Rivista Anarchica Online
Fuitine e ipocrisia
I giovani del Centro Sociale
Autogestito di San Biagio Platani, valutando con attenta analisi il
così tanto dibattuto tema sociale che in questi ultimi giorni
ha investito in maniera eclatante la comunità Sambiagese circa
la questione emersa sul caso "fuitineo" ritengono doveroso
e necessario rilevare alcuni aspetti diffamatori i quali hanno
macchiato l'immagine di un'intera collettività, giudicandola
retrograda e da terzo mondo, rispetto all'intera Sicilia.
Quando invece San Biagio,
contrariamente a quanto è stato pubblicato sul giornale di
Sicilia e il Corriere della Sera, e trasmesso su RAI 2 e RAI 3, si è
sempre distinto per la propria vivacità e vena
creativa-artistico-culturale, vedi festa degli Archi e la formazione
dai primi anni '70 ad oggi di spazi sociali-giovanili autogestiti, i
quali hanno molto contribuito alla trasformazione sociale mettendo in
discussione valori e sistemi di vita in decadenza che le istituzioni
politiche e religiose hanno sempre cercato di conservare.
Facendo riferimento ai giornalisti, li
invitiamo ad essere più professionisti a non assumere
comportamenti simili a comari da cortile, ma ad interessarsi a
problemi che attanagliano sia il nostro paese che tutto il meridione.
Tutto è cominciato con una lettera inviata da un gruppo di
ragazze (sicuramente non farina del proprio sacco) al settimanale
clerico-democristiano "Amico del popolo" di Agrigento con
la quale si denunciava lo sdegno nei riguardi dei genitori che
permetterebbero secondo il loro malizioso ingenuo modo di pensare le
tradizionalistiche "convivenze illegali" cosiddette
fuitine.
Innanzitutto come Centro Sociale
esprimiamo la nostra indignazione verso le fautrici o la fautrice di
questa meschina e pietosa lettera, con la quale hanno chiesto aiuto
implorando di fare qualcosa al direttore di un giornale che
rappresenta un'istituzione che storicamente ha sempre condannato e
represso la gioia di vivere espressa con la libera sessualità.
La liberazione sessuale ha sempre influito positivamente sulla
formazione dell'equilibrio psico-fisico individuale, tale da crescere
coscienze sveglie e pronte al cambiamento sociale di un sistema
autoritario quale il nostro.
Per questo motivo la liberazione
sessuale l'hanno sempre temuta e quindi preferito tenere addormentate
le coscienze. Da non confondere questo discorso anzidetto con età
premature a scelte molto serie quali il matrimonio o la convivenza.
Calza bene in questo contesto dire che la religione è
veramente l'oppio dei popoli. La chiesa a San Biagio è in
crisi, non ha più seguito come una volta e i falsi moralismi
fanno sempre meno presa sulla gente, perciò ha deviato
l'obbiettivo in altri campi più redditizi.
Questa famosa lettera (consapevole o
inconsapevole) ha causato, senza diritto, danni morali alle famiglie
interessate, alle quali va la nostra più ardita solidarietà.
Oltre alla repressione sessuale perpetrata dall'istituzione
sopramenzionata, le motivazioni per cui le giovani coppie se ne
"fuino" sono da ricercare anche nella loro insoddisfazione
verso la società odierna; ritrovandosi quotidianamente nella
maggior parte dei casi a non far niente, passando il tempo a
passeggiare nella piazza o ritrovarsi nei bar o nelle sale giochi,
l'unico loro interesse va a ricadere sul sesso e il matrimonio,
mettendoli in primo piano come scopo prioritario da raggiungere. Di conseguenza la fuitina in alcuni
casi diventa una reazione sotto forma di ribellione-realizzazione al
sistema sociale oppressivo, che non offre spazi dove trovare
interessi particolari alla loro crescita culturale. E qui va diretta
la nostra critica verso le inefficienze amministrative che sino ad
ora non hanno mai affrontato seriamente la problematica giovanile,
creando occupazione, strutture ben precise quali: "Centri
Sociali", consultori famigliari e vere scuole di formazione
professionale per l'inserimento dei giovani nel mondo del "lavoro"
(che non siano queste le scuole cantieri).
Pertanto che i signori amministratori
non buttino fumo negli occhi, illudendo con vane promesse i giovani,
deludendo così le loro aspettative. Ci appelliamo ai giovani a
non farsi strumentalizzare dai soliti volponi in cerca di potere, e
prendere in mano la propria vita gestendola in prima persona. Così
rivolgendoci alle famiglie dato che anche loro hanno una parte di
responsabilità anche se minima nei riguardi delle fuitine,
diciamo di essere meno rigidi e di aprirsi maggiormente alla vita
sociale, affinché i propri figli si sentano meno controllati e
possano avere più spazio di movimento. Stiamo vivendo altri
tempi, se si vuole che in famiglia ci sia armonia bisogna ambedue le
parti dialogare, accettarsi reciprocamente e cercare di raggiungere
un punto d'incontro nei due diversi stili di vita. Quindi consigliamo
i genitori ad essere meno possessivi mettendo da parte i pregiudizi e
avere più fiducia nei propri figli. I quali devono assumersi
la responsabilità delle proprie azioni e non delegare la
risoluzione dei propri problemi ai loro genitori. Pertanto se
cambiamento vogliamo che ci sia bisogna avere il coraggio di
affrontare la realtà e rompere le barriere che ci dividono con
ciò che di diritto ci spetta naturalmente. Scappare non è
il giusto modo di risolvere i problemi. Dobbiamo liberarci da certe
leggi, che col passare degli anni la chiesa con l'inganno ha saputo
imporre alle nostre famiglie, terrorizzandole psicologicamente con le
superstizioni, i sensi di colpa e la rigidità dei costumi.
Ebbene se si potesse avere facoltà
di scelta, molti sceglierebbero la convivenza, perché a prove
fatte non è il matrimonio come regola imposta che crea nel suo
ambito la sicurezza affettiva, bensì una serie di elementi
positivi che formano il vero rapporto di coppia.
Il matrimonio non è per niente
perfetto. Difatti i numerosi casi di divorzio lo dimostrano.
Quanti vorrebbero separarsi, e per il
solo motivo di non creare scandalo continuano a sopportarsi? Allora
tirando le somme se veramente ci si vuole bene, perché prima
non conoscersi liberamente? Almeno non ci si fa del male dopo e i
figli se non altro non ne piangono le conseguenze. Chiaramente con
questo non si vuole dire che la convivenza in età matura nella
sua forma più libera sia migliore del matrimonio, però
almeno lasciare ad ognuno la possibilità di scelta, senza
giudizi e condanne varie. Perché nessuno ha il diritto di
giudicare nessun altro, sino a quando l'uno non nuoce all'altro,
quindi solo con la massima libertà di scelta incondizionata
l'uomo può raggiungere alti livelli di coscienza.
Concludiamo esprimendo la nostra rabbia
nei riguardi dei mass-media, compresi RAI 2 e RAI 3 per aver distorto
brutalmente la realtà di un piccolo centro agricolo
dell'agrigentino, affrontando superficialmente il problema e non
ricercando a fondo le vere cause.
Centro Sociale Autogestito
via Marconi, 1 92020 San Biagio Platani (AG)
P.S. Stiamo cercando urgentemente un
proiettore, per organizzare cineforum. Se ne siete a conoscenza,
fatecelo sapere. Gradiamo avere notizie di altro materiale che possa
interessare le nostre attività. Fraterni saluti.
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