Buscate è un
piccolo centro all'estremità occidentale della provincia di
Milano, a quattro passi dal fiume Ticino che marca il confine
tra Lombardia e Piemonte. Buscate è anche uno dei siti
prescelti dalla Regione Lombardia per la realizzazione di una
discarica. Contro questo progetto è in atto da oltre 5 anni
una mobilitazione popolare che spesso è finita sulle pagine
e qualche volta - soprattutto in occasione dell'aggressione contro
il presidio popolare da parte dei carabinieri il 24 novembre
scorso - anche sui mass-media nazionali. A cura dei Comitati
Difesa Ambientale Castanesi (Castano Primo è la cittadina
più grossa del circondario) sono usciti recentemente due
numeri de la Sirena (sottotitolo: Foglio di informazione
e dibattito per la difesa ambientale e la democrazia diretta),
interamente dedicati alla lotta contro la discarica:
testimonianze, fotografie, cronologia, notizie varie, telegrammi di
solidarietà ricevuti, ecc.. Nessun cappello politico né
tantomeno partitico. Ed è proprio
questa assenza di leadership partitica, frutto di una volontà
generalizzata di portare avanti la lotta il più possibile in
prima persona, che ci pare un dato interessante - a differenza di
quanto in genere è avvenuto ed avviene in circostanze
analoghe in altre parti d'Italia. Né leghisti né
missini, né verdi né bianchi hanno preso in mano "le
redini": c'è chi ci ha provato, ma finora gli è
andata male. Nel dare spazio
sulla rivista ad alcuni dei materiali apparsi sulla Sirena,
intendiamo innanzitutto dar conto di una lotta tuttora in
corso, il cui esito è ancora incerto . Pensiamo poi che la
conoscenza di simili esperienze possa essere di stimolo per altre
popolazioni, per altri gruppi socialmente impegnati, affinché
la pratica dell'azione e della democrazia diretta, cioè
la pratica dell'autogestione, si sviluppi e si arricchisca di
sempre nuovi capitoli. Chi volesse prendere
contatto diretto con la redazione de la Sirena si rivolga
ai "Comitati difesa ambientale del Castanese - gruppo
promotore del giornale", c/o Presidio Cava S. Antonio,
telefono (0337) 394515, telefax (0337) 380787. Sempre che nel
frattempo alle forze dell'ordine non giunga l'ordine di smantellare
il presidio, ripetendo alla grande le gesta del 24 novembre.
La bancarotta dell'emergenza
Non passa giorno che sui giornali si batte e ribatte il tasto che per fronteggiare la situazione bisogna fare
la
discarica di Buscate. Questo continuo, ostinato, pesante ritornello chiarisce solo una cosa: che lor signori
vogliono chiudere al più presto l'esperienza di Buscate e del Presidio alla Cava S. Antonio e visto che
non
possono farlo con la forza della ragione utilizzano la ragione della forza non rinunciando ad alcun
mezzo, dalla
violenza, alle campagne di disinformazione, alla provocazione. Quello che questi giornali non dicono è
che se
c'è una emergenza rifiuti, le cause sono da ricercare nella più inefficiente incapacità
del potere politico di
affrontare questi problemi con un briciolo di buon senso. Questa inefficienza o meglio mancanza di
volontà si
trascina ormai da anni, è la vecchia storia del lupo a monte del torrente che accusa l'agnello a valle di
sporcare
l'acqua. I fatti di questi giorni di cui noi, uomini, donne, anziani e giovani del Presidio siamo stati e siamo con
orgoglio protagonisti, sono la spina nel fianco che rende evidente ciò che sarà sempre
più chiaro a tutti: LA
BANCAROTTA DELLA GESTIONE DELLO SMALTIMENTO RIFIUTI ESCLUSIVAMENTE CON
MISURE DI EMERGENZA. Chi oggi impone decisioni antidemocratiche, in nome dell'emergenza
è infatti una istituzione di questo stato che
si chiama Regione Lombardia. E' la stessa istituzione che dall'82 all'88 avrebbe dovuto varare leggi e piani per
favorire minore produzione di rifiuti e riciclaggio. E' la stessa istituzione che nel 1988 ha approvato una legge
che prevedeva solo discariche e inceneritori, mentre tutti i paesi avanzati progettavano raccolte differenziate
e impianti di recupero. Sempre questa istituzione ha lasciato fallire il suo stesso preistorico piano di smaltimento
e ha varato nel 1989 discariche di emergenza gestite da imprese private dai facili guadagni sui
rifiuti. Ecco
perché oggi un Giovenzana e un Bonfanti si trovano in mano una patata ormai più che bollente,
incandescente. Senza responsabilità proprie? Noi crediamo che non sia così, valga per tutti
questo esempio. Il 27 Marzo di
quest'anno la Lega Ambiente e il WWF hanno scritto alla Regione chiedendo di avviare la revisione del Piano
Regionale rifiuti scaduto il 10 Luglio scorso. Queste associazioni, di concerto con altre forze politiche e sociali,
hanno più volte ribadito la disponibilità a lavorare celermente a un piano nuovo che aiuti a
superare l'abisso tra
l'Italia e L'Europa nella politica dei rifiuti. Se queste persone non sanno cogliere il valore di queste proposte ed
insistono a prendere esclusivamente provvedimenti di emergenza contro il volere delle popolazioni direttamente
interessate la loro responsabilità è ogni giorno più grande. E in quanto a ciò
che scrivono su Buscate, vogliamo
ringraziare chi ci attacca ogni giorno, perché ci rende sempre più chiara una cosa. Nello
smaltimento dei rifiuti in Lombardia si stanno delineando due periodi ben distinti. Un prima e un dopo
Buscate. Nulla potrà più essere come prima e iniziative serie dovranno essere prese.
La mobilitazione dei cittadini sta facendo e ha fatto molto di più in tre mesi che 10 anni di
discussioni di politici
ed amministratori. Ecco perché, al di là di ogni altra considerazione, noi cittadini del presidio
dovremmo andare
fieri di questa esperienza comunque finisca. Il nostro contributo alla crescita civile di questo pezzo d'Italia, in
cui ci troviamo a vivere, non potrà andare disperso. Lo ricordiamo con tranquillità a chi vuole
a tutti costi
tapparci la bocca con la violenza e con la provocazione. C'è una legge morale, etica, magari non
scritta ma che vale molto di più della loro legge 42. E' quella legge che ancora oggi ci fa dire con
civiltà e fermezza: NO ALLA DISCARICA DI BUSCATE NO ALLE DISCARICHE
CONTRO IL VOLERE DELLE
POPOLAZIONI INTERESSATE. Un domani migliore sarà frutto del nostro impegno
in prima persona, non certamente di deleghe in bianco a chi
ha già dimostrato ampiamente di non meritarle.
Il coraggio della non violenza
La forza della ragione contro la ragione della forza. Una condizione fondamentale perché una
azione non violenta sia efficace è che chi vi partecipa deve liberarsi
prima di tutto dalla paura. Le donne del presidio, il giorno delle cariche, lo hanno dimostrato ampiamente.
Ai non-violenti è richiesto un alto grado di coraggio e di fiducia in se stessi. Ghandi
stesso condannava
duramente la vigliaccheria che non va d'accordo con la non-violenza, anzi, secondo lui, è una debolezza
peggiore della violenza. Il non-violento, diceva, ha detto addio alla paura.
Se il pauroso evita la lotta e il pericolo, il nonviolento
l'affronta e accetta serenamente di correrne i rischi. Le varie forme di oppressione non esisterebbero se non
fossero fondate sulla paura. NON SONO INFATTI LE SANZIONI A CREARE L'OBBEDIENZA, MA
LA PAURA DELLE SANZIONI. Quando c'è la paura anche sanzioni minime portano a un grande
conformismo, ma quando c'è il coraggio, la
serenità, la certezza di essere nel giusto, anche le sanzioni più severe non garantiscono la
vittoria a chi dispone
di armi e manganelli. Perché insistere sul coraggio? Perché è il coraggio civile e non
violento che rende
possibile la resistenza di fronte alle avversità e alla repressione. La non violenza si basa sul
coraggio. Esso non è solo una virtù ma è la base di ogni azione non violenta.
Rimanendo saldi di fronte alle avversità e alla violenza dell'avversario non cedendo ad essa, gli
si dimostra che
essa non serve per raggiungere i suoi obiettivi. Il coraggio non violento permette di rompere la spirale
repressione-paura-sottomissione in cui la repressione
genera la paura e la paura la sottomissione. E' importante che ognuno di noi se la ricordi sempre quando
come ora si vogliono intraprendere azioni non-violente.
Comunicato Don Gesuino
Sono inorridito per quanto avvenuto giovedì al presidio cava S.Antonio. La Polizia si è
comportata in modo
vergognoso. Sono pagati per difenderci, invece usano i manganelli contro gente inerme. Questo comportamento
mi porta indietro di 50-60 anni, allora erano di moda i manganelli. Siamo giunti a questa situazione
esasperata grazie alla incoscienza dei politici di Milano e delle precedenti
amministrazioni di Buscate. Ringrazio e appoggio tutti i buscatesi e la gente dei paesi vicini, operai e studenti
che lottano con sacrificio ed eroismo per la difesa dei loro sacrosanti diritti.
Don Gesuino Locatelli Parroco di Buscate
10 validissimi motivi per ribadire il nostro
totale rifiuto alla discarica
1) Il territorio di Buscate è già compromesso oltre ogni limite tollerabile dagli insediamenti
industriali con
ditte ad altissimo rischio ambientale.
2) Sul territorio di Buscate arrivano già in linea d'aria (5 km circa) i fumi della centrale elettrica
di Turbigo;
dall'entrata in funzione della stessa, sono aumentati in modo vertiginoso i casi di tumore nella popolazione.
3) A 300 metri circa dalla cava S.Antonio sorge l'inceneritore di rifiuti ACCAM, per il quale è
già previsto
il raddoppio.
4) Il territorio di Buscate ha già subito lo spogliamento delle acque di Busto Arsizio e dintorni.
5) Le piccole cave in Buscate e territori limitrofi sono già state riempite con controlli
inesistenti.
6) I controlli e le analisi effettuati sul territorio di Buscate, lasciano troppi dubbi sulla loro
credibilità in
quanto fatti troppo velocemente in una stagione secca e senza precipitazioni. La falda dell'acqua potabile
è
a livello della discarica.
7) E' già in atto il progetto della grande Malpensa, con conseguente aumento del traffico e
dell'inquinamento
acustico ed atmosferico.
8) Tutti i cittadini di Buscate hanno proclamato espressamente il loro rifiuto all'insediamento della discarica;
essendo il popolo Sovrano delle decisioni (come più volte ribadito dal Presidente della
Repubblica e sancito
dalla Costituzione Italiana), il progetto di discarica a Buscate deve essere annullato.
9) Non si corregge un'emergenza di Milano creandone un'altra su un territorio che ha già dato tutto
il
possibile per sopperire alle necessità delle grandi città (i cui Amministratori scaricano sui
più deboli
dell'hinterland i loro errori e la loro incapacità di amministrare).
10) Soprattutto non ci fidiamo assolutamente della ditta appaltatrice dei lavori, la cui
casa-madre in America
è sotto inchiesta per diverse irregolarità nell'esecuzione dei lavori di smaltimento dei rifiuti,
come riportato
dai vari organi di stampa (vedi discarica di Mariano Comense), la cui falda acquifera risulta gravemente
compromessa dalla discarica appaltata dalla Gesam.
Non ci fidiamo delle assicurazioni dei Politici - in caso di disastro ecologico
non si trova mai un responsabile;
tutti i danni relativi ricadono sempre sulla popolazione inerme che deve sottostare ai soprusi di una classe
politica insensibile a tutti gli appelli e manifestazioni Civili e Pacifiche dei cittadini
che difendono con ogni
sforzo e sulla loro pelle il sacro diritto all'esistenza sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
CHIEDIAMO LA COLLABORAZIONE DI TUTTI I CITTADINI DEI PAESI LIMITROFI AFFINCHE'
APPOGGINO E SOSTENGANO LE NOSTRE POSIZIONI. LASCIATECI VIVERE = NO NO NO E
SEMPRE NO ALLA DISCARICA A BUSCATE
Comitato di difesa cava S.Antonio Buscate
Un giorno diverso
La carica delle forze dell'ordine nel racconto di uno del presidio che le ha prese.
Giovedì 24 Ottobre 1991. Un giorno indimenticabile nella mia vita. Emozioni intense così
non le ho mai
provate. Ieri lacrime di rabbia, quando sono corso, in bicicletta attraverso i boschi, alla Cava, al suono della
sirena. Stamattina, al Presidio, lacrime miste di commozione e di gioia, nel vedere la strada, che da Buscate
porta alla
Cava, riempirsi di studenti accorsi a portare solidarietà. Una fiumana di giovani arrivati senza preavviso,
con
ordine, civilmente. Ho fatto parte della delegazione che alle13 s'è recata a Milano per assistere ai lavori
del
Consiglio Regionale, del pomeriggio, che doveva discutere di Buscate. Eravamo una trentina e nel partire ci
dicevamo: "Abbiamo sguarnito un po' il Presidio, ma oggi la situazione sembra calma, possiamo stare tranquilli.
Saremo più utili in Regione, come appoggio a chi difenderà le nostre ragioni". Siamo entrati
in Sala Consiglio
alle 14,30 e Monguzzi ci viene incontro contento per farci sapere che la mozione concordata dalla minoranza
ha molte probabilità di passare perché mancano un po' di Consiglieri della maggioranza.
Nell'attesa dell'inizio,
programmato per le 15, cominciano ad arrivare le prime notizie da Buscaste: "I Carabinieri hanno caricato! Sette
donne sono ferite, no! Sono dieci. Ci sono ambulanze di Cuggiono, Magenta, Busto Arsizio. L'ospedale di
Cuggiono dice che le donne contuse sono 20. A Busto e a Magenta le ambulanze sono rientrate vuote".
Siamo tutti sgomenti, ci guardiamo in faccia, si scoppia a piangere. Piangere di rabbia e gridare il
nostro sdegno ai Consiglieri che si stanno riunendo in Sala: "Hanno picchiato le
nostre donne! Perché? Venti donne all'ospedale! Fermateli!" Ci guardano da laggiù. Devo essere
onesto nel dire
la verità: la minoranza ci guarda attonita, stanno apprendendo da noi cosa sta succedendo a Buscate e
comprende il nostro sfogo, ma la maggioranza, democristiani e socialisti, è indifferente, ci guardano
come a
dire: "Ma cosa vogliono quelli lì?" Quelli di Buscate pensano alle loro mogli, alle loro mamme, non
sanno cosa
fare. Rimanere? Andare a casa? "Rimaniamo gente, stiamo qui a farci sentire da questo Consiglio che se ne
frega delle nostre donne all'ospedale, stiamo qui per loro, pur soffrendo". Vedo uomini piangere, un giovane
apprende che la sua mamma è tra le più gravi, ricoverata con trauma cranico. Come si fa
a frenare il dolore di un figlio. Come si può fermare la sua reazione? Si sfoga, grida la sua rabbia
a quei signori laggiù, seduti tranquilli e a stento si riesce a trattenerlo, vuole saltare giù,
vendicare in qualche
modo la sua mamma. Sdegno, lacrime, rabbia. Ma possibile che chi ci governa, in Regione, non agisce con
la sua ragione ma per
ordini di partito? Ho visto svolgersi il Consiglio. Ho visto in che mani siamo. Sono rimasto scioccato: ma come,
è questa la gente votata da noi e che decide per noi? Sono queste persone indifferenti a ciò che
ora sta
succedendo a Buscate? La minoranza sta chiedendo, nella mozione presentata, di togliere la forza pubblica
per evitare incidenti più
gravi, di sospendere i lavori di inizio alla discarica, per calmare la gente accorsa numerosa alla Cava. I banchi
della maggioranza sono semivuoti, un po' sono fuori e chi c'è sta pensando ad altro. Grido la mia rabbia,
gridano
tutti, insultando la maggioranza che sta abbandonando il Consiglio, dopo che è stata battuta sulla sua
mozione,
che voleva far proseguire i lavori e rinviare il dibattito, come se a Buscate fosse successo nulla. Sono ormai le
20. Passa un'ora frenetica, appassionata, di attesa, in cui ho visto partiti, avversari come ideologia, uniti,
compatti, senza sbavature, decisi a far passare la mozione unitaria che impegna la Giunta a sospendere i lavori
alla Cava, togliere la forza pubblica, formare una commissione di esperti, sopra le parti, per verificare
l'idoneità
o meno del sito dove è stata prevista la discarica. Formato, a fatica, il numero legale, chiesto dall'
unico rappresentante rimasto della maggioranza (quello dei
pensionati), per far fallire tutto, finalmente con la votazione finale la mozione passa con 36 voti. Si piange di
gioia ora, ringraziamo tutti i Consiglieri della minoranza. Buscate può tirare un sospiro di sollievo,
leccarsi le ferite, scordare la paura che ha provato. Che giornata!
Rientro a casa dopo la mezzanotte. Sono stanco, contento per la mozione passata, ma sfiduciato. Non credo
più nella democrazia, oggi ho visto
troppe prepotenze, troppa indifferenza. Come voterò la prossima volta? Non lo sò, sono
deluso. I fatti di questi giorni mi hanno frastornato, hanno
distrutto i valori in cui ho creduto per tutta la mia vita di cittadino onesto, posso ben dirlo, e di lavoratore che
ha sempre fatto il suo dovere. Politici che pensate solo al vostro potere, di gente come me oggi ne avete
distrutta molta!
Alessandro Ruggeri
Cronaca di una lotta esemplare in difesa del territorio
Primavera'86 - All'insaputa dei cittadini il Sindaco e l'Assessore all'Ecologia di
Buscate dichiarano la loro
disponibilità ad essere inseriti dalla Regione tra i luoghi di localizzazione di una discarica ai sensi della
legge
37. La cosa trapela, si forma il Comitato Difesa Ambientale, vengono raccolte casa per casa più di 2.000
firme
(su circa 3.000 elettori). Sull'onda di questa mobilitazione il Consiglio Comunale si esprime contro l'iniziativa
del Sindaco. Settembre '89- La Regione con la Legge 42 autorizza i privati a
realizzare discariche. Novembre '89 - La ditta GESAM deposita il progetto della
discarica. Dicembre '89 - Buscate: il C.C. con delibera n. 150 esprime parere
contrario. Dicembre '89 - Castanese: i Sindaci con un documento comune
esprimono parere contrario. Settembre '89 - L'USSL n. 71 prende una netta
posizione contro la discarica di Buscate. Inizio Luglio '90 - Il gazzettino padano
annuncia che Buscate è tre i luoghi scelti dalla Regione per impiantare
una discarica. Metà Luglio '90 - Viene ricostituito il Comitato Difesa
Ambientale. Le forze politiche Buscatesi si organizzano
in coordinamento antidiscarica. Luglio '90 - Biciclettata di circa 600 persone
attraversa Buscate-Arconate e Dairago. Settembre '90 - 500 persone di Buscate
(qualcuna di Arconate e Dairago) manifestano davanti alla Regione. Settembre
'90 - Esposto della Lega Ambiente sulla ex cava, in prossimità della Cava S. Antonio,
riempita di
rifiuti negli anni precedenti. La Regione Lombardia conferma le discariche della Legge 42 tranne Buscate e
Carimate. Settembre '90 - Viene convocato a Buscate il consiglio dei 12 comuni
della zona che si esprime contro la
discarica. Viene proposta la realizzazione del Parco delle Rogge comprendente le zone boschive tra
BuscateArconate e Dairago. Settembre '90 - Bici protesta che confluisce presso
la cava dove si inaugura il parco intercomunale delle Rogge.
La gente scende nella cava e forma, dandosi la mano, una lunga catena umana. Ottobre
'90 - Il TAR respinge la richiesta di sospensione presentata dal Comune di Buscate.
Dicembre '90 - Sono presentati 2 ricorsi al TAR sull'individuazione del sito e
sulla concessione alla GESAM
per la realizzazione della discarica. Richiesta di provvedimento d'urgenza al pretore di Legnano. Iniziata una
causa al tribunale di Milano contro la "Cava S. Antonio Spa" e "GESAM" sulla proprietà dei terreni
interessati
alla discarica. Marzo '91- Regione Lombardia e Gesam firmano l'intesa per la
realizzazione della discarica. Aprile '91 - Dal volantino Comitato Difesa
Ambientale di Buscate "A nulla sono valsi i ricorsi amministrativi".
Ora più che mai la qualità della nostra vita dipende dalla nostra capacità di difenderla
senza attendere miracolosi
interventi di ingegneria amministrativa ... Aprile-Giugno '91- Viene organizzato
un blocco stradale lungo la strada provinciale. Catena umana lungo la
strada. 1° sciopero generale di Buscate - Al suono della sirena piazzata sull'acquedotto parte una biciclettata fino
alla cava e all'inceneritore della ACCAM. Luglio '91- Il comitato organizza casa
per casa, la seconda raccolta di firme contro la discarica. Luglio '91- In Consiglio
Comunale viene presentata una petizione firmata da 2.075 cittadini (su 3.000 elettori)
in cui si chiede la dimissione del Consiglio Comunale per protesta contro la Regione. Luglio
'91- Con la delibera 12.206 la Giunta Regionale autorizza la GESAM ad iniziare i lavori.
Luglio '91- Si sparge la voce che il 5 Agosto inizieranno i lavori. Mobilitazione
generale - Viene piantata la
prima tenda di fronte alla cava ed inviati fax a tutti quelli che si erano dichiarati contrari.
Agosto '91 ore 7 - Primo tentativo della Gesam di iniziare i lavori. Viene dato
l'allarme con la sirena. In pochi
minuti 500 persone fanno da scudo umano per impedire l'ingresso alla cava. I carabinieri chiedono le
generalità
ai presenti. Tutti si autodenunciano. Sono presenti anche l'Eurodeputato MA TTIOLI, il consigliere regionale
verde MONGUZZI, AGOSTINELLI del PDS, COLOMBO della Lega Nord - Viene notata l'assenza degli
amministratori locali. Agosto '91 ore 6 - Secondo tentativo Gesam di entrare in
cava; si ripete ciò che era avvenuto il giorno prima. Agosto '91 notte ore
3,30 - Questa volta il camion che trasporta una ruspa della Gesam è intercettato sulla
provinciale dalle ronde notturne del presidio. Viene dato l'allarme e i Buscatesi sono davanti alla cava per la
terza volta. Agosto '91 - Interrogazione urgente al Consiglio Regionale per
chiedere la sospensione dei lavori da parte dei
Verdi, PDS, Antiproibizionisti, Lega Nord, Rifondazione. Analoga interrogazione dei Verdi in Parlamento. "Le
caratteristiche geologiche non garantiscono la salvaguardia della falda ... ". Agosto
'91- Incontro in Regione tra il Comitato di Buscate, Assessore all'Ecologia Bonfanti, Gesam,
Sindaco
e Partiti Politici di Buscate. Viene concordata una tregua di un mese. Agosto '91-
Alcuni giornali riportano che la ditta americana Waste Management che controlla la italiana Gesam
è stata segnalata dall'organizzazione ecologista GreenPeace per diverse discariche a rischio, traffico di
veleni,
concorrenza sleale e corruzione. Agosto '91 - Notevole risonanza tra il gesto del
parroco di Arconate Don Gildo Bonalumi che chiama a raccolta
i parrocchiani suonando le campane a lutto. Con loro si recherà al presidio " ... i nostri nipoti dovranno
sapere
che non siamo stati indifferenti al disastro ecologico che si prospetta nella nostra zona. Dovranno sapere che
noi, questa discarica non la volevamo ... ". Agosto '91- Comunicato
dell'Amministrazione di Magnago in cui si ribadisce il no alla discarica. Agosto
'91- Telegramma al Comitato: "L'Amministrazione e la popolazione di Monzambano esprime la
sua
solidarietà e vi augura maggiore fortuna". Agosto '91 - Il Comune di
Dairago, Arconate e Cuggiono esprimono la propria solidarietà. Agosto
'91 - Mentre l'Italia è in ferie i buscatesi continuano il presidio. Festa popolare davanti alla
cava. Le
donne del presidio, il gruppo più compatto e deciso degli occupanti, compongono le canzoni che
scandiranno
questa lotta: "O mia bella Buscate" e "Notti magiche". Agosto '91- Dalla
Provincia vengono resi noti i dati riguardanti la situazione delle falde d'acqua in Lombardia.
Il quadro è decisamente allarmante. Agosto '91- Incontro al presidio tra
i cittadini cuggionesi e Comitato. Viene auspicata dai buscatesi l'analoga
costituzione di un Comitato a Cuggiono. Settembre '91 - La partecipazione al
presidio si rafforza con nuove tende e roulotte. Settembre '91- Il mensile N uova
Ecologia pubblica il tariffario delle tangenti richieste in Regione. "Cinque
milioni per farsi rinnovare l'autorizzazione al trasporto dei rifiuti. 20 per ottenere una nuova autorizzazione, da
20 a 40 se i rifiuti sono tossico nocivi. 400 milioni nuova autorizzazione allo stoccaggio e smaltimento. (Citato
anche da Repubblica del 3/3/91). Settembre '91- Lettera aperta del Segretario
zonale della DC Mascazzini ai buscatesi." ... chiariamo la linea
del mio partito .. ; la responsabilità non è nostra ma da ricercare nelle decisioni prese da illustri
personaggi di
Milano ... La DC di Buscate e della zona è solidale con voi nella protesta e nella rivolta contro le
istituzioni ..." Settembre '91- Il Comitato risponde: "Adesso dopo lunghi anni di
colpevole assenza, di derisione e critica ai
nostri metodi "fascisti" lei è solidale con noi? ... Non furono un sindaco e un assessore DC a spedire
la lettera
che dava la disponibilità alla Regione per la discarica? ... ". Settembre
'91- La biciclettata del WWF e dell'AlDO di Cuggiono porta un centinaio di persone alla cava. Nel
pomeriggio cittadini cuggionesi costituiscono il loro comitato di difesa ambientale. Settembre
'91 - I partecipanti di minoranza alla Commissione Statuto al Comune di Buscate si dimetfono in
quanto "... non vogliono far parte di un Consiglio Comunale ormai legittimato dalla protesta della
popolazione...". 9 Settembre '91- Il Sindaco di Buscate presenta le proprie
dimissioni al prefetto di Milano - Motivandole come
atto di protesta contro eventuali soluzioni di forza, contro i cittadini. 11 Settembre
'91- Consiglio Comunale a Buscate. Grossa tensione in Aula, tutti i gruppi discutono
accanitamente sulle dimissioni del Consiglio stesso. 12 Settembre '91- Volantino
del Comitato Difesa Ambientale di Cuggiono in cui si chiede ai cittadini di recarsi
al presidio e ai consiglieri comunali di organizzare un Consiglio Comunale aperto. 14
Settembre '91- Assemblea pubblica ad Arconate. Nasce il Comitato di Arconate.
15 Settembre '91- N asce il Comitato di Dairago. 16 Settembre
'91- Primo giorno di scuola. 2°sciopero generale a Buscate.1.500 persone sfilano dalla piazza
alla cava. Ci sono donne, bambini, anziani, giovani, c'è tutta una popolazione, saracinesche abbassate,
uffici
vuoti, la piazza è stracolma. Delegazioni dai paesi vicini portano la loro solidarietà. Un gruppo
di bambini entra
nella cava e pianta una decina di alberi. Lanciano in cielo un grappolo di palloncini col cartello: "Per il nostro
futuro - no alla discarica". I mezzi di informazione danno ampio spazio a questa protesta civile.
16 Settembre '91- Il NIC (Nuovo Impegno per Cuggiono) chiede all'
Amministrazione la convocazione di un
Consiglio Comunale aperto. 17 Settembre '91- Consiglio Comunale a Buscate
vota un documento in cui preannuncia le proprie dimissioni
in caso di decisione della VI° Commissione a favore della discarica o in caso di rinvio a tempi non compatibili
con le esigenze del presidio. Il Consigliere Regionale Sironi (DC) presente, promette pubblicamente di votare
contro la discarica. 19 Settembre '91- Riunione della VI° Commissione regionale
- viene deciso il rinvio di una settimana della
stessa. 22 Settembre '91- Il Consigliere Regionale DC Rivolta visita il presidio
assicurando il suo interessamento. 23 Settembre '91- Dimissioni del Consiglio
Comunale di Buscate. Questa decisione fa scalpore a livello
regionale. 23 Settembre '91- Telegrammi del Comitato di Buscate al Presidente
del Senato Spadolini e della Camera Iotti. "Confidiamo nel vostro intervento affinché i diritti
sanciti dalla Costituzione non siano calpestati ... " 24 Settembre '91- L'Assessore
all'Ecologia Bonfanti (PSI) minaccia ripercussioni sulla Giunta Regionale nel
caso la VI° commissione non dia parere favorevole alla discarica. 25 Settembre
'91- Telegramma al Presidente Cossiga. Chiediamo che giustizia e democrazia siano garantiti
anche in circostanza come la nostra ... 26 Settembre '91 pomeriggio - La VI°
commissione si esprime a favore della discarica e suggerisce generiche
raccomandazioni per il risanamento ambientale della zona (anche Rivolta e Sironi votano a favore).
26 Settembre '91 sera - Assemblea al presidio. Si decide di continuare a oltranza
questa lotta. 27 Settembre '91- Assemblea a Cuggiono organizzata dal Comitato
Difesa Ambientale Cuggionese. Massiccia
partecipazione dei cittadini della zona che esprimono la loro contrarietà alla discarica.
28 Settembre '91- N ota pastorale dei sacerdoti del decanato di Castano Primo
sui problemi ecologici della zona
e in appoggio alla mobilitazione antidiscarica. 1 Ottobre '91 - Lettera aperta del
coordinamento dei Comitati di Difesa Ambientale ai 12 Sindaci della zona
riuniti a Cuggiono. Si chiede il pieno appoggio al presidio e si fa la proposta di arrivare, come estrema arma di
pressione, alle dimissioni. 1 Ottobre '91 - Documento dei Sindaci in cui si
ribadisce la contrarietà alla discarica. 4 Ottobre '91 - Consiglio
Comunale ad Arconate che si esprime contro la discarica. I consiglieri comunali di
maggioranza decidono di offrire l'eq uivalente del gettone di presenza del Consiglio Comunale al Comitato di
difesa ambientale. 5 Ottobre '91- Viene mandato il prefabbricato proveniente
da Arconate che verrà utilizzato come salone
assemblea. 8 Ottobre '91- Dopo alcuni giorni di pioggia la falda affiora sul fondo
della cava. 9 Ottobre '91 - I Comitati chiedono l'incontro in Prefettura - vengono
ricevuti dal Vice-prefetto Tortora. 9 Ottobre '91- Viene inviata una roulotte da
Dairago. 10 Ottobre '91- Viene nominato commissario per Buscate il Vice
prefetto Tortora. 11 Ottobre '91 - Assemblea pubblica a Inveruno organizzata
da "Inveruno per l'Ambiente". 11·12 Ottobre '91- Il presidio è sempre
più meta di numerosi cittadini della zona. Sì tengono a Buscate diversi
incontri tra il Commissario, il Comitato, i Partiti ... 12 Ottobre '91- Arriva al
presidio un pullman da 13 m. che viene subito trasformato in dormitorio e postazione
di avvistamento. 15 Ottobre '91- Posizionamento di un prefabbricato da parte
del PSI di zona che concretizza la propria
contrarietà alla discarica in aperto contrasto con le decisioni regionali. 18 Ottobre
'91- "Consiglio Comunale allargato" a Cuggiono - per organizzare la solidarietà al presidio
e
analizzare la possibilità della raccolta differenziata in paese. Il Comitato presenta proprie proposte.
19 Ottobre '91- Incontro dei comitati col Ministro Ruffolo il quale sostiene che
questo problema è di
competenza della Regione ... 23 Ottobre '91- Con una efficienza degna di miglior
causa 150 carabinieri forzano il presidio della cava S.
Antonio permettendo agli automezzi Gesam di entrare. I cittadini di Buscate e della zona avvisati dalle sirene
e dalle campane accorrono al presidio. Nel giro di breve tempo si radunano un migliaio di persone.
24 Ottobre '91- Circa 3.000 persone per lo più giovani studenti danno
vita a una grandiosa e pacifica
manifestazione sfilando nella cava dimostrando così la volontà di proseguire nella ferma
opposizione alla
discarica. 24 Ottobre '91- Il grosso dei manifestanti si è allontanato. Un
pullman con una delegazione di cittadini si sta
recando in Regione. Al presidio restano un centinaio di persone. Improvvisa violenta e immotivata carica dei
carabinieri contro i presenti. La brutalità dell'intervento causa 22 feriti, in maggioranza donne e
bambini,
soccorsi all'ospedale di Cuggiono. L'azione è così assurda che perfino alcuni carabinieri, in
lacrime, si rifiutano
di continuare la carica. Di questo gravissimo fatto viene data una versione ufficiale scandalosamente falsa in
cui si sostiene che la forza pubblica era stata aggredita dai cittadini presenti (vedi comunicato ANSA).
24 Ottobre '91- Al Consiglio Regionale malgrado si sia cercato di far mancare
il numero legale viene votata
a maggioranza una risoluzione che sospende i lavori della GESAM. 25 Ottobre '91-
Numerose interpellanze contro la carica vengono presentate al Parlamento italiano ed europeo.
25 Ottobre '91- Alle 8,00 del mattino vengono ritirati i carabinieri dalla cava.
27 Ottobre '91- Messa al presidio officiata da Don Gesuino Locatelli parroco
di Buscate. Vi assistono 700
persone. Durissima presa di posizione del parroco contro la carica dei carabinieri. 28 Ottobre
'91 - Il "Corriere" pubblica un articolo non firmato in cui si dice cheil presidio sta smobilitando.
29 Ottobre '91- Comunicato del presidio: "La lotta continuerà a oltranza".
dal 29 Ottobre '91 in poi - Martellante campagna sul Corriere in cui viene
addossata la responsabilità
dell'"emergenza rifiuti" alla mancata realizzazione della discarica di Buscate. 30 Ottobre '91-
Nomina della Commissione Tecnica che dovrebbe esprimersi sulla idoneità del sito. La
cui
composizione è nettamente sbilanciata a favore della Regione e nella quale non figurano i geologi
Verces e Villa
che da sempre hanno rappresentato i cittadini di Buscate. 30 Ottobre '91-
Interpellanza del senatore Cutrera (PSI) a Ruffolo. "Il mancato ritiro dei rifiuti a nord di Milano
da parte della I.G.M. sia collegabile a pressioni della consociata GESAM? 6 Novembre '91-
Serrata generale di zona organizzata dai comitati. Malgrado i distinguo sindacali, più di
4.000
persone in corteo. Adesione totale dei negozi a Buscate, Arconate, Cuggiono e Dairago, parziale in altri comuni
del castanese. 8 Novembre '91- Il presidente regionale Giovenzana parla di
pesante clima di intimidazione contro la
commissione tecnica. 9 Novembre '91 - Comunicato di smentita dei comitati che
riaffermano i loro metodi non-violenti. Nel
pomeriggio si tiene di fronte alla cava una esercitazione di resistenza non-violenta. 13
Novembre '91- Gli studenti di Gallarate manifestano a favore della lotta anti-discarica (2.000
studenti in
corteo). 14 Novembre '91 e giorni seguenti - Iniziative di solidarietà di
vario tipo a Legnano, Parabiago, Busto Arsizio.
Assemblea dei delegati sindacali a Castano, allargata alle amministrazioni e ai comitati. Viene deciso lo
sciopero generale di zona per il 27 Novembre. 16 Novembre '91- Giornata di
mobilitazione non violenta. Viene distribuito e commentato dal presidio il
documento "Riflessioni sulla non-violenza". Alla sera viene trasmesso il film GHANDI.
LE CANZONI COMPOSTE DALLE DONNE DEL
PRESIDIO
BELLACIAO Una mattina mi
son svegliato o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao una mattina mi son svegliato e ho
trovato la Gesam. Forza corri fino alla torre o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao forza
corri fino alla torre e la sirena fai suonar. Tutti ragazzi e donne insieme o bella ciao, bella
ciao, bella ciao, ciao, ciao tutti ragazzi e donne insieme alla Cava su corriam. Tutti per
terra braccia incrociate o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao tutti per terra braccia
incrociate e le ruspe noi fermiam. Sono passati 60 giorni o bella ciao, bella ciao, bella ciao,
ciao, ciao sono passati 60 giorni loro non passeran.
NOTTI MAGICHE Forse non sarà una
canzone a cambiar le regole del gioco ma noi vivrem così questa occupazione senza
frontiere e col cuore in gola. Buscate in una giostra di colori e il vento accarezza i volti nuovi arriva
un brivido e ci trascina via un abbraccio e senza follia. Notti magiche inseguendo un
sogno sotto il cielo di un'estate alla cava e nei nostri cuor voglia di vivere un'estate e tante
estati in più. Quel sogno che comincia da bambino e che ti porta sempre più
lontano non sarà favola se al suon della sirena escono i ragazzi insieme a noi.
O MIA BELLA BUSCATE (sull'aria di
O mia bella Madunina) O mia bella Buscate la poca aria che tu hai i politici
indifferenti ce la vogliono inquinar. Contro tutti i cittadini la discarica voglion far ma noi tutti
alla salute ci teniam e loro non la spunteran.