Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 26 nr. 224
febbraio 1996


Rivista Anarchica Online

...o questioni fondamentali?

Cari compagni,
1) Ecco alcune rettifiche di errori di stampa occorsi ultimamente nella mia lettera (sul n. 221) a «A»:
a) sulla susseguente nota 6 il libro di W. Block è «Difendere l'indefendibile».
b) vi risparmio l'accusa di titolocrazia, però il titolo della mia lettera al n. 221, benché avessi rettificato telefonicamente, in realtà era: «Liberismo contra capitalismo».
c) a pag. 40, 2a colonna, ultime righe: «sono i rapporti di forza fondati sulla violenza sul bisogno che vanno disinnescati, e il non applicare il sistema del prezzo di costo equivale a insistere a voler usare un «metro elastico».
d) a pag. 41, 1a colonna, a 3/4 «vogliono accappararsi quei risparmiatori che per altruismo o per immagine rinunciano a tre punti di interessi».
e) gli altri errori di stampa credo non possano innescare equivoci o non-sensi troppo indecidibili. (...)
2) Non mi piace il pregiudizio, la superficialità, la sicumera, né la sommarietà con cui molti avversari del liberismo liquidano il sedicente «anarcocapitalismo». Mi pare fin troppo evidente la distanza non solo tra l'ideale anarcocapitalista e il capitalismo reale, ma tra questo e semplicemente l'ideale liberista. Con riferimento agli esperimenti di liberismo in vari Paesi, per quanto immani possono essere stati gli sforzi di liberalizzazione, il sistema, sotto molti aspetti importanti, rimaneva invariabilmente uguale a prima, e gli sperati benefici sono risultati molto opinabili, o fugaci. È verissimo e fondamentale, il fatto che la concorrenza, dove c'è, razionalizza l'economia e distrugge il parassitismo. E in ogni caso, forse il modello sociale idealizzato dal più cialtrone degli anarcocapitalisti è 1000 volte meglio della situazione attuale.
3) Comunque grazie di esistere con voi si può ragionare!
4) Resta il fatto che, per le conseguenze che produce (39 milioni di sterminati per fame all'anno, centinaia di milioni di emigranti, catastrofi ecologiche, povertà e sfruttamento in ogni Paese...) la violenza sul bisogno, intrinseca a tutti i sistemi socioeconomici della Storia, è sicuramente la causa fondamentale e ultima di innumerevoli altri problemi, perciò l'economia e il libero mercato, comunque la si pensi, sono questioni fondamentali da dibattere tra i libertari, forse proprio le trascurate, e meriterebbero molta più attenzione e spazio.
5) Infine, pur consapevole che questo riduce drasticamente la sua comprensibilità, vi riassumo ultra-telegraficamente alcuni fondamenti del sistema del prezzo di costo (per descriverlo mi sono occorse 30 pagine): il principio del prezzo di costo (sperimentato con successo da Josiah Warren) denuncia la violenza sul bisogno intrinseca alla legge della domanda e offerta, come in tutti i rapporti di forza, fino allo sterminio per fame. Il costo è la spesa necessaria per produrre un bene. No alla menzognera influenza del valore e dell'utilità sul prezzo. Oltre l'egualitarismo salariale, i danni psicofisici da lavoro sono dei costi, e vanno risarciti completamente, e le condizioni precedenti vanno ripristinate. Idem per i danni ecologici, e i danni al consumatore. Il sistema mutualista aperto del prezzo di costo trasparente è nettamente separato dal sistema capitalista; ma può commerciare con esso da una posizione di superiorità. Il sistema economico del prezzo di costo estingue la violenza sul bisogno, il plusprezzo, il profitto, e lo sfruttamento, tramite il liberismo nonviolento di una concorrenzialità altrimenti irraggiungibile. Altera profondamente addirittura il meccanismo degli interessi materiali, il che distrugge le eterne ovvietà dell'economia, con conseguenze apparentemente paradossali, ma ottime e numerose. Che cosa ne pensate? Volete saperne di più? Fatevi vivi!: Recanati, martedì 24 ottobre 1995.

Federico Tortorelli
via Mattutini, 2 A O
62019 Recanati (MC)