Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 23 nr. 199
aprile 1993


Rivista Anarchica Online

Noi, superba minoranza

Riflettendo circa i problemi generati dal disequilibrio dei rapporti tra Nord e Sud (lo spunto mi è dato dalla lettera di Giordano Giglioli su "A" 197), è forse naturale che agli occhi di noi europei, arricchiti materialmente in modo spettacolare negli ultimi quarant'anni, le frange di poveri e di extra-comunitari che "invadono i nostri paesi" non generino particolare sicurezza. Chiaramente, se fino a pochi anni fa, la situazione (mi riferisco in particolare all'Italia), era abbastanza "controllabile" (il termine non è dei più appropriati) ora, con l'ondata massiccia di persone provenienti dai vari angoli della terra, la preoccupazione da parte dei popoli ospitanti cresce, mentre l'intolleranza comincia velocemente a germogliare, non solo tra i gruppi di destra ma anche (e purtroppo), tra i cittadini apparentemente democratici. Pochi però tra noi fanno un attento esame di coscienza, informandosi attraverso i canali che ormai esistono, al fine di comprendere come e da dove è generata questa vera e propria ingiustizia, tra uomini appartenenti a zone diverse del pianeta. Voglio ricordarlo ancora, sia per comunicarlo a quanti non ne sono a conoscenza, sia per quanti hanno bisogno di rinfrescarsi le idee e voglio ribadirlo anche a me stesso, al fine di non lasciare cadere il discorso nei troppi angoli oscuri della memoria. Sostanzialmente, la causa che ha generato e che mantiene il problema della fame nel Sud del mondo è data dal fatto che noi popoli occidentali, pur formando solo il 30% della popolazione umana globale presente sulla faccia della terra, consumiamo spensieratamente circa il 70% delle risorse naturali totali. Tutto qui! Niente di più semplice che fornire indicazioni numeriche per comprendere appieno e con estrema chiarezza il problema in questione e.., "chi ha orecchie per intendere intenda"! A questo punto, seguendo il caldo filo logico della ragione, si arriva al primo nodo della matassa, sciolto il quale si evidenzia immediatamente come anche il problema ecologico sia strettamente legato alla questione Nord-Sud: non si accusano impunemente i popoli africani ed asiatici di incrementare in modo sconsiderato la popolazione, facendo ricadere solo su essi il peso del collasso ecologico. Siamo noi, questa superba minoranza di ricchi annoiati dall'eccesso di materialismo, a dovere fare retro-front, a ridurre drasticamente i nostri consumi che, nella maggior parte dei casi, sono scandalosamente superflui e distruttivi, sia per noi stessi, in qualità di uomini liberi (liberi al più presto, non solo dalle varie autorità più o meno passivamente accettate, ma anche dalla droga del consumismo che ci inaridisce interiormente, nonché esternamente), sia per i popoli del Sud, che per l'intero pianeta. Essendo vegetariano da qualche anno, soprattutto per motivi strettamente legati alla sacralità ed al diritto alla vita di tutti gli esseri viventi, ai quali mi sento di estendere senza alcuna fatica quel principio di anti-autoritarismo e non violenza che altri riterrebbero stranamente opportuno legittimare esclusivamente nei rapporti tra esseri umani, tengo a precisare quanta importanza ha nella discriminazione economica del Sud del mondo, il fattore legato all'alimentazione cosiddetta "ricca". Infatti, chi non è al corrente del fatto che quasi metà dei cereali prodotti annualmente su scala mondiale è destinata all'alimentazione degli animali destinati al macello? Chi ignora il fatto che la gran parte dei cereali prodotti nel cosiddetto "Terzo Mondo" sono spediti in occidente, col fine di sfamare degli animali che verranno in seguito massacrati per la discutibile golosità di (relativamente) pochi individui? E se così non fosse, le carestie che periodicamente si abbattono su alcune zone dell'Asia e dell'Africa, verrebbero fronteggiate e combattute molto meglio con le adeguate riserve cerealicole? Che dire inoltre del fatto che per ottenere un chilogrammo di carne è necessario utilizzare circa venti chilogrammi tra cereali e legumi? Questioni etiche a parte, ciò è a mio parere, un modo a dir poco disequilibrato di gestire le risorse naturali a livello internazionale, ed è un vero e proprio sfruttamento del suolo per fini chiaramente superflui, anti-umani e, in fondo, anti-ecologici. Dopo quanto pronunciato, forse qualcuno se la sente di affermare che sulla Terra non esiste cibo per tutti? Inoltre, mi spiace dover contraddire ancora una volta coloro i quali vedono nell'afflusso di stranieri (soprattutto di origine africana), un attentato al proprio spazio vitale (!): se costoro non fossero così a digiuno di quella storia elementare che tutti dovremmo conoscere, ammetterebbero che alla radice dell'immigrazione più o meno clandestina di questi uomini che cercano situazioni sociali e lavorative più favorevoli qui da noi oggi, vi è il colonialismo creato dai nostri avi sulle loro terre ieri che continua attualmente, con mezzi non molto diversi (ma senz'altro meno evidenti). Concludendo finalmente questa, forse per qualcuno annoiante, polemica circa la versione, credo reale, del problema Nord-Sud, concludo con Giordano Giglioli che sarebbe giusto se ognuno potesse vivere liberamente ed in condizioni ottimali sulla terra che più gli è cara (credo che, in fondo, per molti uomini, sia soprattutto quella natia), ma che per giungere a questo, è urgente spezzare le numerose catene che costringono, in ogni parte del mondo, l'uomo ad essere schiavo di altri uomini. Nel caso particolare dei nostri rapporti con il Sud del pianeta, è opportuno comprendere che siamo noi il perno della situazione ed è dalle nostre scelte individuali e collettive, più o meno positive, che noi stessi siamo soluzione o, al contrario, causa del problema. Tutto parte da qui. Fraterni anarchici saluti.

Paolo Riborini (Lodi)