Rivista Anarchica Online
Ancora una
volta, il femminismo misconosciuto
Cari compagni, (...) Ho apprezzato
il taglio vivace ed attuale dell'editoriale ("Le mille voci
della libertà") dell'ultimo numero. Ho colto però una non
trascurabile dimenticanza. Con agilità e
precisione siete riusciti a cogliere i fermenti libertari che
maturano e si agitano sotto una realtà difficile da decifrare. Ma
non c'è stato il neppur minimo accenno al filone femminista. Si è
scoperto un po' d'anarchia in quasi tutto, fuorché in questa
importante e interessantissima tendenza della nostra storia. Non
voglio riconoscere, più di quanto esista in realtà o si possa
appurare in concreto, i caratteri dell'anarchismo come privilegiato
patrimonio del filone femminista; ma non mi sembra il caso né voglio
tralasciarlo a favore di altri movimenti, verso i quali si indirizza
un approccio ottimista. Se è quasi
impossibile essere imparziali (e per fortuna non siamo giudici né
tantomeno perfetti) allora una certa parzialità è bene riservarla a
ciò che, bene o male, mette in discussione rapporti millenari di
oppressione e di silenzio, come quello della donna nella società e
nella storia. Oltretutto, anche per quanto concerne il dibattito che
anima, il femminismo è carico di tensioni profonde e senz'altro più
dirette e coinvolgenti di quelle che appiattiscono, purtroppo, il
movimento dei verdi e/o l'ecologia. Partitelli dell'ultima ora e
rivendite alternative di frutta biologica (tra l'altro supercara) mi
rendono non poco scettica. Esempi di donne che
studiano, che cercano nuovi linguaggi, gruppi che organizzano
seminari e dibattiti non sono neppure tanto fisicamente lontani da
noi. L'esigenza che muove il lavoro culturale e politico delle donne
ha una serietà e complessità di fondo davvero "anarchica".
Linguaggio, mito e storia cancellati e lentamente riscritti secondo
parametri dell'altra metà del cielo, rimasta fino ad ora
nell'oscurità. Insomma, tra le mille facce della libertà, non
dovrebbe essere difficile scorgere almeno un profilo di donna! (...)
Monica Giorgi (Livorno)
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