Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 19 nr. 167
ottobre 1989


Rivista Anarchica Online

Scocca la Scintilla
di Circolo La Scintilla

Senza statuti né presidente, senza burocrati né agganci istituzionali, ecco dall'Emilia rossa una pratica di autogestione libertaria: "la Scintilla" di Modena.

"Vorremmo ribadire il carattere libertario e autogestito del nostro circolo, che si esprime attraverso la partecipazione libera e spontanea degli individui che rifiutano qualsiasi imposizione o progetto precostituito e cercano di conseguenza di modificare la realtà che hanno attorno. L'esigenza è quella di creare un luogo di aggregazione dove attraverso la pratica dell'autogestione sia possibile essere partecipi e non consumatori dell'esperienza". "Non riconosciamo la delega come forma di partecipazione".
In questi pezzi tratti da vecchi volantini si può cogliere quelle che sono state le motivazioni ideali che hanno spinto anni fa una decina di compagni alla realizzazione di questo progetto.

Colby - Numerose furono le assemblee e i contatti con individualità e gruppi già esistenti sul territorio. Contemporaneamente continuava una attenta ricerca dei locali che dovevano essere abbastanza grandi per ospitare l'esperienza di un centro sociale. Nello stesso periodo il comune di Modena si lanciava in un avanguardistico prog(H)etto giovani, inventandosi le loro esigenze e pensando a quali contenitori (parola usata dai loro giovanologhi) potessero contenerli. Questi addirittura teorizzavano come i giovani dall'età in cui escono dalla scuola dell'obbligo a quando si rapportano al servizio militare passano un "VUOTO PERICOLOSO" che loro come istituzione dovevano colmare. È chiaro che a quei temi noi iniziammo ad opporre una dura lotta, ad attaccarli ad ogni loro iniziativa, denunciando come i giovani non potevano essere vivisezionati. L'istituzione non aveva nessun diritto di imporre un progetto a chi nemmeno glielo aveva chiesto, addirittura continuando a negare gli spazi a chi voleva autogestirsi. Dopo appena 15 giorni dal boicottaggio della presentazione ufficiale davanti alla stampa del prog(H)etto venivamo caldamente invitati a prendere possesso dei locali siti in via Attiraglio 66.

Emilio - Il circolo dunque non è stato occupato ma questo non ha condizionato in nessun modo il suo assetto interno ed il suo rapporto con la città. Non abbiamo né statuto, né presidente, né responsabili. Le decisioni vengono prese all'unanimità in assemblea. All'interno abbiamo realizzato una sala per concerti e spettacoli teatrali, un piccolo (per ora) centro di documentazione, una sala prove per gruppi musicali autoprodotti, un luogo bar ed una radio libera "A radio" che dopo un anno e mezzo di trasmissioni ha dovuto momentaneamente sospendere i programmi per problemi finanziari. Volevo ricordare che ha sede presso il circolo anche un giornale di collegamento degli anarchici e libertari di Modena "DIVINCOLARSI SUBITO".

Piro - Un problema molto importante è quello dell'autofinanziamento. Diciamo subito che abbiamo rifiutato qualsiasi sovvenzione da parte del comune o da altre istituzioni e che per ora tutte le attività che abbiamo organizzato al circolo sono state per scelta gratuite. Gratuite per cercare di uscire dalla mercificazione dei rapporti umani e per delegittimare seppur in minima parte la mentalità consumista. È chiaro che per le spese straordinarie (vedi altissime bollette ENEL o riparazione apparecchi radio) siamo costretti a ricorrere alle nostre tasche; visti anche i bassi costi del bar interno. Una scelta forse radicale visti gli enormi problemi economici che siamo continuamente costretti ad affrontare e visto che gran parte dei frequentatori del centro vede in ciò più la possibilità di bere a poco prezzo che non una questione etica.

Cinzia - Le iniziative in questi 5 anni sono state numerose. È chiaro che qui parlerò di quelle più significative per ovvi motivi di spazio. Non ho la pretesa di definirne un percorso né di raccontare quanto questa esperienza possa aver rappresentato nel percorso individuale dei compagni che l'hanno vissuto. Appena due mesi dopo l'entrata nel circolo abbiamo realizzato una festa libertaria di due giorni sul tema dell'autogestione cercando di allargare la sua pratica ad altri aspetti della nostra vita. Contemporaneamente abbiamo iniziato un lavoro capillare sull'antimilitarismo ed in solidarietà agli obiettori totali con concerti, conferenze e volantinaggi. Abbiamo successivamente partecipato alle lotte antinucleari a Castiglione contro il P. E.C. di Brasimone e contro la centrale nucleare di Viadana.
La seconda Festa libertaria ha cercato di ricostruire mediante una rappresentazione teatrale i fatti che hanno portato alla giornata del primo maggio e ha trattato più in generale lo sfruttamento all'interno dei luoghi di lavoro. Altre iniziative sono state fatte in solidarietà ai popoli nativi del nord America ed agli astensionisti schedati nel 1987 dal regime di Modena. Una dura lotta è stata sostenuta con fermi e denunce durante la visita del monarca vaticano e contro i rifiuti tossico/nocivi della nave Karin B. Infine l'ultima festa libertaria che si è svolta un anno fa "contro la logica che crea la diversità" "contro la società autoritaria" denunciando episodi di intolleranza, razzismo e repressione che hanno visto coinvolti anche gli amministratori della città.

Simona - Da quanto detto si può facilmente capire come il circolo in questi anni abbia avuto una presenza costante sul territorio prendendo sempre posizione attraverso i vari collettivi interni sugli avvenimenti di interesse sociale. Voglio ricordare il collettivo antimilitarista "Augusto Masetti", quello per l'emancipazione sociale "Emma Goldman", il comitato popolare per la salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente, il collettivo Punx Anarchici e ultimo in ordine di tempo il collettivo Anarcotrafficante nato contro la legge Jervolino-Vassalli.

Cosimo - Dopo 4 anni di esperienza di lotte di movimento il circolo si pone secondo me come un importante punto di riferimento, da un lato nella lotta contro tutte le manifestazioni della società autoritaria e dall'altro come punto di partenza per la creazione di una coscienza autogestionaria. Avere la potenzialità di creare momenti di aggregazione e di lotta che lascino ampio spazio alla crescita individuale significa diffondere la cultura della non delega e contemporaneamente diventa importante proporre l'autoproduzione come alternativa, contro la logica consumista tesa a mercificare e a recuperare qualsiasi forma di espressione. I centri sociali proprio per la loro scelta dell'autogestione potrebbero rappresentare una cellula della società futura. I centri sociali quindi come esperienza possibile, come strada praticabile e concreta.

Realtà sconosciute

Molti, tanti punti da noi toccati in questa autointervista andrebbero meglio approfonditi e ampliati, lo faremo possibilmente in tutti gli incontri delle realtà di movimento. Un'ultima cosa, già da più di un anno stiamo partecipando ai vari incontri dei C.S.A. a livello nazionale. Scadenze queste abbastanza importanti per prendere contatti e solidarizzare in caso di repressione con gli altri centri e soprattutto per rendersi conto di quante realtà sono sconosciute e quante altre si vanno formando. Il punto centrale comunque finora è stata la realizzazione del bollettino dei C.S.A. (ne sono già usciti due numeri) per il resto ci sono molte proposte e sostanzialmente una situazione in evoluzione che secondo noi potrebbe essere molto importante sviluppare, ma tenendo conto che nasconde i suoi pericoli. Solidarietà al Leoncavallo ed a tutti gli altri spazi di libertà che lo stato vuole cancellare. Demolire lo stato, l'unica risposta.

Per contatti: La scintilla, via Attiraglio 66, Zona Mulini Nuovi, 41100 Modena.