto di Milano - Motivandole come atto di protesta contro eventuali soluzioni di forza, contro i cittadini.
11 Settembre '91- Consiglio Comunale a Buscate. Grossa tensione in Aula, tutti i gruppi discutono accanitamente sulle dimissioni del Consiglio stesso.
12 Settembre '91- Volantino del Comitato Difesa Ambientale di Cuggiono in cui si chiede ai cittadini di recarsi al presidio e ai consiglieri comunali di organizzare un Consiglio Comunale aperto.
14 Settembre '91- Assemblea pubblica ad Arconate. Nasce il Comitato di Arconate.
15 Settembre '91- N asce il Comitato di Dairago.
16 Settembre '91- Primo giorno di scuola. 2°sciopero generale a Buscate.1.500 persone sfilano dalla piazza alla cava. Ci sono donne, bambini, anziani, giovani, c'è tutta una popolazione, saracinesche abbassate, uffici vuoti, la piazza è stracolma. Delegazioni dai paesi vicini portano la loro solidarietà. Un gruppo di bambini entra nella cava e pianta una decina di alberi. Lanciano in cielo un grappolo di palloncini col cartello: "Per il nostro futuro - no alla discarica". I mezzi di informazione danno ampio spazio a questa protesta civile.
16 Settembre '91- Il NIC (Nuovo Impegno per Cuggiono) chiede all' Amministrazione la convocazione di un Consiglio Comunale aperto.
17 Settembre '91- Consiglio Comunale a Buscate vota un documento in cui preannuncia le proprie dimissioni in caso di decisione della VI° Commissione a favore della discarica o in caso di rinvio a tempi non compatibili con le esigenze del presidio. Il Consigliere Regionale Sironi (DC) presente, promette pubblicamente di votare contro la discarica.
19 Settembre '91- Riunione della VI° Commissione regionale - viene deciso il rinvio di una settimana della stessa.
22 Settembre '91- Il Consigliere Regionale DC Rivolta visita il presidio assicurando il suo interessamento.
23 Settembre '91- Dimissioni del Consiglio Comunale di Buscate. Questa decisione fa scalpore a livello regionale.
23 Settembre '91- Telegrammi del Comitato di Buscate al Presidente del Senato Spadolini e della Camera Iotti.
"Confidiamo nel vostro intervento affinché i diritti sanciti dalla Costituzione non siano calpestati ... "
24 Settembre '91- L'Assessore all'Ecologia Bonfanti (PSI) minaccia ripercussioni sulla Giunta Regionale nel caso la VI° commissione non dia parere favorevole alla discarica.
25 Settembre '91- Telegramma al Presidente Cossiga. Chiediamo che giustizia e democrazia siano garantiti anche in circostanza come la nostra ...
26 Settembre '91 pomeriggio - La VI° commissione si esprime a favore della discarica e suggerisce generiche raccomandazioni per il risanamento ambientale della zona (anche Rivolta e Sironi votano a favore).
26 Settembre '91 sera - Assemblea al presidio. Si decide di continuare a oltranza questa lotta.
27 Settembre '91- Assemblea a Cuggiono organizzata dal Comitato Difesa Ambientale Cuggionese. Massiccia partecipazione dei cittadini della zona che esprimono la loro contrarietà alla discarica.
28 Settembre '91- N ota pastorale dei sacerdoti del decanato di Castano Primo sui problemi ecologici della zona e in appoggio alla mobilitazione antidiscarica.
1 Ottobre '91 - Lettera aperta del coordinamento dei Comitati di Difesa Ambientale ai 12 Sindaci della zona riuniti a Cuggiono. Si chiede il pieno appoggio al presidio e si fa la proposta di arrivare, come estrema arma di pressione, alle dimissioni.
1 Ottobre '91 - Documento dei Sindaci in cui si ribadisce la contrarietà alla discarica.
4 Ottobre '91 - Consiglio Comunale ad Arconate che si esprime contro la discarica. I consiglieri comunali di maggioranza decidono di offrire l'eq uivalente del gettone di presenza del Consiglio Comunale al Comitato di difesa ambientale.
5 Ottobre '91- Viene mandato il prefabbricato proveniente da Arconate che verrà utilizzato come salone assemblea.
8 Ottobre '91- Dopo alcuni giorni di pioggia la falda affiora sul fondo della cava.
9 Ottobre '91 - I Comitati chiedono l'incontro in Prefettura - vengono ricevuti dal Vice-prefetto Tortora.
9 Ottobre '91- Viene inviata una roulotte da Dairago.
10 Ottobre '91- Viene nominato commissario per Buscate il Vice prefetto Tortora.
11 Ottobre '91 - Assemblea pubblica a Inveruno organizzata da "Inveruno per l'Ambiente".
11·12 Ottobre '91- Il presidio è sempre più meta di numerosi cittadini della zona. Sì tengono a Buscate diversi incontri tra il Commissario, il Comitato, i Partiti ...
12 Ottobre '91- Arriva al presidio un pullman da 13 m. che viene subito trasformato in dormitorio e postazione di avvistamento.
15 Ottobre '91- Posizionamento di un prefabbricato da parte del PSI di zona che concretizza la propria contrarietà alla discarica in aperto contrasto con le decisioni regionali.
18 Ottobre '91- "Consiglio Comunale allargato" a Cuggiono - per organizzare la solidarietà al presidio e analizzare la possibilità della raccolta differenziata in paese. Il Comitato presenta proprie proposte.
19 Ottobre '91- Incontro dei comitati col Ministro Ruffolo il quale sostiene che questo problema è di competenza della Regione ...
23 Ottobre '91- Con una efficienza degna di miglior causa 150 carabinieri forzano il presidio della cava S. Antonio permettendo agli automezzi Gesam di entrare. I cittadini di Buscate e della zona avvisati dalle sirene e dalle campane accorrono al presidio. Nel giro di breve tempo si radunano un migliaio di persone.
24 Ottobre '91- Circa 3.000 persone per lo più giovani studenti danno vita a una grandiosa e pacifica manifestazione sfilando nella cava dimostrando così la volontà di proseguire nella ferma opposizione alla discarica.
24 Ottobre '91- Il grosso dei manifestanti si è allontanato. Un pullman con una delegazione di cittadini si sta recando in Regione. Al presidio restano un centinaio di persone. Improvvisa violenta e immotivata carica dei carabinieri contro i presenti. La brutalità dell'intervento causa 22 feriti, in maggioranza donne e bambini, soccorsi all'ospedale di Cuggiono. L'azione è così assurda che perfino alcuni carabinieri, in lacrime, si rifiutano di continuare la carica. Di questo gravissimo fatto viene data una versione ufficiale scandalosamente falsa in cui si sostiene che la forza pubblica era stata aggredita dai cittadini presenti (vedi comunicato ANSA).
24 Ottobre '91- Al Consiglio Regionale malgrado si sia cercato di far mancare il numero legale viene votata a maggioranza una risoluzione che sospende i lavori della GESAM.
25 Ottobre '91- Numerose interpellanze contro la carica vengono presentate al Parlamento italiano ed europeo.
25 Ottobre '91- Alle 8,00 del mattino vengono ritirati i carabinieri dalla cava.
27 Ottobre '91- Messa al presidio officiata da Don Gesuino Locatelli parroco di Buscate. Vi assistono 700 persone. Durissima presa di posizione del parroco contro la carica dei carabinieri.
28 Ottobre '91 - Il "Corriere" pubblica un articolo non firmato in cui si dice cheil presidio sta smobilitando. 29 Ottobre '91- Comunicato del presidio: "La lotta continuerà a oltranza".
dal 29 Ottobre '91 in poi - Martellante campagna sul Corriere in cui viene addossata la responsabilità dell'"emergenza rifiuti" alla mancata realizzazione della discarica di Buscate.
30 Ottobre '91- Nomina della Commissione Tecnica che dovrebbe esprimersi sulla idoneità del sito. La cui composizione è nettamente sbilanciata a favore della Regione e nella quale non figurano i geologi Verces e Villa che da sempre hanno rappresentato i cittadini di Buscate.
30 Ottobre '91- Interpellanza del senatore Cutrera (PSI) a Ruffolo. "Il mancato ritiro dei rifiuti a nord di Milano da parte della I.G.M. sia collegabile a pressioni della consociata GESAM?
6 Novembre '91- Serrata generale di zona organizzata dai comitati. Malgrado i distinguo sindacali, più di 4.000 persone in corteo. Adesione totale dei negozi a Buscate, Arconate, Cuggiono e Dairago, parziale in altri comuni del castanese.
8 Novembre '91- Il presidente regionale Giovenzana parla di pesante clima di intimidazione contro la commissione tecnica.
9 Novembre '91 - Comunicato di smentita dei comitati che riaffermano i loro metodi non-violenti. Nel pomeriggio si tiene di fronte alla cava una esercitazione di resistenza non-violenta.
13 Novembre '91- Gli studenti di Gallarate manifestano a favore della lotta anti-discarica (2.000 studenti in corteo).
14 Novembre '91 e giorni seguenti - Iniziative di solidarietà di vario tipo a Legnano, Parabiago, Busto Arsizio. Assemblea dei delegati sindacali a Castano, allargata alle amministrazioni e ai comitati. Viene deciso lo sciopero generale di zona per il 27 Novembre.
16 Novembre '91- Giornata di mobilitazione non violenta. Viene distribuito e commentato dal presidio il documento "Riflessioni sulla non-violenza". Alla sera viene trasmesso il film GHANDI.

LE CANZONI COMPOSTE DALLE DONNE DEL PRESIDIO

BELLACIAO
Una mattina
mi son svegliato
o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
una mattina
mi son svegliato
e ho trovato la Gesam.
Forza corri
fino alla torre
o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
forza corri
fino alla torre
e la sirena fai suonar.
Tutti ragazzi
e donne insieme
o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
tutti ragazzi
e donne insieme
alla Cava su corriam.
Tutti per terra
braccia incrociate
o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
tutti per terra
braccia incrociate
e le ruspe noi fermiam.
Sono passati
60 giorni
o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
sono passati 60 giorni
loro non passeran.

NOTTI MAGICHE
Forse non sarà una canzone
a cambiar le regole del gioco
ma noi vivrem
così questa occupazione
senza frontiere e col cuore in gola.
Buscate in una giostra di colori
e il vento accarezza i volti nuovi
arriva un brivido
e ci trascina via
un abbraccio e senza follia.
Notti magiche
inseguendo un sogno
sotto il cielo
di un'estate alla cava
e nei nostri cuor voglia di vivere
un'estate e tante estati in più.
Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non sarà favola
se al suon della sirena
escono i ragazzi insieme a noi.

O MIA BELLA BUSCATE
(sull'aria di O mia bella Madunina)
O mia bella Buscate
la poca aria che tu hai
i politici indifferenti
ce la vogliono inquinar.
Contro tutti i cittadini
la discarica voglion far
ma noi tutti alla salute ci teniam
e loro non la spunteran.