Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Opus Avantra
Ricordate forse gli OPUS AVANTRA,
quel gruppo musicale così particolarmente in bilico tra
innumerevoli amori, dall'avanguardia rumoristica alla lirica,
all'ambient music più sofisticata? Autori di una manciata di
opere di un certo interesse, tra cui un quasi-capolavoro del rock
evoluto come "Lord Cromwell", pubblicate tutte da quindici
ad una decina d'anni or sono, rieccoli di nuovo insieme con un album
nuovo di zecca intitolato "Strata". Revival e basta? Sembra
di no: non con questi amori, vecchi eppure mai invecchiati. Se si
tratta di ibernazione oppure di un semplice congelamento nel freezer
di casa poco importa: "Strata" è un disco che a suo
modo può essere affascinante, anche se non si tratta di un
ritorno "alla grande", inaspettato e magari per questo
ancora più piacevole.
Nonostante delle terribili note di
copertina, farcite di "tunnel di illusioni e pentimenti"
quando non di "approccio di sentimenti e di passione sacrificato
nell'ascesi e nell'emozione", Alfredo Tisocco e la divina
Donella Del Monaco osano proprio dove Franco Battiato non ha mai
osato.
Ares Tavolazzi Trio
Dopo la morte di Demetrio Stratos, gli
altri componenti degli AREA continuarono per qualche tempo a
suonare assieme. Di quel periodo d'attività restano un album
dignitoso, "Tic e tac", e qualche ricordo opaco di
apparizioni dal vivo nelle quali lo scacciare il fantasma della
Grande Voce sarebbe stata dura impresa anche per i Ghostbusters.
Paolo Tofani aveva già appeso
chitarre e sintetizzatori al chiodo dal tempo di "Gli dei se ne
vanno; gli arrabbiati restano!" preferendo Krishna
all'Internazionale.
Patrizio Fariselli ed il suo pianoforte
magico sparirono dalla circolazione (a quel tempo, sottovoce, si
diceva componesse jingles per Canale 5...), mentre Giulio Capiozzo e
Ares Tavolazzi si mimetizzarono nel sottobosco dei session-men
eccellenti, arrotondando lo stipendio con qualche apparizione
dimostrativa alle fiere musicali.
Nel passato recente sono usciti due
album intestati ai sedicenti Area 2, in pratica un gruppetto di
musicisti jazzrock raccoltisi attorno al vecchio - ma sempre vigoroso
- batterista dell'International popular group: entrambi sono editi da
Gala, piccola e intraprendente indie-label padovana. Alternando la
sessions allo studio del pensiero di Georges I. Gurdjeff, ecco
tornare al vinile, come titolare, anche Ares Tavolazzi.
In trio, assieme a Bruno Cesselli
(pianoforte) e Fabrizio Sferra (batteria), ha realizzato "Kars":
quest'album raccoglie otto composizioni, per metà originali,
per metà cover (nomi come Georges Gershwin, Bill Evans,
Charlie Haden). Un lavoro più che onesto, strutturalmente
semplice e a tratti emozionante, ricco di attenzioni e amore
piuttosto che di inutile virtuosismo.
Sia questo disco che quello degli Opus
Avantra sono editi da Artis di Vicenza e distribuiti con l'aiuto di
Indie (via Goldoni 42/d,30170 Mestre Venezia, tel. 041-610400).
Raffaele Serra
Una mezza occasione sprecata anche per
Raffaele Serra. Il suo album "Ritual in transfigured
time" è stato stampato recentemente dalla neonata
Audiozone, etichetta discografica indipendente milanese che cura
anche la diffusione e la distribuzione nel nostro paese di opere
musicali d'avanguardia, sperimentali ed improvvisate.
In questo disco ci sono tutte,
veramente tutte le promesse per il grande salto. Grande spiegamento
di mezzi, qualità di registrazione e confezione al di sopra
della media generale delle produzioni indipendenti nazionali, un
musicista di una lunga e fortunata esperienza e collegamenti
internazionali.
Le quattordici composizioni di
"Ritual..." rimangono però solo degli abbozzi: le
idee non sono sufficientemente sviluppate nella loro, forse troppo
breve, durata. I suggerimenti, purtroppo, rimangono tali. Le
intuizioni, che pure esistono - e che intuizioni! - non sono
annaffiate a sufficienza, e perdono brillantezza e spessore.
Le arie di questi piccoli pianeti
sonori sono elettroniche, moderne e al tempo stesso antiche di secoli
e secoli: Serra sembra rifarsi ampiamente alle Musiche del Quarto
Mondo teorizzate da John Hassell (giustamente ringraziato nelle note
di copertina, assieme ad un'altra mezza dozzina di ispiratori e
collaboratori di gran marca). D'obbligo, e presto, un nuovo album:
meno composizioni, più musiche!
Audiozone, via Soperga 20, 20124
Milano, tel. 02-6698717.
Musiche
Non perdete il nuovo numero di Musiche.
C'è un esauriente reportage sul
jazz inglese ed un'intervista illuminante a John Surman, più
un ottimo resoconto sui principali avvenimenti alternativi/sovversivi
musicali della stagione appena passata. Inoltre, le consuete rubriche
di recensioni, informazioni, segnalazioni.
Musiche è un'iniziativa che non
ci si può permettere di lasciar morire.
Abbonatevi, dunque. E aprite gli occhi
e le orecchie.
Musiche c/o Riccardo Pioli; piazza Brin
13, 19100 La Spezia.
Re/Search
Sempre in tema di materiali stampati,
sono recentemente usciti altri numeri di RE/SEARCH, la rivista
americana "figlia" della celebre e corrosiva fanzine
"Search & destroy". Dalle musiche industriali a William
Burroughs, Re/Search si è via via trasformata in un libro ben
stampato e confezionato, pubblicato a scadenza irregolare.
Ognuno degli ultimi numeri è
monografico: troviamo il "Manuale della Cultura Industriale",
la fantascienza di J. G. Ballard, addirittura il "Catalogo dei
film incredibilmente strani" (presto un secondo volume con gli
aggiornamenti).
Nel penultimo numero, l'undicesimo
della serie, si tratta di attività sovversive nelle più
svariate accezioni: interviste a Timothy Leary, John Giorno, Abbie
Hoffman, Jello Biafra, John Cale e cento altri. Sembra sia
disponibile una videocassetta omonima, con le registrazioni delle
interviste contenute nel libro più altro materiale fornito
dagli intervistati.
L'ultimo numero di Re/Search è
invece dedicato ai cosiddetti "Modern primitives" e alle
misteriose e sottilissime linee che collegano l'oggi alle civiltà
scomparse o in via di estinzione: si discute di tatuaggi, body
modification, tecniche di piercing e di cento altri modi bizzarri di
far passare il tempo libero.
Attenti a non farvi impressionare dalle
immagini: quest'ultimo numero di Re/Search , in particolare, è
consigliato a chi sa davvero destreggiarsi con la lingua inglese
(fermarsi alle figure ed alle foto, davvero, non è certo
abbastanza).
Informazioni e abbonamenti : Re/Search
Publications, 20 Romolo Street, Apt. B, San Francisco CA94133, United
States of America.
Non dimenticate di inviare un paio di
buoni postali internazionali se volete una risposta. Re/Search non mi
risulta essere distribuita o comunque reperibile nel nostro Paese.
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