Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 25 nr. 217
aprile 1995


Rivista Anarchica Online

Il primato dei cavilli

Caro Direttore,
ho letto, sul n. 215 di «A», l'intervento di Maria G. De Rienzo di Treviso a proposito della mia recensione al libretto di poesie «Dopo lungo disamore» di Antonio De Rose, pubblicata sul numero precedente della stessa rivista.
La De Rienzo conclude scrivendo che «la militanza non è sufficiente per fare dell'arte», giudizio che, a quanto mi par di capire, è riferito al libro di De Rosa, che io ho presentato come militante anarchico e redattore di "Umanità Nova". Il giudizio, in tal caso, sarebbe legittimo, anche se non condiviso da parte mia (non nel senso che basta per me la militanza per fare arte, bensì nel senso che io credo che De Rose sia un ottimo militante e, nel contempo, un ottimo poeta), se la De Rienzo avesse letto il volume in questione, perché non mi sembra corretto, dal punto di vista critico, esprimere pareri su libri che non si conoscono, sulla base di una semplice recensione. A me non risulta che la De Rienzo abbia letto il libro di De Rose, stampato in proprio dall'autore e da lui personalmente inviato ad amici e critici di sua conoscenza, tra i quali non mi pare rientri la De Rienzo, salvo prova contraria.
La noterella della De Rienzo, poi, è ironica nei confronti della mia recensione e mi par di capire che la giudichi, oltre che sproporzionata rispetto ai meriti dell'autore, troppo cavillosa nelle argomentazioni critiche. Ma io credo che, se la De Rienzo è riuscita a costruire versi anagrammando «T'amo pio bove» e addirittura anagrammando l'anagramma (Mara Magna), spetti a lei, non a me, il primato dei cavilli, che le cedo volentieri.
Per quanto mi riguarda, non posso far altro che confermare il mio giudizio positivo sull'opera di Antonio De Rose, che invito senz'altro a continuare sulla stessa scia.
Cordiali saluti

Antonio Catàlfamo (Barcellona Pozzo di Gotto)