Rivista Anarchica Online
Gli "anta" di
Volontà
a cura della Redazione
Con un numero
dedicato in gran parte all'analisi del ruolo svolto dalla rivista dal
'46 ad oggi, Volontà "celebra" i suoi primi 40 anni.
Un'età di tutto rispetto per una pubblicazione periodica, pur in un
contesto - quello della pubblicistica anarchica di lingua italiana -
che ha conosciuto e conosce altri esempi di longevità. Si pensi al
mezzo secolo de l'Adunata dei Refrattari (edita negli USA dal 1922 al
1971), ai 40 anni de Il Risveglio (edito in Svizzera dal 1900 al
1940) e - per restare in Italia - al settimanale Umanità Nova, che
esce regolarmente dall'immediato dopoguerra, ricollegandosi
idealmente all'omonimo quotidiano, diretto da Errico Malatesta, che
era uscito negli anni 1920/22, fino alla forzata chiusura da parte
delle squadracce fasciste. Dal luglio '46, dunque, Volontà esce
regolarmente. Dapprima mensile, poi (dal '69) bimestrale, quindi
(dall'80) trimestrale. In questi quattro
decenni - il più lungo periodo di libertà di stampa, dalla nascita
dello Stato unitario (e, in parallelo, del movimento anarchico) -
Volontà ha attraversato varie fasi, che hanno coinciso soprattutto
con le diverse persone o gruppi che ne hanno curato la redazione. Una citazione
particolare merita il primo quindicennio della rivista, animata
allora da Giovanna Caleffi (vedova di Camillo Berneri, assassinato
dagli stalinisti nel '37 a Barcellona) e da Cesare Zaccaria. Grazie
al loro dinamismo, ed in particolare alla capacità di far confluire
sulle pagine di Volontà i contributi stimolanti di persone anche
esterne all'anarchismo, Volontà ebbe in quegli anni un'impronta
particolarmente aperta, "laica": attenta a studiare e
definire il ruolo specifico del movimento anarchico, ma anche
sensibile nel cogliere affinità ed assonanze tra l'anarchismo ed
altre scuole di pensiero, altri movimenti. Ciò si tradusse anche in
significative battaglie d'opinione, come quella in difesa di una
sessualità cosciente e responsabile, per il diritto al controllo
delle nascite e alla sua propaganda, ecc... Battaglie condotte nei
primi anni '50, in un contesto ben più arretrato e difficile
dell'attuale. Su questa battaglia e, più in generale,
sull'attenzione riservata da Volontà al problema dell'emancipazione
femminile si rimanda allo scritto di Tiziana Ferrero, pubblicato sul
numero del quarantennale. Successivamente
numerosi sono stati gli avvicendamenti nella responsabilità
redazionale, fino all'attuale duplice struttura: una redazione
composta da tre "milanesi" ed un collettivo redazionale
internazionale composto da sei persone. La grafica è curata da Fabio
Santin ("responsabile" dal primo numero dell'anno in corso,
anche di quella di "A"). Dall'inizio dell'ultima gestione
redazionale Volontà è prodotta in collaborazione con il Centro
Studi Libertari di Milano - delle cui iniziative culturali (convegni,
seminari, ecc.) pubblica sistematicamente le relazioni e, in genere,
i materiali. Dal 1976, quando
l'Editrice A (che fino ad allora aveva pubblicato solo la nostra
rivista) si trasformò in cooperativa, Volontà ne entrò a far parte
- con le Edizioni Antistato e, ovviamente, "A". Seppure con
la massima indipendenza (redazionale, amministrativa, ecc.), dunque,
facciamo parte della stessa casa editrice. Ma il rapporto di
"sorellanza" che esiste, va ben al di là di questo dato
meramente formale-fiscale: è per questo che i 40 anni di Volontà
sono un po' anche una nostra "festa". E sono comunque
un'occasione di riflessione e - perché no? - anche di compiacimento
per chi ha a cuore l'opera di approfondimento e di diffusione della
cultura anarchica. Una cultura per tanti versi trascurata dagli
stessi anarchici, per non dire del trattamento di silenzio e
mistificazione riservatole dalla cultura ufficiale. Su questo terreno
Volontà e "A" hanno svolto, ciascuna con la propria
peculiarità e certo non senza alti e bassi, un ruolo significativo.
L'appuntamento, ora, è al 2011 , per il quarantennale di "A".
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