Rivista Anarchica Online
Contro il numero chiuso
Alla Redazione di A Vi saremo molto grati se pubblicaste questa nostra lettera sulla
vittoriosa battaglia per la difesa del diritto allo
studio. Non crediamo certamente che l'aver eliminato il numero chiuso risolva i problemi
dell'università , che
continua a praticare la selezione in vari altri modi e ad assolvere a funzioni di formazione sociale funzionali a
questa Società di "capitalismo avanzato" e a questo stato, ma questa rimane pur sempre una
vittoria ottenuta
paradossalmente attraverso le aule di tribunale che più spesso ci hanno visto in tutti questi anni seduti
dalla parte
degli imputati. Ma abbiamo pensato che se il sistema ha delle crepe e contraddizioni nel suo piano di controllo
val la pena sfruttarle. Questa sentenza può diventare quindi un precedente per altri gruppi che
lottano per il diritto allo studio. Infine
abbiamo un disperato bisogno di soldi. Non sappiamo se come anarchici condividete questo mezzo di lotta, ma
volevamo comunque comunicare con voi. Un abbraccio a tutti, buon lavoro.
Per gli studenti di Psicologia contro il numero chiuso Andrea
Nicolello (Padova)
Il 13 giugno '92 il T.A.R. Veneto ha emesso una sentenza favorevole agli studenti universitari di Psicologia
che
avevano fatto ricorso contro l'istituzione del numero chiuso nel corso di Laurea padovano. Ora la sentenza
provvisoriamente esecutiva accoglie pienamente le motivazioni degli studenti. Infatti il T.A.R. ha stabilito che
vi è stata una aperta violazione di legge e, richiamandosi all'articolo 33 della Costituzione, ha affermato
che
nessuna norma dà la possibilità ad un Ateneo di introdurre il numero chiuso
relativamente all'iscrizione alle
varie Facoltà. La soddisfazione degli studenti deriva dall'accoglimento (oltre che in alcune obiezioni
formali)
del nocciolo del discorso, le obiezioni di sostanza, la difesa del diritto allo studio. Queste motivazioni - per le
quali spesso si è stati accusati di una moda un po' retrò, quasi sessantottina - trovano una
determinata
condivisione nel T.A.R., il quale esplicitamente cita in più punti la Carta Costituzionale, affermando
tra l'altro,
con l'articolo 34 comm.1, il principio che la scuola è aperta a tutti. Ora gli studenti si
chiedono: - quando finirà una politica universitaria che usa come suo strumento principe la
violazione sistematica della
legge; - quando i docenti saranno chiamati a rispondere per le loro illegittime decisioni all'interno degli
organi
accademici; - quando gli organi accademici saranno chiamati a risarcire gli studenti dei danni loro
inflitti. Nel '90 gli studenti, da una posizione di assenza di potere, ricorsero ad uno strumento illegale ma
pacifico quale
l'occupazione per esprimere il loro dissenso, per questo furono criminalizzati e incorsero in denunce penali.
Cosa pensare oggi di chi, da una posizione di potere, usa in modo sistematico l'illegalità? Il minimo che
gli
organi accademici possono fare ora è di ritirare immediatamente le nuove delibere (Senato Accademico
e
Facoltà) che istituiscono per l'anno Accademico '92/'93 il numero chiuso per il corso di laurea in
Psicologia. Inoltre sottolineiamo che questa sentenza costituisce un importante precedente al quale ci si
può richiamare per
tutte le lotte che sul territorio nazionale si stanno facendo per la difesa del diritto allo studio. Con questa vittoria
non si risolvono i problemi che affliggono l'università; ribadiamo però che il numero chiuso
era un
provvedimento per non cambiare nulla, mentre noi rivendichiamo una politica universitaria democratica che
tuteli il diritto e la qualità dello studio. Tutti i comitati contro il Numero Chiuso che volessero
ricevere la sentenza ed eventuali informazioni possono
rivolgersi a: Studenti di Psicologia contro il numero chiuso, tel.
049/8075328. Invitiamo inoltre tutti i cittadini democratici a dare un contributo, che servirà
a pagare le spese del ricorso, da
versarsi sul ccp 12838355 - Padova, intestato a Giovanni Battista Belloni - causale del versamento: operazione
del diritto allo studio.
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