Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 148
estate 1987


Rivista Anarchica Online

Dietro la quallina
di Le compagne ecofemministe del Friuli

Sullo scorso numero Carlo Oliva e Maria Teresa Romiti, con due interventi di segno molto diverso, hanno aperto sulle nostre pagine il dibattito su biotecnologie, "uomini-scimmia", ingegneria genetica, ecc... Intervengono ora le "compagne ecofemministe del Friuli". Che denunciano il gigantesco business che sta dietro alle biotecnologie, e l'ipocrisia che trasuda da molte prese di posizione "etiche".

Soldi a palate grazie alle biotecnologie!
Biotecnologie per nuove società commerciali; NSB (con questa sigla vengono definite le nuove società di biotecnologie) incominciano a prosperare un po' dovunque. In USA più di 300, finanziate da organismi pubblici, in alleanza con uomini d'affari, fiscalmente agevolate; 161 nel piccolo Giappone il cui budget governativo nell'86 ha destinato un aumento del 15% in più rispetto all'anno precedente proprio a questo campo.
Del resto è campo in cui pascolano bene anche l'Europa e in particolare la Gran Bretagna con la "Biotechnology lnvestments" della banca Rothschild & Sons, la Germania che per il 1990 ha stanziato una spesa di 1000 milioni di marchi (quanti miliardi di lire?), occorrerà fare attenzione alla Bayer; e alla Francia che con le biotecnologie vuole conquistare il 10% del mercato mondiale.
Ma tutti ci pensano un pochino o un tantino; l'Olanda con stanziamento di 40 miliardi per l'88; perfino i produttori di birra della Danimarca e la Solvay (quella della soda) in Belgio... insomma, soldi a palate da investire e soldi a palate da guadagnare; anche per l'Italia (1000 miliardi dall'86 al 1990). Montedison, Farmitalia, EniChem, SorinBiomedica... ma che cosa ci faranno con queste biotecnologie?(1) Che cosa ci faranno a Trieste, nel previsto ICGEB (Centro internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie); per adesso ci fanno le proiezioni di mercato perché il centro voluto dall'UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) sarà un concentrato di ricerca (bio-chimica, fisico-industriale) che a suon di DNA ricombinante(2) fusioni e colture cellulari, conversioni biochimiche finalizzate ad applicazioni industriali, sarà anche un concentrato di scienza ed economia.
Niente di nuovo in questo, salvo che più la scienza diventa padrona della vita, più l'economia diventa padrona della scienza, più la vita (scientificamente manipolata) diventa valore di mercato.
Le biotecnologie rappresentano la sintesi di tutto questo; dunque non è una novità ma una drammatica tendenza. Oggi più di ieri e meno di domani nei laboratori freneticamente si avanza per sommatorie di geni; prima fra piante di una stessa specie o fra animali di una stessa specie (per migliorarne la qualità, si è sempre detto), poi fra piante di specie diverse, poi ancora fra piante e animali (un gene di lucciola in una foglia di tabacco) e fra animali di specie diverse (per migliorare o per il perverso gusto di inventare?), e così il ministero per il commercio americano ha autorizzato la concessione di brevetto per i nuovi animali inventati in laboratorio. Pecapre e qualline da allevamento?(3).
Certamente fa schifo, fa schifo la società dei brevetti, del commercio e degli allevamenti, ma sembra che nei laboratori si sperimenti qualcosa di ben peggiore: lo scimpanzuomo, per esempio. I giornali si sono scandalizzati e allarmati, ma il diramatore della notizia, un certo Brunetto Chiarelli, antropologo, è stato presto sconfessato dalla comunità scientifica. Non è cosa possibile, hanno detto, ma anche se non è possibile, nella società del commercio e del dominio è senz'altro pensabile; ed è pensabile per chi domina, la disponibilità di uomini di serie b da utilizzare come schiavi e come fornitori di organi da trapianto.
Del resto, la civiltà di ieri ci riporta un fasto impregnato di schiavitù e quella di oggi ci mostra nelle sue pieghe uomini o bambini poveri del Guatemala usati come fornitori di organi da trapianto... è drammatica realtà che si tenta di occultare con il trionfalismo della trapiantistica, con l'estrazione delle conquiste scientifiche biomediche... non ultima, la "procreatica" (così hanno coniato il termine per "l'ingegneria della riproduzione" (neolingua biotecnologica!), che ha bisogno di ovuli, sperma ed embrioni su cui sperimentare. E ciò che pochi anni fa si sperimentava oggi è spacciato per "terapia": fecondazione in vitro con trasferimento di embrione, predeterminazione del sesso, ovociti vetrificati(4), embrioni congelati, uteri in affitto, ma già si sperimentano quelli artificiali, e con artificio biotecnologico, non solo chimere(5) ma clonazioni(6), partenogenesi(7), ectogenesi(8)...
E allora, ecco che quando ciò che questa scienza - vista la sua impostazione -, non poteva non produrre, spaventa, si invoca l'etica e si inventa la bioetica.
Ratzinger o Langer, "bioetici" contro i biotecnologi, uniti contro il nemico comune, ma la loro è un'etica che ha il sapore della politica...
Il trionfalismo con cui si parla delle biotecnologie e dell'ingegneria genetica, la loro prevista radioattività socialmente giustificata da presunte applicazioni diagnostico-terapeutiche, dal miglioramento e aumento di produttività di piante e animali commestibili... fa presagire che senz'altro, etica o non etica, la ricerca continuerà nel rimescolamento dei geni e nel loro accanito studio(9).
Ma non è etica seria quella che tollera le Corporation mediche, scientifiche, industriali, commerciali e la loro natura intrinseca ingorda di soldi e di successo; non è seria quella della chiesa che tollera la predazione degli organi per i trapianti e non è seria quella dei politicanti che tollera la chiesa, il potere e la politica del potere (che i verdi, per esempio, novelli bioetici, hanno esplicitamente mostrato di non disdegnare). Così come sono fastidiosamente poco seri scienziati come Toraldo di Francia quando ripescano il luogo comune secondo cui le biotecnologie così come l'energia nucleare non sono cattive in sé, ma dipendentemente dallo scopo per cui sono usate; come dire che in una società a bassa entropia, o comunque rispettosa dell'ecosistema e dell'evoluzione naturale, l'energia nucleare e la manipolazione genetica avrebbero senso.... No, no, non è serietà questa, anzi, è l'insidioso tentativo della scienza di legittimarsi comunque salvo che, dopo, qualche bioetico intervenga a chiudere la stalla dopo che le "minimucche" (o le "maxibufale"?) sono uscite.
Ma questa povera umanità allevata nell'inganno subirà anche la beffa: la fame nel mondo è forse scomparsa con l'aumento di produttività delle piante e degli animali? No! Le malattie peggiori sono forse scomparse con la produzione di nuovi farmaci? No! Paradossalmente peggiorano sia il primo che il secondo di questi problemi perché la terra si è impoverita, l'inquinamento è aumentato, l'autodifesa organica spontanea soccombe, il sistema immunitario è annichilito... ma, W le biotecnologie... allevieranno le fatiche dell'uomo "schiavizzando" batteri(10), forse non schiavizzeranno scimpanzuomini, ma con cuori di scimpanzé faranno vivere bambini destinati a morte, e combinando incontri fra spermi e ovuli selezionati faranno nascere bimbi selezionati; selezionando animali ne interverranno di nuovi e le novità brevettate rimpolperanno il mercato... NSB: soldi a palate...
...palate autentiche, autenticamente demolitrici auspichiamo invece contro questi edificanti, ben poco edificanti ICGEB...
Da un po' di tempo, una pressante necessità martella le nostre teste: SE NON FAREMO L'IMPOSSIBILE VEDREMO L'INCREDIBILE!!!


(1) - Definizione di biotecnologie: "L'utilizzazione integrale della biochimica, della microbiologia e delle scienze dell'ingegneria genetica per realizzare applicazioni tecnologiche partendo dalla proprietà di microrganismi delle colture cellulari e di altri agenti biologici"; da DOSSIER" 1986 della CEE: "Biotecnologie: la carta europea".

(2) - "La tecnica del DNA ricombinante consiste in realtà in un insieme di tecniche che permettono di separare uno o più geni dal loro contesto genomico, di modificarli in vitro secondo un programma prestabilito, e di inserirli in modo stabile in cellule eguali o diverse da quelle di origine"; tratto da Scienza 2000 - aprile '87, Inserto "Le biotecnologie".

(3) - Pecapra = pecora + capra. Quallina = quaglia + gallina. "Sembra siano già disponibili" dice Giulio Giorello in un articolo del Corriere della Sera del 12/5/87.

(4) - L'ovocita viene portato ad una temperatura di -200 gradi, praticamente trasformato in vetro. Congelandolo al posto dell'embrione, suggerisce il dott. Gaetano Guastella, l'operazione diventa moralmente accettabile e così si può in parte ovviare al dissenso della chiesa per gli embrioni fecondati in soprannumero di cui non si sa ancora cosa fare.

(5) - Chimere: organismi i cui tessuti sono geneticamente di due o più tipi: ibridi d'innesto; qualline, per esempio.

(6) - Clonazioni: forma di riproduzione asessuata; si ottiene isolando singole cellule da un individuo e inducendo la divisione cellulare si producono organismi adulti geneticamente identici al genitore.

(7) - Partenogenesi: altra forma di riproduzione asessuata; si ottiene inducendo la divisione cellulare della cellula uovo femminile. Si riprodurrebbero solo femmine; agli scienziati sembra non interessi molto.

(8) - Ectogenesi: questa invece interessa moltissimo: consiste nel tentativo di far sviluppare un feto al di fuori del corpo materno. Pare che il prof. Flamini, ginecologo di Bologna, abbia voluto interrompere un esperimento di questo genere... troppo inquietante.

(9) - Anzi, a sentire il Nobel Dulbecco, questo studio può perfino contribuire alla pace fra i popoli... Con il progetto "homo sapiens" si dovrebbe riuscire a fare un atlante dei geni, cercando di individuare il punto esatto nei cromosomi in cui si trovano, quindi... ad ogni paese progredito, all'Est, come all'Ovest, potrebbe essere assegnato un cromosoma. Avremo così il cromosoma italiano (pare il n. 22), quello sovietico, americano, tedesco, ecc...

(10) - "Disposti a lavorare giorno e notte e senza ferie, indennità e contratti da rinnovare, duttili, iperspecializzati, i microrganismi stanno avviandosi a diventare, agli ordini dell'uomo, i lavoratori più accaniti degli anni 2000... sono stati schiavizzati per la prima volta nel 1912, data che segna la nascita della microbiologia industriale... Oggi, con lo sviluppo della microbiologia e dell'ingegneria genetica, i microrganismi, pilastro delle biotecnologie, hanno imparato a produrre per noi una miriade di sostanze... e molte altre ancora verranno indotti a fabbricarne. Tutto ciò grazie ad alcune caratteristiche opportunamente sfruttabili di questi docili Cipputi...". Tratto dal Corriere della Sera del 12/5/87, inserto sulla scienza! Questo è l'approccio giornalistico alla scienza; ma l'approccio scientifico alla natura non è molto diverso. Bacone docet.