Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 20 nr. 170
febbraio 1990


Rivista Anarchica Online

Lettera aperta al presidente della repubblica

Signor Presidente,
mi rivolgo a lei come Capo delle forze armate italiane per restituire il congedo militare che mi è stato recapitato, aderendo all'opportuna iniziativa del Movimento Nonviolento italiano.
Già nella mia dichiarazione di obiezione di coscienza del 1985 espressi il rifiuto non solo del servizio militare obbligatorio ma dell'esistenza stessa degli eserciti, convinzione che ho poi ribadito in tutti gli anni seguenti nella dichiarazione di obiezione alle spese militari. Eppure dopo 20 mesi di tribolato e faticoso servizio civile presso la Croce Rossa mi è arrivato questo "Foglio di congedo illimitato" che sul retro riporta i "doveri del militare in congedo" in cui si favoleggia che io continuerei ad appartenere alle forze armate (a cui non sono mai "appartenuto": negli stessi distretti militari gli obiettori sono considerati "forza assente") e dovrei obbedienza a qualunque ordine mi pervenisse dalle autorità militari, e che dovrei tenermi pronto "in caso di richiamo alle armi".
Siamo al ridicolo. Possibile che non si possano stampare congedi diversi per i militari e per gli obiettori? Si può spiegare solo con la battuta del delizioso film "Good morning Vietnam" dove un ufficiale afferma: "Sono 15 anni che comando nelle forze armate, e ho sempre seguito la logica militare", e un suo superiore replica: "Logica militare? Non trova che queste due parole si contraddicano?".
Signor presidente, a me sembra che i tempi siano più che maturi per smetterla di considerare quella militare una casta separata dalla società, che senso hanno ormai il segreto militare, le servitù militari, i tribunali militari, gli ospedali militari, i cappellani militari? Perché il ministero della cosiddetta "Difesa" deve essere l'unico a non subire tagli sostanziosi ed avere molti più soldi (almeno 25.000 miliardi nel 1990) di quello della Sanità, obbligando la povera gente a pagare i ticket sulla salute? Già da anni il Nobel per l'economia W. Leontief ("La spesa militare" Mondadori, 1984) ha dimostrato gli effetti totalmente negativi per la società delle spese militari, e recentemente analoghi risultati sono emersi in uno studio pubblicato dalla rivista statunitense "Businness week". E come sopportare ancora la presenza di basi straniere con armi nucleari in territorio italiano, anticostituzionale limitazione della sovranità nazionale come lei certo sa?
Da lungo tempo i movimenti pacifisti evidenziano questi argomenti con tutti i mezzi possibili: manifestazioni, appelli, petizioni popolari, progetti di legge, contestazioni, azioni dirette nonviolente (referendum no: non sono permessi sulle questioni militari), ma senza alcun risultato in questa pseudo-democrazia che permette alla gente di esprimersi solo con il voto a un partito ogni 4-5 anni.
Ma continueremo a lavorare per il disarmo e la smilitarizzazione perché la volontà popolare non può che essere rispettata prima o poi, come dimostrano anche gli enormi cambiamenti sociali in corso nei paesi dell'Europa orientale dopo decenni di dittature militari, splendidi esempi di vera democrazia per tutti noi.
In attesa di una eventuale risposta, la saluto.

Paolo Maurizio (Bologna)