Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 224
febbraio 1996


Rivista Anarchica Online

Dalla parte degli animali

Dal nostro primo giorno di vita siamo intenzionalmente forzati dai media, dalle istituzioni e talvolta dai nostri stessi genitori, a seguire una «dieta» di bugie e di propaganda. La maggior parte della gente passa così la propria vita ingurgitando e accettando le stronzate che gli vengono propinate. Fortunatamente c'è sempre una certa percentuale di persone che rifiuta qualsiasi tipo di manipolazione. Anarchici, libertari, rivoluzionari ecc. hanno sempre combattuto le mistificazioni del sistema, cercando di costruire un mondo migliore, senza guerre nè eserciti, rivendicando il diritto ad una vita libera da oppressione e sfruttamento. Tutto ciò ovviamente è molto giusto ma allo stesso tempo può risultare ipocrita e contraddittorio. Sono molti, infatti, quelli che pur credendo sinceramente in queste idee, praticano, ai danni degli animali, lo stesso tipo di oppressione e sfruttamento che codannano se praticato sugli esseri umani. Forse gli animali non hanno lo stesso nostro diritto di vivere liberamente e pacificamente, senza dover servire la causa di nessuno? Gli animali hanno sentimenti, sensibilità e capacità di provare emozioni, chiunque abbia un cane o un gatto o abbia mai visto l'espressione negli occhi di un maiale portato al macello, capisce cosa voglio dire. È triste doverlo ammettere ma in un sistema come quello attuale, dove la gente viene repressa in modo subdolo, senza che neanche se ne renda conto, è difficile per tutti (anarchici compresi) riuscire a pensare con la propria testa. Il fatto di comprare una bistecca con la stessa indifferenza con cui si compra un paio di calze, ne è la riprova.
Il prodotto finale (nella forma di carne, cosmetico, articolo di vestiario ecc.), risultato della sofferenza e della morte di altri esseri viventi, cessa di essere visto come tale dopo essere stato lavato dal sangue, camuffato, graziosamente impacchettato ed infine esposto in vetrina, diventando così un altro prodotto da consumare (prodotto che oltretutto si rivela inutile e dannoso). Uno dei tanti luoghi comuni che si sentono al riguardo degli animalisti è che a loro importa più degli animali che delle persone. Che stronzata. Non è una questione di animali contro persone, si tratta solo di estendere la propria concezione di giustizia a tutti gli esseri viventi. Si tratta solo di combattere l'oppressione, in qualunque forma si presenti, ai danni della gente, dell'ambiente e degli animali, senza fossilizzarsi in schemi mentali che ci sono stati imposti e che inconsapevolmente abbiamo accettato, proprio come la maggior parte della gente sembra aver accettato governi, eserciti e guerre. Non saremo mai liberi finchè l'ultimo animale non sarà stato liberato.

Michele Pagano (Milano)