Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 146
maggio 1987


Rivista Anarchica Online

Qui Comiso, Verde Vigna
di Comitato di Gestione della Verde Vigna

Abbiamo sempre seguito con attenzione e simpatia l'esperienza della Verde Vigna, di quei pacifisti - cioè - che ormai da anni vivono e lavorano (biologicamente) la terra a poche decine di metri dalla base missilistica NATO di Comiso. Due di noi hanno avuto l'occasione di recarvisi, qualche anno fa, trovando un ambiente fraterno e un atteggiamento di stima verso gli anarchici - in particolare verso quelli della vicina Ragusa. È ora proprio Franco Leggio, militante anarchico ed editore ben conosciuto in Sicilia, a farci pervenire questo documento, firmato dai componenti il Comitato di gestione della Verde Vigna. Al quale documento Franco ha aggiunto di suo pugno questo titolo: "Dentro la lotta contro la base di Comiso e per togliere... terreno ai militari NATO-mirikani".

LETTERA APERTA ALLA "LEGA AMBIENTE" e alla COOPERATIVA "CIGN0 VERDE"

Sono i missili di Comiso da smantellare.
I campi pacifisti non vanno abbandonati!

Vogliamo porre all'attenzione della "Lega Ambiente" e di tutti i pacifisti italiani la situazione del campo denominato "Cigno Verde", terreno di poco meno di un ettaro, adiacente alla base missilistica di Comiso, che l'omonima cooperativa ha cominciato ad acquistare nell'83, nel pieno delle lotte pacifiste. Dopo circa quattro anni, il terreno non è ancora stato completamente acquistato. Mancano solo tre milioni. Ne sono già stati versati diciotto, grazie ai contributi di molti pacifisti italiani e di altri paesi. Ma a causa dei ritardi di pagamento, il venditore del terreno ha dato un "ultimatum" alla cooperativa "Cigno Verde". Se la cifra non viene versata nel brevissimo termine, egli intenterà una causa per rompere la promessa di vendita e rimanere proprietario del terreno, senza restituzione dei diciotto milioni già ricevuti. Gli sforzi finanziari e la volontà di pace delle migliaia di pacifisti, che hanno trovato sbocco nel progetto di acquisto dei terreni attraverso la campagna del "metro quadrato di pace", non meritano una fine così ingrata.
Nel 1983, "Campo Internazionale per la pace" e "Lega Ambiente" lanciarono assieme la campagna per il "metro quadrato di pace", per l'acquisto di un terreno comune. Poi, la "Lega Ambiente" decise di comprarne uno autonomamente. Il "Campo Internazionale" acquistò con i movimenti non-violenti il terreno della "Verde Vigna" diviso tra ben 1033 multiproprietari, per rendere più difficile le imposizioni militari sul territorio adiacente alla base.
Il "Cigno Verde" e la "Verde Vigna" assieme ai contadini e ai proprietari di Comiso ha fatto ricorso contro le servitù militari, imposte nel novembre 1985 sui terreni adiacenti alla base. Questo sarà l'anno dell'udienza al TAR e sarebbe l'occasione per dare ampio risalto alle tematiche dell'incostituzionalità dei missili, dell'impatto ambientale provocato dalla base, dell'indagine sismica, che costituiscono le questioni principali sollevate nei ricorsi al TAR di Roma e Catania. Dopo la proposta Gorbaciov di smantellamento degli euro-missili dal suolo europeo dobbiamo sempre più rafforzare la presenza pacifista a Comiso ed esercitare un controllo dal basso sulla reale volontà delle superpotenze di smantellare i missili. Le trattative delle due superpotenze, sia pur cominciate sotto i migliori auspici, non hanno contribuito a fermare nemmeno per un attimo i lavori di costruzione della mastodontica base di Comiso. Essi proseguono ancora. Non sono ancora ultimati i 1020 appartamenti per il personale militare americano, che dovrebbe costituire, secondo i programmi, l'ultimo appalto, ammontante a 220 miliardi di lire. Tra le case in costruzione si staglia, visibilissima, la forma slanciata della chiesa della "base della morte".
Tutto ciò induce a constatare che, anche nella lontana ipotesi di un accordo sugli euro-missili che interessi anche quelli di Comiso, questa base non verrà mai smantellata "per grazia di trattative".
Il "Cigno Verde" inoltre, si trova in una posizione estremamente interessante. Abbiamo ripetuto più volte nei nostri appelli e documenti che sia l'allora ministro Lagorio, sia le più recenti dichiarazioni scritte dai militari (vedi Udienza T.A.R. 7 Luglio 198O sulle servitù militari) hanno sempre confermato l'intenzione di costruire una pista di atterraggio, che sostituisca quella ormai fuori uso, risalente alla seconda guerra mondiale.
Ebbene, proprio in prossimità del "Cigno Verde" si può notare un'enorme spianata, realizzata con terra di riporto dall'interno della base, che ci fa sospettare che quello sia il luogo prescelto per la nuova pista, con acquisizione di ulteriore territorio circostante. In questo senso una presenza organizzata al "Cigno Verde" sarebbe un importante argine ai progetti di militarizzazione.
Come è noto, alla "Verde Vigna" lavora da qualche tempo un gruppo di giovani comisani, costituiti in cooperativa agricola giovanile. Essi sono disponibili a coltivare biologicamente il "Cigno Verde" se la cooperativa è d'accordo. Si potrebbe organizzare assieme una vendita in consorzio del vino dei due terreni pacifisti. Nell'ultima assemblea dei multiproprietari della "Verde Vigna" svoltasi a Firenze ai primi di gennaio si è formulata una proposta di riattivazione dei campi abbandonati a Comiso, in particolare l'IMAC e il "Cigno Verde".
È stata inoltrata agli obiettori fiscali una richiesta di finanziamento adeguato per realizzare la ristrutturazione dei campi. Invitiamo quindi la cooperativa "Cigno Verde", la "Lega Ambiente" a saldare il conto per l'acquisto del terreno. La "Verde Vigna" si renderà disponibile ad un sostegno economico per la riattivazione del campo e per una gestione comune.

Il Comitato di Gestione della Verde Vigna
Lorenzo Porta (responsabile del C. di G.)
Alberto L'Abate
Piercarlo Racca
Pietro Pinna
Mario Pizzola (Movimento Nonviolento)