Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 160
dicembre 1988 - gennaio 1989


Rivista Anarchica Online

Non c'è più religione
di Paolo Finzi

Il primo discorso che viene fuori, quando si tocca questo argomento (la crisi della famiglia, n.d.r.) è naturalmente quello della crisi dei "valori". Non c'è più Onore, non c'è più Fedeltà, non c'è più rispetto per i genitori né per gli anziani, non c'è più Religione, né Castità, né Purezza. Più niente di ciò che costituiva la nervatura della famiglia.
Una lamentazione particolare è riservata al tramonto dell'Autorità. Giusto, è tramontata quasi del tutto. Però, secondo me, non abbastanza. Vale forse la pena di ricordare qui che i portatori di questo valore si sono rivelati in molti casi essere dei mafiosi, dei ladri e dei faccendieri, i quali hanno irrimediabilmente perduto la faccia e l'hanno fatta perdere anche agli onesti. Ragion per cui coloro che un tempo erano per definizione i detentori dell'Autorità, Capi, Maestri, Sacerdoti, Padri e Padroni, adesso non sono più presi molto sul serio.
I cosiddetti valori se ne sono andati, tutti o quasi tutti. Ma il fatto è che dovevano andarsene.
Di passi come questo se ne trovano molti nell'ultimo libro – Gli imperfetti genitori (Rizzoli/Milano Libri, Milano 1988, pagg. 23, lire 25.000) – del pediatra Marcello Bernardi. Pediatra vuol dire "medico dell'infanzia": e Bernardi, specialista in pediatria, libero docente in puericultura e auxologia nelle Università di Pavia e di Brescia, presidente del CEMP (Centro di Educazione Matrimoniale e Prematrimoniale), è di sicuro il più noto pediatra italiano. Ma è anche qualcos'altro, qualcosa di più.
Grazie al successo ottenuto dai suoi libri (da 1.000 giorni di parole ai volumi di educazione sessuale: Il problema inventato, Il figlio facoltativo e Maleducazione sessuale), in particolare da Il nuovo bambino, diventato negli anni un vero best-seller e pubblicizzato (un po' pomposamente) come "il manuale indispensabile di ogni mamma moderna", Bernardi è diventato un vero e proprio punto di riferimento per chi si occupa dello sviluppo dei bambini, sia sul piano della riflessione teorica sia su quello ben più concreto della pratica quotidiana.
Un pediatra atipico, dunque. In Italia – affermava Bernardi nel corso di un'intervista che gli feci esattamente dieci anni fa (Famiglia: la fabbrica dei cretini, "A" 70, dicembre '78/gennaio '79, pagg. 2/28) – non è "normale" che un pediatra, che dovrebbe occuparsi solo dei bambini che hanno mal di pancia o che fanno pipì a letto, si interessi anche dei più generali problemi della società.
Francamente, credo che i miei "colleghi" pediatri non si siano nemmeno accorti dell'uscita del mio libro.
Per le mie idee, per certe mie prese di posizione, a volte mi sono sentito dare dell'anarchico. Anche se la cosa non mi dispiace - aggiungeva - debbo francamente dire che istintivamente rifiuto qualsiasi catalogazione. Aldilà delle etichette, comunque, io sono assolutamente convinto della necessità della libertà quale condizione per il positivo sviluppo della personalità umana.
Chiaro nell'esposizione, libertario nell'impostazione, Bernardi ha di sicuro il pregio dell'equilibrio: si rifà di continuo a quel "buon senso" che non è mai l'aurea mediocritas della gente perbene, né tantomeno l'accettazione dei soliti luoghi comuni. Ribaltandoli, Bernardi sembra anzi indicare che il "buon senso", se spogliato di tutte le ipocrisie, le angosce, le "corazze" protettive, si identifica pari pari con la libertà. E con il suo linguaggio semplice, da zio simpatico se non proprio da nonno saggio, Bernardi parla alla gente, alle mamme, a noi tutti con le parole di tutti i giorni.
Abbiamo molti e consistenti motivi - scrive, per esempio, in apertura del capitoletto intitolato "Le punizioni" - per credere che una delle più fallimentari operazioni umane sia la punizione. Parlo della punizione di qualsiasi tipo, a tutti i livelli, applicata a chiunque e per qualsiasi ragione. Parlo quindi, per esempio, dell'ergastolo, della tortura, della pena di morte, della carcerazione in generale, della privazione di determinati diritti, eccetera. Se è vero quanto ci dicono i competenti, e pare sia vero, tutte le leggi punitive provocano un aumento dei crimini contro cui sono dirette.
Ecco spiegato, in poche e semplici parole, uno dei capisaldi di un'educazione libertaria. Già, l'educazione libertaria: si intitola così un bel libro dell'anarchico americano Joel Spring, pubblicato in Italia nell'82 dalle Edizioni Antistato (e recentemente ripubblicato per i tipi di Eleuthera). Nell'edizione italiana, il libro di Spring è preceduto da un saggio proprio di Bernardi, dal titolo "Educare meno, educare tutti", di cui riportiamo le considerazioni conclusive.
Personalmente, credo che il peggio sia già stato raggiunto da un pezzo e che, senza il coraggio della ribellione e del rinnovamento, seguiteremo a consumarci nell'inferno che abbiamo creato. Credo che senza coraggio sia impossibile vivere da uomini. Credo che la paura sia la peggiore condanna dell'uomo, e che sia immorale rovesciare i nostri terrori sulle spalle dei nostri figli. Magari sotto forma di educazione.
Urgono ribellione e rinnovamento, dunque. Lo dice anche Bernardi, gran maestro di buon senso.