Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 19 nr. 167
ottobre 1989


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Controlled Bleeding

Ecco un lavoro di musica quasi-elettronica, piuttosto oscura ed anche un po' "cattiva" (non in senso di qualità, s'intende...). È un disco abbastanza pesante, opprimente e tetro. Non però come quei dischi che si facevano una volta, quando erano brividi di dis/piacere quelli che correvano giù per la schiena alla notizia dell'uscita di un nuovo album dei Throbbing Gristle o dei primi vecchi Clock DVA.
Ecco la ragione per cui, ora, ho cercato di attutire gli aggettivi.
Sono cambiati i tempi, e logicamente cambiati i gusti e gli orientamenti, ma la scena rumoristica è rimasta sempre più wild-and-extreme. Il tutto rigorosamente underground, per non dissolverne il fascino. "Songs from the grinding wall" è l'album con cui i CONTROLLED BLEEDING, dalla East Coast statunitense, si fanno meglio conoscere sia in casa che al di qua dell'oceano (l'album è diffuso in Inghilterra a cura di Southern Distribution).
Dopo aver pubblicato altro materiale, rimasto per scelta e per forza di cose sepolto nel circuito underground, eccoli alle prese con un vero contratto discografico: hanno firmato per la Wax Trax! di Chicago, etichetta indipendente di dimensioni medio-piccole ma già molto solida, che ha già all'attivo una serie di uscite elettroniche e sperimentali che vanno dall'insopportabile al ballabile-con-attenzione.
Tanto per fare dei nomi e dei paragoni, visto che questo giornale per ora "non suona", penso potremmo mettere questo disco accanto a certe cose dei tedeschi Einsturzende Neubauten o degli inglesi Nocturnal Emissions, certo con il dovuto rispetto per tutt'e tre.
Resta il fatto che, pur non essendoci affinità esplicite, non si può non avvertire una comune tendenza allo studio del rapporto arcano tra ritmo, rumore e progresso/decadimento tecnologico. Comune è pure l'autocompiacimento per i risultati, che zampilla anche dalla bella copertina. Dunque, in questo lp ci sono quattro composizioni piuttosto lunghe e tirate, molte buone intuizioni realizzate in maniera pressoché ottima e con un discreto spiegamento di mezzi in studio.
A quanto ho saputo, si tratta di materiale composto quasi tre anni fa, e rappresenta solo in parte gli attuali orientamenti del gruppo. Wax Trax! dovrebbe pubblicare tra poco un loro nuovo album, intitolato "Tridge", contenente alcune tra le composizioni più recenti: ho appena ricevuto un demo-tape, sinceramente ottimo.
Queste musiche, come scritto sulla copertina, vanno ascoltate ad alto volume. Fatelo sudare, il vostro amplificatore! Date fastidio ai vicini! L'effetto è assicurato: "Songs from the grinding wall" è un'opera deviante, ma con educazione; cerebrale, eppure del tutto accessibile, anche se qualche sforzo lo si deve fare...
A piccole dosi, si potrebbe anche danzare al ritmo di questo muro che si sgretola sotto i colpi perversi di Paul Lemos (chitarre e tastiere, rumori e "mente" della formazione, nonché collaboratore giornalistico delle migliori testate indipendenti statunitensi in campo musicale alternativo). Se questo genere caso mai diventasse di moda (… e dopo l'acid house ed il wild rap non si può mai dire!), prepariamoci a trapani da dentista, schiacciasassi e porte (blindate, pero!) che sbattono in tempi dispari. Da comprare, almeno per avere un'idea di come andranno le cose dopodomani. Tentate nei negozi che trattano materiale d'importazione.

Negazione

Premessa. Dopo aver scritto questa segnalazione, l'ho riletta e mi sono accorto che potrebbe essere facilmente fraintesa.
Vendere dei dischi non è una brutta cosa. Cambiare idea, cambiare opinioni, cambiare vita, non è sbagliato. Le cose non vanno meglio se c'è un punk in più, o un metallaro in meno.
Non considero i Negazione i "pentiti" del punk nazionale, ma gente che si dà da fare come meglio crede, in maniera onesta e tutto sommato inoffensiva. Non è il caso di tirar fuori l'integralismo punk, adesso. Non è il caso di starsene qui a fare i ciellini. In fin dei conti i Negazione sono liberi di fare le scelte che ritengono più giuste. Certo, storco il naso nel vederli coccolati dalle riviste metalliche più sciocche, ma a un certo punto è questione di scelte anche per me. Attenzione, dunque. Questi ragazzi stanno solo suonando. Forse il problema è altrove.
Proseguendo sulla strada intrapresa con "Little dreamer", il loro lp dell'anno scorso, i NEGAZIONE di Torino perdono sì un batterista per la strada, ma guadagnano potenzialmente in audience. Nel senso che, da gruppo dell'hardcore nazionale, si sono orientati verso un genere più appetibile e, diciamocelo francamente, commerciabile. I risultati possono essere letti da angolazioni diversissime. A un certo punto è solo questione di preferire un tipo di trattenimento ad un altro. Non mettiamo di mezzo filosofia, politica, dichiarazioni, il passato, il futuro... Recentemente i Negazione hanno dato alle stampe, complice ancora una volta la tedesca We Bite Records, un 7" con due canzoni in italiano e un 12" con quattro pezzi in inglese. Entrambi contengono tutto materiale nuovo, suonato bene e realizzato con un certo buon gusto, com'è del resto politica del nuovo corso del gruppo. Alle perplessità per gli arrangiamenti, sempre più metallosi e sempre più digeribili, si aggiungono quelle per i testi, instancabilmente fedeli alla linea. Anche i trash-metallari hanno un cuore.
No dreams, no future: tutta roba vecchia. Divertitevi, il tempo passa. Serve loro augurare buona fortuna, dopo le diecimila copie vendute del disco precedente?

Panico

Sembra esista ancora qualcuno che invece non ha intenzione di suonare e basta. È una specie in rapida via di estinzione (anche i Conflict hanno i loro problemi: sembra che le loro apparizioni dal vivo siano state vietate in tutto il Regno Unito...), che comunque ha la pelle dura e poca voglia di morire. Una segnalazione per questi Supereroi dell'antagonismo nazionale va dunque fatta. Mi riferisco al debutto su cassetta di una nuova formazione, fondata da un paio di veterani del controrock nazionale, e Sergio Tosato ex-Contrazione, che assieme a Walter e a Fabrizio hanno formato PANICO. Sin dall'inizio dello scorso anno attorno ai quattro si sono costruite e smontate numerose attività, un progetto impegnativo e non-solo-musicale aperto a contatti, collaborazioni e scambi. La cassetta dura una cinquantina di minuti ed è da ascoltare con attenzione estrema.
La confezione è completata da un libretto pieno di immagini, parole, riflessioni, poesia, ricordi, attimi.
Tanta passione, tanta energia, tanta intelligenza, tanto e tanto amore. Uno dei casi emblematici in cui i gusti musicali personali sono scavalcati, se non addirittura travolti e spazzati via, da un torrente di sentimento ed emozione.
Nonostante la registrazione un po' troppo casereccia (i nastri non sono come le tagliatelle...) sono cinquemila lire spese bene. Scrivete a Nautilus, casella postale 1311 , 10100 Torino. E fatevi mandare il loro catalogo.