Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 25 nr. 217
aprile 1995


Rivista Anarchica Online

Prima della pioggia
di Frank Mintz

Si tratta di un film duro e il titolo "prima della pioggia» sottende chiaramente alla guerra e alla distruzione che, dall'inizio del secolo, gravano in forma latente ed endemica sulla Macedonia. Costruito attorno a tre episodi - che si incastrano per creare un'atmosfera circolare che si conclude inevitabilmente con l'omicidio - il film non lascia spazio ad alcuna speranza.
La presenza delle forze militari internazionali non ha altro scopo che la conta dei morti. Gli unici due personaggi neutrali che conservano la capacità di riflettere - il medico e il fotografo - concordano di trovarsi di fronte a un "manicomio» e di ignorare certe stupide tensioni; da qui la miscela di colpa - suicidio - provocazione del macedone tornato dall'estero, evitato da parte della sua famiglia per il suo rifiuto di odiare gli albanesi.
Il film riprende gli scalcagnati c1ichés dell'etnocentrismo macedone: la lotta contro i Greci e i quattordicimila soldati accecati nel Medio Evo (il problema è che all'epoca la dicotomia Bulgaria-Macedonia non era ancora di moda); i cinque secoli di dominio turco (ancora una semplificazione storica tenendo anche conto che esso viene riferito agli albanesi, anch'essi oppressi benché per la maggior parte musulmani); l'odio dei cristiani nemici dell'lslam (il problema è che storicamente i periodi di tolleranza sono stati molto più lunghi di quelli dei fanatismi integralisti degli uni o degli altri).
Il film mostra l'odio dei Macedoni ortodossi contro gli Albano-Macedoni musulmani e il rifiuto delle unioni miste. La violenza cieca segna anche i rapporti umani all'estero: la strage nel ristorante mette sullo stesso piano l'accecamento dei Macedoni e degli Irlandesi, difensori di un nazionalismo manipolatore e religioso. Il film, senza parteggiare per l'una o l'altra delle cricche di assassini sulla scena, denuncia nello stesso tempo gli errori del passato e l'assenza di soluzioni per il futuro.
Il film, girato nei pressi del lago di Okhrid, in uno scenario molto bello, che accentua la violenza raccontata, è un opera molto interessante che ha vinto il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia del 1994. Si tratta di una co-produzione anglo-macedone diretta dal regista macedone Milcho Manchevski.



(traduzione di Giuseppe Gessa)