Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 20 nr. 170
febbraio 1990


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Opus Avantra

Ricordate forse gli OPUS AVANTRA, quel gruppo musicale così particolarmente in bilico tra innumerevoli amori, dall'avanguardia rumoristica alla lirica, all'ambient music più sofisticata? Autori di una manciata di opere di un certo interesse, tra cui un quasi-capolavoro del rock evoluto come "Lord Cromwell", pubblicate tutte da quindici ad una decina d'anni or sono, rieccoli di nuovo insieme con un album nuovo di zecca intitolato "Strata". Revival e basta? Sembra di no: non con questi amori, vecchi eppure mai invecchiati. Se si tratta di ibernazione oppure di un semplice congelamento nel freezer di casa poco importa: "Strata" è un disco che a suo modo può essere affascinante, anche se non si tratta di un ritorno "alla grande", inaspettato e magari per questo ancora più piacevole.
Nonostante delle terribili note di copertina, farcite di "tunnel di illusioni e pentimenti" quando non di "approccio di sentimenti e di passione sacrificato nell'ascesi e nell'emozione", Alfredo Tisocco e la divina Donella Del Monaco osano proprio dove Franco Battiato non ha mai osato.

Ares Tavolazzi Trio

Dopo la morte di Demetrio Stratos, gli altri componenti degli AREA continuarono per qualche tempo a suonare assieme. Di quel periodo d'attività restano un album dignitoso, "Tic e tac", e qualche ricordo opaco di apparizioni dal vivo nelle quali lo scacciare il fantasma della Grande Voce sarebbe stata dura impresa anche per i Ghostbusters.
Paolo Tofani aveva già appeso chitarre e sintetizzatori al chiodo dal tempo di "Gli dei se ne vanno; gli arrabbiati restano!" preferendo Krishna all'Internazionale.
Patrizio Fariselli ed il suo pianoforte magico sparirono dalla circolazione (a quel tempo, sottovoce, si diceva componesse jingles per Canale 5...), mentre Giulio Capiozzo e Ares Tavolazzi si mimetizzarono nel sottobosco dei session-men eccellenti, arrotondando lo stipendio con qualche apparizione dimostrativa alle fiere musicali.
Nel passato recente sono usciti due album intestati ai sedicenti Area 2, in pratica un gruppetto di musicisti jazzrock raccoltisi attorno al vecchio - ma sempre vigoroso - batterista dell'International popular group: entrambi sono editi da Gala, piccola e intraprendente indie-label padovana. Alternando la sessions allo studio del pensiero di Georges I. Gurdjeff, ecco tornare al vinile, come titolare, anche Ares Tavolazzi.
In trio, assieme a Bruno Cesselli (pianoforte) e Fabrizio Sferra (batteria), ha realizzato "Kars": quest'album raccoglie otto composizioni, per metà originali, per metà cover (nomi come Georges Gershwin, Bill Evans, Charlie Haden). Un lavoro più che onesto, strutturalmente semplice e a tratti emozionante, ricco di attenzioni e amore piuttosto che di inutile virtuosismo.
Sia questo disco che quello degli Opus Avantra sono editi da Artis di Vicenza e distribuiti con l'aiuto di Indie (via Goldoni 42/d,30170 Mestre Venezia, tel. 041-610400).

Raffaele Serra

Una mezza occasione sprecata anche per Raffaele Serra. Il suo album "Ritual in transfigured time" è stato stampato recentemente dalla neonata Audiozone, etichetta discografica indipendente milanese che cura anche la diffusione e la distribuzione nel nostro paese di opere musicali d'avanguardia, sperimentali ed improvvisate.
In questo disco ci sono tutte, veramente tutte le promesse per il grande salto. Grande spiegamento di mezzi, qualità di registrazione e confezione al di sopra della media generale delle produzioni indipendenti nazionali, un musicista di una lunga e fortunata esperienza e collegamenti internazionali.
Le quattordici composizioni di "Ritual..." rimangono però solo degli abbozzi: le idee non sono sufficientemente sviluppate nella loro, forse troppo breve, durata. I suggerimenti, purtroppo, rimangono tali. Le intuizioni, che pure esistono - e che intuizioni! - non sono annaffiate a sufficienza, e perdono brillantezza e spessore.
Le arie di questi piccoli pianeti sonori sono elettroniche, moderne e al tempo stesso antiche di secoli e secoli: Serra sembra rifarsi ampiamente alle Musiche del Quarto Mondo teorizzate da John Hassell (giustamente ringraziato nelle note di copertina, assieme ad un'altra mezza dozzina di ispiratori e collaboratori di gran marca).
D'obbligo, e presto, un nuovo album: meno composizioni, più musiche!
Audiozone, via Soperga 20, 20124 Milano, tel. 02-6698717.

Musiche

Non perdete il nuovo numero di Musiche.
C'è un esauriente reportage sul jazz inglese ed un'intervista illuminante a John Surman, più un ottimo resoconto sui principali avvenimenti alternativi/sovversivi musicali della stagione appena passata. Inoltre, le consuete rubriche di recensioni, informazioni, segnalazioni.
Musiche è un'iniziativa che non ci si può permettere di lasciar morire.
Abbonatevi, dunque. E aprite gli occhi e le orecchie.
Musiche c/o Riccardo Pioli; piazza Brin 13, 19100 La Spezia.

Re/Search

Sempre in tema di materiali stampati, sono recentemente usciti altri numeri di RE/SEARCH, la rivista americana "figlia" della celebre e corrosiva fanzine "Search & destroy".
Dalle musiche industriali a William Burroughs, Re/Search si è via via trasformata in un libro ben stampato e confezionato, pubblicato a scadenza irregolare.
Ognuno degli ultimi numeri è monografico: troviamo il "Manuale della Cultura Industriale", la fantascienza di J. G. Ballard, addirittura il "Catalogo dei film incredibilmente strani" (presto un secondo volume con gli aggiornamenti).
Nel penultimo numero, l'undicesimo della serie, si tratta di attività sovversive nelle più svariate accezioni: interviste a Timothy Leary, John Giorno, Abbie Hoffman, Jello Biafra, John Cale e cento altri. Sembra sia disponibile una videocassetta omonima, con le registrazioni delle interviste contenute nel libro più altro materiale fornito dagli intervistati.
L'ultimo numero di Re/Search è invece dedicato ai cosiddetti "Modern primitives" e alle misteriose e sottilissime linee che collegano l'oggi alle civiltà scomparse o in via di estinzione: si discute di tatuaggi, body modification, tecniche di piercing e di cento altri modi bizzarri di far passare il tempo libero.
Attenti a non farvi impressionare dalle immagini: quest'ultimo numero di Re/Search , in particolare, è consigliato a chi sa davvero destreggiarsi con la lingua inglese (fermarsi alle figure ed alle foto, davvero, non è certo abbastanza).
Informazioni e abbonamenti : Re/Search Publications, 20 Romolo Street, Apt. B, San Francisco CA94133, United States of America.
Non dimenticate di inviare un paio di buoni postali internazionali se volete una risposta. Re/Search non mi risulta essere distribuita o comunque reperibile nel nostro Paese.